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PDF QUI - nonsolofantasy

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aveva vaghe idee di dove si trovasse la resistenza più forte e mandava gli<br />

ordini che poteva, ma la battaglia era sparpagliata su un'area troppo ampia<br />

perché lui fosse in grado di coordinare gli scontri con efficacia. Sperava che<br />

Yoeli stesse bene.<br />

Gli Asha'man se n'erano andati, fuggendo a un suo ordine per il minuscolo<br />

passaggio - grande solo quanto bastava per strisciarci attraverso - che Antail<br />

aveva creato. Da quando se n'erano andati - ormai erano passate ore - non c'era<br />

stato alcun segno di quei 'salvatori' che sarebbero dovuti arrivare. Prima che<br />

gli Asha'man se ne andassero, lui aveva inviato un esploratore attraverso un<br />

passaggio fino al costone che si diceva che gli Ultimi Cavalieri tenessero sotto<br />

controllo. Tutto quello che l'esploratore aveva trovato era un campo vuoto, col<br />

fuoco che ardeva incustodito.<br />

Ituralde si unì ai suoi uomini all'interno del nuovo nascondiglio, lasciando<br />

il suo fazzoletto - ora macchiato di fuliggine - sul pomolo della porta per dare<br />

agli esploratori un indizio sulla sua ubicazione. Una volta dentro, rimase<br />

immobile, sentendo qualcosa all'esterno.<br />

«Silenzio» disse agli uomini. Quelli fermarono le loro armature<br />

sferraglianti.<br />

Rumore di passi. Parecchi. Quella era sicuramente una banda di Trolloc: i<br />

suoi uomini avevano ordine di muoversi in silenzio. Annuì ai suoi soldati,<br />

tenendo sollevate sei dita. Piano numero sei. Si sarebbero nascosti, in attesa,<br />

sperando che le creature passassero oltre. Se non l'avessero fatto - se avessero<br />

ritardato o iniziato a perlustrare gli edifici vicini - la sua squadra sarebbe<br />

sbucata fuori e li avrebbe attaccati con violenza.<br />

Era il più rischioso dei piani. I suoi uomini erano esausti e la cavalleria<br />

era stata inviata a un altro dei suoi gruppi di difensori. Ma meglio attaccare<br />

che essere scoperti o circondati.<br />

Ituralde si diresse furtivo verso la finestra, attendendo e ascoltando,<br />

respirando piano. Luce, quanto era stanco. Il gruppo marciò attorno all'angolo<br />

lì fuori, i passi all'unisono. Quello era strano. I Trolloc che facevano<br />

incursione nella città stavano cacciando in branchi, non marciando in<br />

formazione.<br />

«Mio signore» sussurrò uno dei suoi uomini. «Non ci sono zoccoli.»<br />

Ituralde rimase immobile. L'uomo aveva ragione. La sua stanchezza lo stava<br />

rendendo stupido. Quello è un esercito di centinaia di unità, pensò. Si alzò in<br />

piedi, tossendo involontariamente, e aprì la porta con una spinta. Uscì fuori.<br />

Una folata di vento soffiò lungo la strada mentre gli uomini di Ituralde<br />

sfilavano fuori dietro di lui. Il vento disperse il fumo per un momento,<br />

rivelando una numerosa truppa di fanteria equipaggiata con armature argentee e<br />

picche. Per un attimo sembrarono fantasmi, che rilucevano in una spettrale luce<br />

dorata da sopra, un sole che lui non vedeva da mesi.<br />

I nuovi arrivati iniziarono a chiamare non appena videro lui e i suoi uomini,<br />

e due dei loro ufficiali gli si precipitarono incontro. Erano Saldeani. «Dov'è<br />

il vostro comandante?» chiese uno. «Rodel Ituralde?»<br />

«Io...» Ituralde si ritrovò a tossire. «Sono io. Chi siete voi?»<br />

«Sia benedetta la Luce» disse uno degli uomini, voltandosi di nuovo verso gli<br />

altri. «Trasmettete la notizia a lord Bashere! Lo abbiamo trovato.»<br />

Ituralde sbattè le palpebre. Si guardò indietro verso i suoi uomini sudici,<br />

le facce annerite dalla fuliggine. Più d'uno aveva un braccio al collo. Aveva<br />

cominciato con duecento. Ora ce n'erano cinquanta. Avrebbero dovuto festeggiare,<br />

ma molti di loro si sedettero per terra e chiusero gli occhi.<br />

Ituralde si ritrovò a ridere. «Ora? Il Drago Rinato manda aiuto ora?»<br />

Barcollò, poi si mise a sedere, lo sguardo fisso verso il cielo ardente. Stava<br />

ridendo e non riusciva a fermarsi. Presto delle lacrime iniziarono a scorrergli<br />

lungo le guance.<br />

Sì, c'era luce del sole lassù.<br />

Ituralde aveva riacquistato parte della sua compostezza quando le truppe lo<br />

condussero in un settore ben difeso della città. Qui il fumo era molto meno<br />

denso. A quanto pareva, le truppe di al'Thor - guidate da Davram Bashere - si<br />

erano rim- possessate di buona parte di Maradon. Quello che ne rimaneva. Avevano<br />

estinto gli incendi.<br />

Era così strano vedere truppe con armature scintillanti, uniformi ordinate e<br />

facce pulite. Si erano fatti strada all'interno con numerosi Asha'man e Aes<br />

Sedai, assieme a un esercito che - per ora - era stato sufficiente a ricacciare

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