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PDF QUI - nonsolofantasy

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«Mele» disse Almen. «Cos'altro cresce sui meli! Ascoltate, ci occorre che<br />

tutte quelle mele vengano raccolte prima della fine della giornata. Mi avete<br />

sentito? Andate! Spargete la voce! Ci sarà un raccolto, dopotutto!»<br />

Quelli corsero a vedere, naturalmente. Era difficile biasimarli per quello.<br />

Almen proseguì e, mentre lo faceva, notò per la prima volta che l'erba attorno a<br />

lui pareva più verde, più sana.<br />

Guardò a est. Avvertì dentro di sé qualcosa che lo tirava. Qualcosa lo stava<br />

strattonando piano nella direzione in cui era andato lo straniero.<br />

Prima le mele, pensò. Poi... be', poi ci avrebbe pensato.<br />

Questioni di comando<br />

Il tuono rimbombava sopra, basso e minaccioso come il ringhio di una bestia<br />

lontana. Perrin alzò gli occhi verso il cielo. Pochi giorni prima, quella<br />

dilagante coltre di nubi era diventata nera, oscurandosi come l'avvento di<br />

un'orribile tempesta. Ma la pioggia era giunta solo a sprazzi.<br />

Un altro rombo scosse l'aria. Non ci fu alcun fulmine. Perrin diede una pacca<br />

sul collo a Resistenza; il cavallo odorava ombroso... irritabile, sudato. E non<br />

era l'unico. Quell'odore era sospeso sulla sua enorme forza di truppe e<br />

rifugiati mentre arrancavano per il terreno fangoso. Quella forza creava un<br />

proprio tuono, suoni di passi e zoccoli, ruote di carri che giravano, uomini e<br />

donne che chiamavano.<br />

Avevano quasi raggiunto la strada di Jehannah. In origine,<br />

Perrin aveva progettato di attraversarla e continuare a nord, verso l'Andor.<br />

Ma aveva perso parecchio tempo per la malattia che aveva colpito il suo<br />

accampamento... Entrambi gli Asha'man erano quasi morti. Poi questo fango denso<br />

li aveva rallentati ancora di più. Tra tutto quanto, era passato oltre un mese<br />

da quando avevano lasciato Malden, e avevano viaggiato solo fin dove Perrin<br />

aveva sperato inizialmente di arrivare in una settimana.<br />

Perrin aveva la mano nella tasca della giacca, e tastava il piccolo rompicapo<br />

del fabbro lì dentro. L'avevano trovato a Malden, e lui aveva preso a<br />

giocherellarci. Finora non era riuscito a capire come staccare i pezzi. Era il<br />

rompicapo più complesso che avesse mai visto.<br />

Non c'era alcun segno di mastro Gill o delle persone che<br />

Aveva mandato avanti con le provviste. Grady era riuscito a creare qualche<br />

piccolo passaggio più avanti per mandare degli esploratori a trovarli, ma erano<br />

tornati senza nessuna notizia. Perrin cominciava a essere preoccupato per loro.<br />

«Mio signore?» chiese un uomo. Era in piedi accanto al cavallo di<br />

Perrin. Turne era un tipo smilzo con ricciuti capelli rossi e una barba che<br />

teneva legata con corde di cuoio. Portava un'ascia da guerriero in un anello<br />

alla cintura, un'arma dall'aria terribile con uno spuntone sulla parte<br />

posteriore.<br />

«Non possiamo pagarti molto» disse Perrin. «I tuoi uomini non hanno cavalli?»<br />

«No, mio signore» disse Tume, lanciando un'occhiata alla sua dozzina di<br />

compagni. «Jarr ne aveva uno. Lo abbiamo mangiato qualche settimana fa.» Tume<br />

puzzava di sporco, e sopra a quegli odori c'era uno strano lezzo stantio. Le<br />

emozioni dell'uomo si erano forse intorpidite? «Se non vi dispiace, mio signore.<br />

Le paghe possono aspettare. Se avete cibo... be', quello sarà sufficiente per<br />

ora.»<br />

Dovrei cacciarli via, pensò Perrin. Abbiamo già troppe bocche da sfamare.<br />

Per la Luce, avrebbe dovuto sbarazzarsi delle persone. Ma questi tizi<br />

parevano saperci fare con le loro armi e se li avesse cacciati senza dubbio si<br />

sarebbero dati al saccheggio.<br />

«Procedi lungo la fila» disse Perrin. «Trova un uomo di nome Tarn al'Thor: è<br />

un tizio robusto, vestito come un contadino. Chiunque dovrebbe essere in grado<br />

di indicartelo. Digli che hai parlato con Perrin e io ho detto di prendervi con<br />

noi in cambio di pasti.»<br />

Gli uomini sporchi si rilassarono, e il loro smilzo capo parve davvero<br />

odorare grato. Grato! Mercenari - forse banditi - grati di essere arruolati solo<br />

per dei pasti. Il mondo era arrivato fino a questo punto.<br />

«Dimmi, mio signore» riprese Tume mentre il suo gruppo iniziava a procedere<br />

lungo la fila di profughi. «Avete davvero del cibo?»<br />

«L'abbiamo» disse Perrin. «L'ho appena detto.»<br />

«E non si guasta dopo una notte lasciato lì?»

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