09.12.2012 Views

PDF QUI - nonsolofantasy

PDF QUI - nonsolofantasy

PDF QUI - nonsolofantasy

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

tolse il velo e rivelò un volto sorridente.<br />

I denti dell'uomo erano stati limati fino a essere appuntiti. Il suo sorriso<br />

si allargò e fece scivolare un coltello dalla sua cintura.<br />

Barriga balbettò, guardando quelle fauci terrificanti e la gioia negli occhi<br />

dell'uomo mentre si avvicinava per uccidere. Questi non erano Aiel. Erano<br />

qualcosa d'altro.<br />

Qualcosa di terribile.<br />

Rand al'Thor, il Drago Rinato, sedeva tranquillo nel suo sogno. Inspirava<br />

l'aria fresca, gelata. Nubi bianche fluttuavano gentilmente attorno a lui,<br />

baciandogli la pelle con la loro condensa.<br />

Il suo trono per quella notte era un macigno piatto su un pendio montano;<br />

guardò giù attraverso le nubi verso una valle stretta. Questo non era il luogo<br />

vero. Non era nemmeno il Mondo dei Sogni, quel luogo dove aveva combattuto i<br />

Reietti, il posto che gli era stato descritto come così pericoloso.<br />

No, questo era uno dei suoi normali sogni. Lui li controllava ora. Erano un<br />

posto in cui poteva trovare pace per pensare, al sicuro grazie a protezioni<br />

mentre il suo corpo dormiva accanto a Min nel loro nuovo accampamento,<br />

circondato da uomini delle Marche di Confine, montato nel Campo di Merrilor.<br />

Egwene era lì, gli eserciti chiamati a raccolta. Lui era pronto per quello. Ci<br />

contava.<br />

Al mattino, avrebbero sentito le sue richieste. Non quello che lui avrebbe<br />

domandato per non rompere i sigilli: quello l'avrebbe fatto, a prescindere da<br />

cosa aveva detto Egwene. No, queste sarebbero state le richieste che faceva ai<br />

monarchi del mondo in cambio di andare a Shayol Ghul per affrontare il<br />

Tenebroso.<br />

Non era certo di cosa avrebbe fatto se avessero rifiutato. Avrebbero scoperto<br />

che era molto difficile farlo. A volte poteva essere utile avere la reputazione<br />

di agire in modo irrazionale.<br />

Inalò a fondo, pacifico. Qui, nei suoi sogni, le colline erano verdi. Così<br />

come le ricordava. In quella valle senza nome lì sotto, riparata dalle Montagne<br />

di Nebbia, aveva cominciato un viaggio. Non il primo, per lui, e non l'ultimo,<br />

ma forse il più importante. Uno dei più dolorosi, di sicuro.<br />

«E ora sono tornato indietro» sussurrò. «Sono cambiato di nuovo. Un uomo<br />

cambia sempre.»<br />

Provava un senso di unità nel tornare qui, nel posto in cui si era<br />

confrontato per la prima volta con l'assassino dentro di lui.<br />

Il posto dove aveva cercato di fuggire per la prima volta da coloro che avrebbe<br />

dovuto tenere vicino. Chiuse gli occhi, godendosi quella tranquillità. La calma.<br />

L'armonia.<br />

In lontananza, udì urla di dolore.<br />

Rand aprì gli occhi. Cos'era stato quello? Si alzò in piedi, ruotando. Questo<br />

posto era creato dalla sua stessa mente, protetto e sicuro. Non poteva...<br />

L'urlo giunse di nuovo. Distante. Si accigliò e alzò una mano. La scena<br />

attorno a lui scomparve, come uno sbuffo di nebbia. Lui rimase lì nel buio.<br />

Là, pensò. Era un lungo corridoio con pannelli di legno scuro. Lo percorse<br />

tra i tonfi dei suoi stivali. Quell'urlo. Scuoteva la sua pace. Qualcuno stava<br />

soffrendo. Aveva bisogno di lui.<br />

Rand cominciò a correre. Raggiunse una porta al termine del corridoio. Il<br />

legno rossiccio dell'uscio era nodoso e increspato, come le spesse radici di un<br />

albero antico. Rand afferrò la maniglia - semplicemente un'altra radice - e aprì<br />

la porta con uno strattone.<br />

La vasta stanza al di là era del nero più puro, senza luce, come una caverna<br />

in profondità nel sottosuolo. La stanza sembrava risucchiare la luce ed<br />

estinguerla. La voce urlante era dentro. Era debole, come se venisse smorzata<br />

dall'oscurità.<br />

Rand entrò. L'oscurità lo inghiottì. Parve tirar fuori la vita da lui, come<br />

un centinaio di sanguisughe che succhiavano il sangue dalle sue vene. Procedette<br />

comunque. Non riusciva a distinguere la direzione delle urla, perciò andò avanti<br />

costeggiando le pareti; sembravano ossa al tatto, lisce ma con qualche frattura<br />

ogni tanto.<br />

La stanza era circolare. Come se lui si trovasse dentro la concavità di un<br />

teschio enorme.<br />

Là! Più avanti c'era una luce debole, un'unica candela per terra, a<br />

illuminare un pavimento di marmo nero. Rand si affrettò verso di essa. Sì, c'era

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!