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PDF QUI - nonsolofantasy

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«Questo è certamente un sollievo» disse Alliandre con un sorriso. Come la<br />

meno potente in quell'unione, aveva parecchio da guadagnare dalle alleanze.<br />

«Maestà...» disse Faile.<br />

«Chiamami Elayne» disse lei, versando un calice di vino per Faile.<br />

«Molto bene, Elayne» disse Faile, sorridendo e mettendo da parte il suo tè,<br />

poi accettando il vino. «È necessario che lo chieda. Sai cosa sta accadendo col<br />

Drago Rinato?»<br />

«Testardo zoticone» disse Elayne scuotendo il capo. «Quel dannato uomo ha<br />

fatto irritare Egwene.»<br />

«Egwene?» chiese Perrin.<br />

«È Amyrlin, finalmente» disse Elayne, come se quel fatto fosse stato<br />

inevitabile. Perrin annuì, anche se Faile rimase stupita. Come era successo<br />

quello, e perché Perrin non ne era sorpreso?<br />

«Cos'ha combinato?» chiese Perrin.<br />

«Dice di aver intenzione di rompere i sigilli rimasti sulla prigione del<br />

Tenebroso» rispose Elayne corrugando la fronte. «Dovremo fermarlo, naturalmente.<br />

Folle piano. Potresti aiutare con quello. Egwene sta radunando un esercito per<br />

persuaderlo.»<br />

«Penso di poter essere d'aiuto» disse Perrin.<br />

«Sai dove si trova attualmente?» chiese Faile. Perrin aveva una buona idea<br />

dalle sue visioni, ma lei voleva sapere cosa sapeva Elayne.<br />

«Non lo so» disse Elayne. «Ma so dove sarà...»<br />

Fortuona Athaem Devi Paendrag, governante del Glorioso Impero Seanchan,<br />

marciò nella sua Camera dell'insegnamento. Indossava un magnifico abito di<br />

stoffa dorata, foggiato secondo l'alta moda imperiale. La gonna era divisa sul<br />

davanti appena sopra le ginocchia ed era così lunga che ci volevano cinque<br />

da'covale per reggere i lati e lo strascico.<br />

Portava un copricapo elaborato, di seta oro e cremisi con bellissime ali di<br />

seta con la forma di quelle di un gufo che si levava in volo, e le sue braccia<br />

luccicavano di tredici braccialetti, ciascuno di una diversa combinazione di<br />

gemme. Portava alla gola un lungo filo di cristallo. Aveva sentito un gufo sopra<br />

la sua finestra la notte precedente e non era volato via quando aveva guardato<br />

fuori. Un presagio che indicava di prestare molta attenzione, che i giorni<br />

successivi avrebbero portato con sé decisioni importanti. La reazione adeguata<br />

era indossare gioielli con potente simbolismo.<br />

Quando entrò nella camera, quelli all'interno si prostrarono. Solo i<br />

Sorveglianti della Morte - uomini in armatura rosso sangue e verde intenso -<br />

erano esentati; si inchinarono, ma tennero gli occhi alti, all'erta per il<br />

pericolo.<br />

La grossa stanza era priva di finestre. A un capo c'erano file di vasellame<br />

impilato, un posto dove le damane potevano esercitarsi con flussi di<br />

distruzione. Il pavimento era coperto con tappeti intrecciati dove le damane<br />

ostinate venivano messe a terra, a contorcersi dal dolore. Non sarebbe stato un<br />

bene per loro ricevere del dolore fisico. Le damane erano fra i più importanti<br />

strumenti di cui l'impero disponeva, più preziose di cavalli o raken. Non<br />

distruggevi un animale perché era lento a imparare; lo punivi finché non<br />

apprendeva.<br />

Fortuona attraversò la camera fino a un punto dove era stato predisposto un<br />

adeguato trono imperiale. Veniva abitualmente qui, a guardare le damane che<br />

venivano punite o fatte esercitare. La calmava. Il trono era in cima a una<br />

piccola predella; lei salì gli scalini, con lo strascico che frusciava mentre i<br />

suoi da'covale lo portavano. Si voltò a guardare la stanza, permettendo ai<br />

servitori di disporre il suo vestito. Quelli la presero per le braccia e la<br />

sollevarono sul trono, drappeggiando le sue lunghe gonne dorate fino al davanti<br />

della predella come un arazzo.<br />

Quelle gonne erano cudte con le scritte del potere imperiale. l'imperatrice è<br />

seanchan, l'imperatrice vivrà per sempre, all'imperatrice È DOVUTA OBBEDIENZA.<br />

Lei sedeva come uno stendardo vivente per la potenza dell'impero.<br />

Selucia prese il suo posto sui gradini inferiori della predella. Fatto<br />

questo, i cortigiani si alzarono. Le damane, ovviamente, rimasero in ginocchio.<br />

Ce n'erano dieci, con le teste chine, le loro sul'dam che tenevano i guinzagli e<br />

- in qualche caso - davano loro delle pacche affettuose sulla testa.<br />

Re Beslan entrò. Si era rasato buona parte della testa, lasciando solo una<br />

striscia scura in cima, e sette delle sue unghie erano state laccate. Un'unghia

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