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PDF QUI - nonsolofantasy

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C'era un sogno in cui bramava scivolare dentro. Si trattenne. Anche se i suoi<br />

sentimenti per Gawyn erano ancora forti, la sua opinione su di lui di recente<br />

era confusa. Perdersi nei suoi sogni non avrebbe aiutato.<br />

Si voltò, guardando per la distesa. Negli ultimi tempi aveva iniziato a venir<br />

qui a galleggiare e pensare. I sogni di tutte le persone qui - alcuni dal suo<br />

mondo, altri da ombre di esso - le ricordavano perché lottava. Non doveva mai<br />

dimenticare che c'era un intero mondo fuori dalle mura della Torre Bianca. Lo<br />

scopo delle Aes Sedai era servire quel mondo.<br />

Il tempo passava mentre lei giaceva inondata dalla luce dei sogni. Alla fine<br />

si decise a muoversi e individuò un sogno che i conosceva, anche se non era<br />

certa di come facesse. Il sogno si diresse rapido verso di lei, riempiendo la<br />

sua visuale.<br />

Egwene premette la sua volontà contro il sogno e inviò un ordine dentro di<br />

esso. Nynaeve. È ora di smetterla di evitarmi. C'è tanto lavoro da fare, e io ho<br />

delle notizie per te. Incontrati con me tra due notti nella sala del Consiglio<br />

della Torre. Se non verrai, sarò costretta a prendere provvedimenti. La tua<br />

esitazione ci minaccia tutti.<br />

il sogno parve tremolare ed Egwene si tirò indietro mentre scompariva. Aveva<br />

già parlato con Elayne. Quelle due erano fili sciolti; era necessario che<br />

venissero innalzate per davvero allo scialle e che contraessero i giuramenti.<br />

Oltre a quello, Egwene aveva bisogno di informazioni da Nynaeve. Sperava che<br />

la minaccia mista a una promessa di notizie l'avrebbe attirata. E quelle notizie<br />

erano importanti. La Torre Bianca finalmente unificata, il seggio dell'Amyrlin<br />

al sicuro, Elaida catturata dai Searchan.<br />

Sogni come capocchie di spillo scorrevano rapidi attorno a Egwene. Meditò se<br />

provare a contattare le Sapienti, ma decise di no. Come avrebbe dovuto trattare<br />

con loro? La prima cosa da fare era impedire che "trattasse" con loro. Il suo<br />

piano nei loro riguardi non era ancora definitivo.<br />

Egwene si lasciò scivolare di nuovo nel suo corpo, soddisfatta di trascorrere<br />

il resto della notte con i propri sogni. Qui non poteva impedire ai pensieri su<br />

Gawyn di farle visita, né lo voleva. Entrò nel proprio sogno e nel suo<br />

abbraccio. Erano in piedi in una stanzetta dalle pareti di pietra fatta come lo<br />

studio di Egwene nella Torre, tuttavia decorata come la sala comune della<br />

locanda di suo padre. Gawyn era vestito in robusti abiti di lana dei Fiumi<br />

Gemelli e non portava la sua spada. Una vita più semplice. Non poteva essere<br />

suo, ma lei poteva sognare...<br />

Tutto tremò. La stanza di passato e presente parve andare in pezzi,<br />

frantumandosi in fumo turbinante. Egwene fece un passo indietro con un rantolo<br />

mentre Gawyn veniva lacerato come se fosse fatto di sabbia. Tutto era polvere<br />

attorno a lei, e tredici torri nere si elevavano in lontananza sotto un cielo<br />

nero come catrame.<br />

Una crollò, poi un'altra, rovinando al suolo. Mentre lo facevano, quelle che<br />

restavano in piedi divennero sempre più alte. La terra tremò mentre diverse<br />

altre torri cadevano. Un'altra torre tremò e si infranse, crollando quasi<br />

completamente a terra... ma poi si riprese e crebbe più alta di tutte.<br />

Alla fine del terremoto, rimasero tre torri a incombere sopra di lei. Egwene<br />

era caduta al suolo, che era diventato un terreno morbido ricoperto da foglie<br />

avvizzite. La visione cambiò. Stava guardando giù verso un nido. In esso, un<br />

gruppo di piccoli di aquila strillava verso il cielo per chiamare la propria<br />

madre. Uno degli aquilotti si srotolò e non era affatto un'aquila, ma un<br />

serpente. Iniziò a colpire i piccoli uno alla volta, inghiottendoli interi. Gli<br />

aquilotti continuarono semplicemente a fissare il cielo, immaginando che il<br />

serpente fosse loro fratello mentre li divorava.<br />

La visione cambiò. Egwene era in una sfera enorme fatta del cristallo più<br />

puro. Scintillava alla luce di ventitré enormi stelle, che brillavano sulla<br />

scura cima di una collina dove era posata. La sfera aveva delle crepe ed era<br />

tenuta insieme da corde.<br />

C'era Rand che risaliva il fianco della collina, impugnando una scure da<br />

boscaiolo. Raggiunse la sommità e soppesò la scure, poi la vibrò contro le corde<br />

una alla volta, tagliandole via. L'ultima si staccò e la sfera iniziò ad andare<br />

in pezzi, i frammenti di quel bellissimo globo che cadevano. Rand scosse il<br />

capo.<br />

Egwene annaspò, si svegliò e si mise a sedere dritta. Era nelle sue stanze<br />

alla Torre Bianca. La camera da letto era quasi vuota: Egwene aveva fatto

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