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J. Aumann, LA SPIRITUALITA' CRISTIANA ... - Preticattolici.it

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L'uso della parola ' mistica ', allora, passerà di fatto dalla<br />

interpretazione cristiana delle Scr<strong>it</strong>ture al contenuto dei sacramenti<br />

cristiani. Essa designerà insieme la realtà spir<strong>it</strong>uale dei sacramenti e<br />

il fatto che permane come velata...<br />

Si può, dunque, dire che, per i Padri, i sacramenti e prima di tutto<br />

l'Eucarestia sono ' mistici ' in quanto sviluppano la realtà del ' mistero<br />

' che il Vangelo proclama e svella attraverso la fede in tutta la Bibbia.<br />

Il primo uso del termine che l'orienterà verso la designazione di una<br />

particolare esperienza spir<strong>it</strong>uale si radica in questi due sensi originali<br />

» '.<br />

Per lo Pseudo-Dionigi la teologia mistica si applica sia alla<br />

conoscenza intu<strong>it</strong>iva delle ver<strong>it</strong>à rivelate dalla Scr<strong>it</strong>tura che<br />

all'esperienza della realtà divina, o per meglio dire, sia alle ver<strong>it</strong>à<br />

rivelate che alla l<strong>it</strong>urgia eucaristica. Nel Trattato dei Nomi divini egli<br />

opera una specifica distinzione tra la teologia che risulta dallo sforzo<br />

proprio di ciascuno di pensare alle ver<strong>it</strong>à divine e quella che risulta da<br />

« alcune ispirazioni divine, non solo studiando le cose di Dio ma<br />

sperimentandole, e attraverso la simpatia con esse, per così dire,<br />

essendo state consumate nella iniziazione all'unione mistica e alla<br />

fede: cosa che non può essere insegnata » '.<br />

L'esperienza delle realtà divine che è contemplazione infusa, implica<br />

tre stadi: la sospensione di tutte le immagini sensibili, ed intellegibili,<br />

l'entrata nel buio e nell'oscur<strong>it</strong>à, la visione di Dio e l'intima unione<br />

con lui » `. L'apparente contraddizione tra visione e oscur<strong>it</strong>à è spiegata<br />

così dallo Pseudo - Dionigi:<br />

49 L. BOUYER, Op. c<strong>it</strong>., pp. 406-410, passim.<br />

50 Trattato dei nomi divini, PG 3,648; 681-684.<br />

51 Cf. Teologia mistica, PG 3,997-1000.<br />

« La nube divina è quella luce inaccessibile in cui si dice che Dio<br />

dimora. Essendo invisibile per l'eccessivo suo splendore e<br />

inaccessibile per l'iperbolica espansione superessenziale della sua<br />

luce, chiunque è stato giudicato degno di vedere Dio lo raggiunge non<br />

perché lo vede o lo conosce, ma perché è arrivato veramente in Colui<br />

che è al di sopra di ogni visione o gnosi, sperimentando che egli è al di<br />

sopra di ogni cosa sensibile o intellegibile » -.<br />

Con lo Pseudo-Dionigi, Evagrio e Macario la spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à cristiana<br />

come si manifestò nel monachesimo, raggiunse il suo più alto<br />

sviluppo in Oriente. Il loro insegnamento spir<strong>it</strong>uale e la loro pratica<br />

lentamente si allontanarono dall'ascetismo degli anacoreti. Essi<br />

contribuirono molto all'evoluzione della v<strong>it</strong>a monastica: dalla pratica<br />

del lavoro e dell'ascetismo ai principi mistici della conoscenza e della<br />

preghiera. Sebbene questo monachesimo ' interiorizzato ` fosse

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