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PDF QUI - nonsolofantasy

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la Progenie dell'Ombra fino alle fortificazioni collinari sopra il fiume. Gli<br />

uomini di al'Thor lo guidarono aun alto edificio all'interno della città. Con i<br />

I palazzo bruciato e perlopiù distrutto, pareva che avessero scelto questo<br />

edificio come centro di comando.<br />

Ituralde aveva combattuto una guerra estenuante ormai per settimane. Le<br />

truppe di al'Thor sembravano quasi troppo pulite. I suoi uomini erano morti<br />

mentre questi si lavavano, dormivano e mangiavano cibo caldo?<br />

Smettila, disse a sé stesso, entrando nell'edificio. Era fin troppo facile<br />

dare la colpa ad altri quando una battaglia andava male. Non era colpa di questi<br />

uomini che le loro vite fossero state più facili della sua, di recente.<br />

Salì con fatica le scale, desiderando che lo lasciassero in pace. Una buona<br />

notte di sonno, un bagno, e poi si sarebbe potuto incontrare con Bashere. Ma no,<br />

non sarebbe andato bene. La battaglia non era terminata e gli uomini di al'Thor<br />

avrebbero avuto bisogno di informazioni. Era solo che la sua mente stava<br />

cedendo, lavorando molto lentamente.<br />

Raggiunse il piano più alto e seguì i soldati di Bashere in una stanza sulla<br />

destra. Bashere era lì in piedi, con indosso un pettorale brunito senza l'elmo<br />

corrispondente, le mani serrate dietro la schiena mentre guardava fuori dalla<br />

finestra. Portava un paio di quei baffi saldeani troppo grossi e dei pantaloni<br />

color oliva infilati in stivali alti fino al ginocchio.<br />

Bashere si voltò e trasalì. «Luce! Sembri la morte in persona, amico!» Si<br />

voltò verso i soldati. «Dovrebbe essere nella tenda della Guarigione! Qualcuno<br />

vada a prendere un Asha'man!»<br />

«Sto bene» disse Ituralde, costringendosi a infondere severità nella sua<br />

voce. «Ho un aspetto peggiore di quanto mi senta, te lo garantisco.»<br />

I soldati esitarono, guardando verso Bashere. «Bene,» disse l'uomo «almeno<br />

prendetegli una sedia e qualcosa con cui ripulirsi la faccia. Povero amico;<br />

saremmo dovuti essere qui giorni fa.»<br />

Fuori, Ituralde poteva sentire i suoni"di battaglia distante. Bashere aveva<br />

scelto un edificio alto, uno dal quale poteva su- pervisionare gli scontri. I<br />

soldati portarono una sedia e - nonostante tutto il suo desiderio di mostrare<br />

una facciata forte a un generale come lui - Ituralde si sedette con un sospiro.<br />

Abbassò lo sguardo e rimase stupito nel vedere quanto erano sporche le sue<br />

mani, come se avesse pulito un camino. Senza dubbio aveva la faccia coperta di<br />

fuliggine, striata di sudore, e probabilmente c'era ancora del sangue secco. I<br />

suoi abiti erano laceri per l'esplosione che aveva distrutto le mura, per non<br />

parlare di un taglio bendato frettolosamente sul suo braccio.<br />

«La tua difesa di questa città è stata assolutamente sbalorditiva, lord<br />

Ituralde» disse Bashere. C'era una formalità nel suo tono: Saldea e Arad Doman<br />

non erano nemici, ma due nazioni forti non potevano condividere un confine senza<br />

periodi di animosità. «Il numero di Trolloc morti paragonato al numero di uomini<br />

che avevi... e con una breccia così larga nelle mura... Lasciami dire che sono<br />

impressionato.» Il tono di Bashere lasciava intendere che una tale lode non<br />

veniva elargita facilmente.<br />

«E Yoeli?» chiese Ituralde.<br />

L'espressione di Bashere divenne cupa. «I miei uomini hanno trovato un<br />

piccolo drappello a difendere il suo corpo. È morto con coraggio, però. Sono<br />

stato sorpreso di trovare lui al comando e Torkumen - un mio lontano cugino, il<br />

presunto capo della città - rinchiuso nelle sue stanze e abbandonato dove i<br />

Trolloc avrebbero potuto prenderlo.»<br />

«Yoeli era un brav'uomo» disse Ituralde in tono rigido. «Fra i più coraggiosi<br />

che abbia avuto l'onore di conoscere. Mi ha salvato la vita, ha portato i miei<br />

uomini nella città contro gli ordini di Torkumen. E un maledetto peccato<br />

perderlo. Un maledetto peccato. Senza Yoeli, Maradon non starebbe ancora in<br />

piedi.»<br />

«Sta comunque in piedi a malapena» disse Bashere in tono cupo.<br />

Ituralde esitò. E cugino della regina... questa città è probabilmente casa<br />

sua.<br />

I due si guardarono a vicenda, come vecchi lupi, capi di branchi rivali. Che<br />

si muovevano con cautela. «Sono spiacente per la tua perdita» disse Ituralde.<br />

«La città sta in piedi com'è ora» disse Bashere «grazie a te. Non sono<br />

arrabbiato, amico mio. Sono rattristato, ma non arrabbiato. E accetterò la tua<br />

parola su Yoeli. A essere franco, non mi è mai piaciuto Torkumen. Per ora, l'ho<br />

lasciato nella stanza dove l'abbiamo trovato - ancora vivo, grazie alla Luce -

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