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PDF QUI - nonsolofantasy

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proprio nel mezzo del sigillo di cera. «Tu mi presenterai a questa Aes Sedai, la<br />

prossima volta che la incontrerai.»<br />

«Se dovessi vederla mentre sono a Caemlyn» disse Mat. «Lo prometto.»<br />

«Posso confidare che tu mantenga la tua parola?»<br />

Lui le rivolse un'occhiata esasperata. «Cosa riguardava tutta questa dannata<br />

conversazione, Melli?»<br />

Lei rise, voltandosi e lasciando la lettera sul bancone, andando ad aiutare<br />

l'uomo con pochi denti che la stava ancora chiamando per avere altra birra. Mat<br />

ghermì la lettera, infilandosela con cautela nella tasca della giacca. Dannata<br />

donna. L'unico modo che aveva per rimanere libero dai complotti delle Aes Sedai<br />

era non aprire mai questa lettera. Be', non proprio libero. Mat aveva parecchie<br />

Aes Sedai che complottavano attorno a lui; gli uscivano fuori dalle orecchie. Ma<br />

solo un uomo con la segatura al posto del cervello ne avrebbe voluto un'altra.<br />

Mat sospirò, girandosi sul suo sgabello. Una folla eterogenea ingombrava La<br />

ragazza a sette strisce. Caemlyn era più piena di un pesce leone in tempo di<br />

naufragio in questi giorni, e stava praticamente per scoppiare. Questo teneva le<br />

taverne indaffarate. Nell'angolo, alcuni contadini con giacche da lavoro lise<br />

sul colletto giocavano a dadi. Mat aveva giocato qualche giro con loro prima e<br />

si era pagato da bere con le loro monete, ma odiava giocare d'azzardo per dei<br />

pezzi di rame.<br />

L'uomo dal volto cordiale nell'angolo stava ancora bevendo<br />

- dovevano esserci quattordici boccali vuoti accanto a lui ora - e i suoi<br />

compagni lo incitavano ad andare avanti. Un gruppo di nobili sedeva separato dal<br />

resto, e lui avrebbe chiesto loro una bella partita di dadi, ma le espressioni<br />

sulle loro facce avrebbero potuto spaventare degli orsi. Probabilmente erano<br />

stati nello schieramento sbagliato durante la guerra della Successione.<br />

Mat indossava una giacca nera con merletto ai polsi. Solo un po' di merletto,<br />

e niente ricamo. Con riluttanza, aveva lasciato il suo cappello a tesa larga<br />

all'accampamento e si era lasciato crescere una barba di qualche giorno sul<br />

mento. Gli pizzicava come se avesse le pulci e gli dava l'aspetto di un dannato<br />

idiota. Ma quella peluria lo rendeva più difficile da riconoscere. Con ogni<br />

furfante in città che aveva un disegno di lui, era meglio andare sul sicuro.<br />

Desiderava che l'essere ta'veren lo aiutasse, una volta tanto, ma era meglio non<br />

farci affidamento. Non riusciva a ricordare nulla per cui l'essere ta'veren gli<br />

fosse tornato utile.<br />

Teneva la sciarpa rimboccata bassa e la giacca abbottonata, l'alto colletto<br />

quasi su fino al mento. Era già morto una volta, ne era piuttosto certo, e non<br />

aveva alcuna voglia di provare di nuovo.<br />

Una graziosa cameriera passò lì accanto, snella e dai fianchi ampi, con<br />

lunghi capelli neri che lasciava sciolti. Lui si mosse da un lato, facendo sì<br />

che il suo boccale vuoto apparisse solitario e in bella vista sul bancone, e lei<br />

si avvicinò con un sorriso per riempirlo. Lui le sorrise a sua volta e le diede<br />

un rame di mancia. Era un uomo sposato e non poteva permettersi di sedurla, ma<br />

poteva dare un'occhiata in giro per i suoi amici. A Thom sarebbe potuta piacere.<br />

Una ragazza poteva farlo smettere di essere così depresso, almeno. Mat osservò<br />

il volto della ragazza per un po' per essere certo di riconoscerla.<br />

Sorseggiò la birra, con una mano che tastava la lettera nella sua tasca. Non<br />

faceva congetture su cosa conteneva. Se l'avesse fatto, sarebbe stato solo a un<br />

passo dall'aprirla. Era come un topino che fissava una trappola con dentro del<br />

formaggio ammuffito. Lui non voleva quel formaggio. Poteva marcire, per quanto<br />

gliene importava.<br />

Probabilmente la lettera gli avrebbe ordinato di fare qualcosa di pericoloso.<br />

E imbarazzante. Le Aes Sedai avevano la tendenza a far sembrare gli uomini degli<br />

sciocchi. Luce, sperava che Verin non avesse lasciato istruzioni che lui<br />

aiutasse qualcuno nei guai. Se fosse stato quello il caso, di certo vi avrebbe<br />

provveduto da sé.<br />

Sospirò e prese un altro sorso della sua birra. Nell'angolo, l'uomo che stava<br />

bevendo finalmente crollò a terra. Sedici boccali. Niente male. Mat mise da<br />

parte il proprio, lasciò qualche moneta come pagamento, poi salutò Melli con un<br />

cenno del capo. Raccolse le sue vincite per la scommessa sul bevitore da un<br />

tizio con le lunghe dita nell'angolo. Mat aveva scommesso su diciassette<br />

boccali, il che andava abbastanza vicino per vincere qualcosa. Poi se ne andò<br />

per la sua strada, prendendo il suo bastone da passeggio appoggiato<br />

all'appendiabiti presso la porta.

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