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PDF QUI - nonsolofantasy

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suo manto così chiaro da essere quasi bianco, con una striscia di nero che<br />

correva lungo il suo lato destro.<br />

Lui non rispose, anche se si concesse di correre con loro attraverso gli<br />

alberi. Quello che era sembrato un boschetto era diventato una foresta estesa.<br />

Perrin passò accanto a tronchi e felci, percependo a malapena il terreno sotto i<br />

suoi piedi.<br />

Questo era il modo di correre. Potente. Energico. Superava a balzi dei<br />

tronchi caduti, i suoi salti che lo portavano così in alto che i suoi capelli<br />

sfioravano il fondo dei rami. Atterrò dolcemente. La foresta era sua.<br />

Apparteneva a lui, e lui la comprendeva.<br />

Le sue preoccupazioni iniziarono a disperdersi. Permise a sé stesso di<br />

accettare le cose com'erano, non come lui temeva che potessero diventare. Questi<br />

lupi erano suoi fratelli e sorelle. Un lupo in corsa nel mondo reale era un<br />

capolavoro di equilibrio e controllo. Qui - dove le regole della natura si<br />

piegavano al suo volere - lo era molto di più. Lupi balzavano di lato e<br />

saltavano giù dagli alberi, senza nulla che li tenesse ancorati al terreno.<br />

Alcuni correvano proprio fra i rami, librandosi da uno all'altro.<br />

Era inebriante. Si era mai sentito così vivo? Così parte del mondo attorno a<br />

lui, eppure dominandolo allo stesso tempo? Le ruvide e regali ericacee erano<br />

intervallate da tassi e dall'occasionale albero-spezia abbellito dall'essere in<br />

pieno rigoglio. Si lanciò in aria mentre superava uno di questi, il vento del<br />

suo passaggio che tirava una tempesta di boccioli cremisi dai rami. Quelli si<br />

sollevarono attorno a lui in un vortice indistinto, catturati nelle correnti,<br />

cullandolo nel loro dolce aroma.<br />

I lupi iniziarono a ululare. Per gli uomini, ogni ululato era uguale<br />

all'altro. Per Perrin, ognuno era distinto. Questi erano ululati di piacere,<br />

l'iniziazione di una caccia.<br />

Aspetta. Questo era ciò che temevo! Non posso lasciarmi intrappolare. Io sono<br />

un uomo, non un lupo.<br />

In quel momento, però, colse l'odore di un cervo. Un animale possente, una<br />

preda degna. Era passato da questa parte di recente.<br />

Perrin cercò di trattenersi, ma la trepidazione si rivelò troppo forte. Si<br />

lanciò lungo la pista della selvaggina seguendo l'odore.<br />

I lupi, Hopper incluso, non corsero davanti a lui. Corsero con lui, i loro odori<br />

compiaciuti mentre lasciavano che fosse lui a prendere il primo posto.<br />

Lui era l'araldo, il vertice, la punta dell'attacco. La caccia ruggiva dietro<br />

di lui. Era come se guidasse le onde scroscianti dell'oceano stesso. Ma lui li<br />

stava anche trattenendo.<br />

Non posso rallentarli a causa mia, pensò Perrin.<br />

E poi si chinò in avanti, il suo arco gettato da una parte e dimenticato, le<br />

mani e le gambe che diventavano zampe. Quelli dietro di lui ulularono di nuovo,<br />

fieri per questo. Giovane Toro si era unito veramente a loro.<br />

Il cervo era più avanti. Giovane Toro lo distinse tra gli alberi; era di un<br />

bianco brillante, con un palco di almeno ventisei punte, il manto invernale<br />

logoro. Ed era enorme, più grande di un cavallo. Il cervo si voltò, guardando<br />

bruscamente il branco. Incontrò Giovane Toro e lui fiutò il suo allarme. Poi,<br />

con una potente impennata delle zampe posteriori - i fianchi tesi di muscoli -<br />

il cervo balzò via dalla pista.<br />

Giovane Toro ululò la sua sfida, correndo attraverso il sottobosco<br />

all'inseguimento. Il grande cervo bianco procedette a balzi, ciascuno dei quali<br />

gli faceva percorrere venti passi. Non colpì mai un ramo o perse l'equilibrio,<br />

malgrado il terreno insidioso della foresta ricoperto di muschio scivoloso.<br />

Giovane Toro seguì con precisione, piazzando le sue zampe dove solo poco<br />

prima erano calati gli zoccoli, uguagliando esattamente ogni falcata. Poteva<br />

sentire il cervo annaspare, poteva vedere il sudore addensarsi sul suo manto,<br />

poteva fiutare la sua paura.<br />

Ma no. Giovane Toro non avrebbe accettato la vittoria secondaria di correre<br />

dietro alla sua preda finché questa non si fosse spossata. Avrebbe assaggiato il<br />

sangue della gola, che pompava a piena forza da un cuore sano. Avrebbe battuto<br />

la sua preda all'apice delle sue energie.<br />

Iniziò a variare i suoi balzi, non seguendo il percorso preciso del cervo.<br />

Doveva essere avanti, non seguire! L'odore del cervo divenne più allarmato.<br />

Questo indusse Giovane Toro ad aumentare la velocità. Il cervo balzò sulla<br />

destra e Giovane Toro saltò, colpendo un tronco diritto con tutte e quattro le

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