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PDF QUI - nonsolofantasy

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Nessuno si mosse o si voltò. Rand chiuse forte gli occhi. «Mi dispiace, padre»<br />

sussurrò. Min riusciva a malapena a sentire. «Mi dispiace così tanto.»<br />

«Va tutto bene, figliolo. Va tutto bene.»<br />

«Ho fatto cose tanto terribili.»<br />

«Nessuno percorre un sentiero difficoltoso senza inciampare ogni tanto.<br />

Quando sei caduto, questo non ti ha spezzato. E questo che conta.»<br />

Rand annuì. Rimasero abbracciati per un po'. Alla fine Rand si tirò indietro,<br />

poi fece un gesto a Min, in piedi alla base degli scalini.<br />

«Vieni, padre» disse Rand. «C'è qualcuno che voglio presentarti.»<br />

Tarn ridacchiò. «Sono passati tre giorni, Rand. L'ho già incontrata.»<br />

«Sì, ma io non vi ho presentati. Ne ho bisogno.» Fece cenno a Min e lei sollevò<br />

un sopracciglio, incrociando le braccia. Lui la guardò con aria di supplica,<br />

così lei sospirò e salì i gradini.<br />

«Padre,» disse Rand, posando la mano sulla schiena di Min «questa è Min Farshaw.<br />

Ed è molto speciale per me.»<br />

Un voto<br />

Egwene camminava su per il fianco di un gentile pendio, l'erba verde ai suoi<br />

piedi, l'aria fresca e piacevole. Farfalle indolenti svolazzavano da bocciolo a<br />

bocciolo, come bambini curiosi che sbirciavano dentro degli armadi. Egwene fece<br />

scomparire le proprie scarpe in modo da sentire i fili d'erba sotto i piedi.<br />

Trasse un profondo respiro, sorridendo, poi alzò lo sguardo verso le nubi<br />

nere ribollenti. Arrabbiate, violente, silenziose nonostante lampi di fulmini<br />

color ametista. Una tempesta terribile sopra, un prato placido e quieto sotto.<br />

Una dicotomia del Mondo dei Sogni.<br />

Stranamente, il Tel'aran'rhiod le sembrava più innaturale ora di quanto non<br />

le era parso durante le sue prime, poche visite usando il ter'angreal di Verin.<br />

Aveva trattato questo posto come un parco giochi, cambiandosi i vestiti per<br />

capriccio, supponendo di essere al sicuro. Non aveva capito. Tel'aran'rhiod era<br />

sicuro quanto una tagliola dipinta con un colore grazioso. Se le Sapienti non<br />

l'avessero raddrizzata, sarebbe potuta non vivere abbastanza per diventare<br />

Amyrlin.<br />

Sì, penso che sia questo. Quelle ondulate colline verdi, le macchie di<br />

alberi. Era il primo posto in cui era venuta, ben oltre un anno prima. C'era<br />

qualcosa di significativo nello stare qui, nell'essere arrivata così lontano.<br />

Eppure sembrava che avrebbe dovuto percorrere un'uguale distanza prima che tutto<br />

questo terminasse, e in un tempo molto più breve.<br />

Quando era stata prigioniera nella Torre, aveva ricordato a sé - stessa -<br />

ripetutamente - che poteva concentrarsi su un solo problema alla volta. La<br />

riunificazione della Torre Bianca doveva veñire per prima. Ora, però, sia i<br />

problemi che le possibili soluzioni sembravano innumerevoli. La sopraffacevano,<br />

sommergendola in tutte le cose che avrebbe dovuto fare.<br />

Per fortuna, durante gli ultimi giorni, nella città erano state scoperte<br />

diverse inattese riserve di grano. In un caso un magazzino dimenticato,<br />

posseduto da un uomo che era morto durante l'inverno. Gli altri erano più<br />

piccoli, qualche sacco qua e là. Cosa sorprendente, in nessuno di essi c'era<br />

alcun segno di marciume.<br />

Aveva due riunioni quella sera, per occuparsi di altri problemi. La sua<br />

difficoltà maggiore consisteva in come l'avrebbe percepita la gente con cui si<br />

sarebbe incontrata. Nessuno dei due gruppi l'avrebbe vista come ciò che era<br />

diventata.<br />

Chiuse gli occhi, desiderando andar via. Quando li riaprì, si trovava in una<br />

grande stanza, con ombre profonde agli angoli, le sue colonne che si elevavano<br />

come torri spesse. Il Cuore della Pietra di Tear.<br />

Due Sapienti sedevano sul pavimento al centro della stanza, in mezzo a una<br />

foresta di colonne. Sopra le loro gonne marrone chiaro e le bluse bianche, le<br />

loro facce erano nettamente diverse. Quella di Bair era rugosa per l'età, come<br />

cuoio lasciato a essiccare al sole. Nonostante la sua occasionale severità,<br />

rughe di sorriso si intrecciavano a partire dai suoi occhi e dalla sua bocca.<br />

Il volto di Amys era liscio come seta, un effetto della capadtà di<br />

incanalare. H suo viso non era senza età, ma per tutta l'emozione che mostrava<br />

avrebbe potuto essere Aes Sedai.<br />

Le due avevano i loro scialli in vita, le bluse slacciate. Egwene sedette

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