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PDF QUI - nonsolofantasy

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delle vere usanze aiel, ma corrotti, come per scherno. La donna aveva pensato<br />

alla guerra e l'aveva associata all'onore, ma non aveva capito cosa fosse<br />

l'onore. Niente gai'shain? Ritirata? Non era stato menzionato il toh. Questa era<br />

una battaglia spogliata completamente di scopo o ragione.<br />

Perché combattere? Per Ladalin tutto girava attorno all'odio per i Seanchan.<br />

C'era guerra perché c'era sempre stata guerra.<br />

Come? Com'era accaduto questo agli Aiel?<br />

Aviendha fece un passo avanti.<br />

Lei era Oncala, Fanciulla della Lancia. Prima o poi avrebbe abbandonato la<br />

lancia e si sarebbe sposata, proprio come avevano fatto sua madre e la madre di<br />

sua madre prima di lei. Ma ora era tempo di combattere.<br />

Avanzò attraverso le strade di Caemlyn, la sua quasi-sorella portava lo<br />

stendardo del Drago per annunciare la sua stirpe. Accanto a Oncala c'era l'uomo<br />

per cui lei probabilmente avrebbe abbandonato le sue lance. Hehyal, Corridore<br />

dell'Alba, aveva ucciso più Seanchan di chiunque della sua società, ottenendo<br />

molto ji. Gli era stato dato il permesso di viaggiare al Rhuidean l'anno prima<br />

per diventare capoclan.<br />

Il Rhuidean. La città era assediata dai Seanchan. Qncala sogghignò. I<br />

Seanchan non avevano onore. Era stato detto loro che il Rhuidean era un luogo di<br />

pace. Gli Aiel non assaltavano il palazzo a Ebou Dar. I Seanchan non avrebbero<br />

dovuto attaccare il Rhuidean.<br />

Erano lucertole. Era fonte di costante frustrazione che, dopo decenni di<br />

guerra, i fronti di battaglia rimanessero quasi gli stessi di come era stato<br />

dopo che il suo antenato era andato a Shayol Ghul.<br />

Lei e Hehyal erano accompagnati da duemila lance come scorta. La regina<br />

Talana sapeva di aspettarli e così i cancelli del palazzo andorano erano aperti.<br />

Hehyal fece cenno a cinquanta lance già selezionate di camminare con loro per<br />

gli eleganti corridoi. Il lusso abbondava qui nel palazzo. Ogni arazzo, ogni<br />

vaso, ogni cornice dorata pareva un insulto a Qncala. Quarant'anni di guerra e<br />

l'Andor non era stato toccato. Se ne stava al sicuro, crogiolandosi nella<br />

protezione che la difesa degli Aiel forniva loro.<br />

Be', l'Andor avrebbe visto. Gli Aiel erano diventati più forti grazie alle<br />

loro battaglie. Una volta la loro maestria era stata leggendaria. Ora lo era<br />

ancora di più! Quando gli Aiel avessero distrutto i Seanchan, il mondo avrebbe<br />

visto cosa avevano imparato. I governanti delle terre bagnate avrebbero<br />

desiderato essere stati più generosi.<br />

Le porte della sala del trono erano aperte; Oncala e Hehyal enitrarono,<br />

lasciando la loro scorta. Anche qui sventolava lo stendardo del Drago, un<br />

promemoria che anche la dinastia reale andorana aveva in sé la discendenza del<br />

Car'a'cam. Una ragione in più per Oncala per odiarli. I nobili andorani si<br />

ritenevano pari a lei.<br />

La regina Talana era una donna di mezza età con capelli di un rosso intenso e<br />

lucente. Non molto graziosa, ma molto regale. Stava parlando piano con uno dei<br />

suoi consiglieri e fece cenno agli Aiel di aspettare. Un insulto, intenzionale.<br />

Oncala ribolliva di rabbia.<br />

Finalmente vennero convocati e si avvicinarono al Trono del Leone. Il<br />

fratello di Talana, il suo protettore, era in piedi davanti a lei vestito con<br />

abiti di corte - un farsetto e una giacca - con la mano sulla spada. Oncala<br />

avrebbe potuto ucciderlo senza versare neanche una goccia di sudore.<br />

«Ah» disse la regina Talana. «Di nuovo gli Aiel Taardad. Porti ancora la<br />

lancia, Oncala?»<br />

Oncala incrociò le braccia ma non disse nulla. Era conscia di non saperci<br />

fare con la gente. Quando parlava, gli insulti erano fin troppo comuni. Meglio<br />

lasciar parlare il capoclan.<br />

«Suppongo che siate qui per implorare aiuto di nuovo» disse Talana.<br />

Hehyal arrossì e Oncala desiderò - solo per un momento - non aver lasciato<br />

fuori la sua lancia.<br />

«Abbiamo qualcosa per te» disse Hehyal, tirando fuori un borsello di cuoio e<br />

porgendolo a una delle guardie della regina. L'uomo lo aprì, esaminando le carte<br />

all'interno. Un altro insulto. Dovevano essere trattati come assassini? A Oncala<br />

non piaceva la regina, vero, ma la sua famiglia e quella di Talana si dovevano<br />

reciproca fiducia per via delle loro nonne, che erano state sorelle-prime.<br />

Il soldato porse le carte alla regina. Talana le esaminò, il suo volto che<br />

diventava preoccupato e pensieroso.

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