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PDF QUI - nonsolofantasy

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del lupo rifletteva cose nel mondo reale in modi strani o inaspettati.<br />

Hopper era in piedi sull'affioramento. Perrin poteva percepire lupi per tutte le<br />

pendici di Montedrago. Ancora più numerosi di come li aveva percepiti qui di<br />

recente.<br />

Aspettano, disse Hopper. L'Ultima Caccia arriva.<br />

Mentre Perrin si protendeva con la mente, scoprì che stavano arrivando altri<br />

branchi, ancora distanti ma diretti verso Monte- drago. Perrin guardò in alto<br />

verso la vetta mostruosa. La tomba del Drago, Lews Therin. Era un monumento alla<br />

sua follia, sia al suo fallimento che al suo successo. Il suo orgoglio e la sua<br />

abnegazione.<br />

«I lupi» disse Perrin. «Si radunano per l'Ultima Caccia?»<br />

Sì, se avviene.<br />

Perrin si voltò di nuovo verso Hopper. «Tu hai detto che ci sarebbe stata.<br />

'L'Ultima Caccia arriva', hai detto.»<br />

Una scelta dev'essere fatta, Giovane Toro. Un sentiero conduce all'Ultima<br />

Caccia.<br />

«E l'altro?» chiese Perrin.<br />

Hopper non rispose immediatamente. Si voltò verso Montedrago. L'altro sentiero<br />

non conduce all'Ultima Caccia.<br />

«Sì, ma a cosa conduce?»<br />

A nulla.<br />

Perrin aprì bocca per incalzarlo, ma poi il peso del messaggio di Hopper lo<br />

colpì. "Nulla" per il lupo voleva dire una tana vuota, tutti i cuccioli presi<br />

dai cacciatori. Un cielo notturno senza stelle. La luna che sbiadiva. L'odore di<br />

sangue vecchio, secco, stantio e scrostato via.<br />

Perrin chiuse la bocca. Il cielo continuava ad agitarsi con quella tempesta<br />

nera. La fiutava nel vento, l'odore di alberi spezzati e terra, di campi<br />

allagati e fuochi di fulmini. Come accadeva così spesso, in particolare di<br />

recente, quegli odori parevano in contrasto con il mondo attorno a lui. Uno dei<br />

suoi sensi gli diceva che si trovava nel centro stesso di una catastrofe mentre<br />

gli altri non vedevano nulla fuori posto.<br />

«Questa scelta. Perché non la prendiamo e basta?»<br />

Non è una nostra scelta, Giovane Toro.<br />

Perrin si sentiva attratto dalle nuvole. Involontariamente iniziò a salire su<br />

per le pendici. Hopper procedeva a balzi accanto a lui. Su è pericoloso, Giovane<br />

Toro.<br />

«Lo so» disse Perrin. Ma non riusciva a fermarsi. Invece aumentò la sua<br />

velocità, ciascun passo che lo lanciava appena un po' più lontano. Hopper<br />

correva accanto a lui, superando alberi, rocce, gruppi di lupi che osservavano.<br />

Perrin e Hopper salirono, arrampicandosi finché gli alberi non si diradarono e<br />

il terreno non divenne freddo per brina e ghiaccio.<br />

Alla fine si avvicinarono alla nube stessa. Pareva una nebbia scura, che<br />

tremava per delle correnti nel rimestarsi. Perrin esitò ai margini, poi vi<br />

entrò. Era come entrare dentro l'incubo. Il vento fu tutt'a un tratto violento,<br />

l'aria che ronzava di energia. Foglie, terra e granelli di polvere soffiavano<br />

nella tempesta, e Perrin dovette sollevare una mano per schermarsi contro di<br />

essa.<br />

No, pensò.<br />

Una piccola bolla di aria calma si aprì attorno a lui. La tempesta continuò a<br />

soffiare solo a pochi pollici dalla sua faccia e lui dovette sforzarsi per<br />

impedire di essere reclamato di nuovo da essa. Questa tempesta non era un incubo<br />

o un sogno; era qualcosa di più vasto, qualcosa di più reale. Stavolta era<br />

Perrin quello che creava qualcosa di anormale con la bolla di sicurezza.<br />

Si spinse avanti, presto lasciando delle tracce nella neve. Hopper camminò<br />

contro il vento, attenuando a sua volta gli effetti su Perrin. Lui era più forte<br />

di Perrin, il quale riusciva a malapena a tenere attiva la propria bolla. Temeva<br />

che, senza di essa, sarebbe stato risucchiato nella tempesta e lanciato in aria.<br />

Vide grossi rami volar via e perfino qualche albero più piccolo.<br />

Hopper rallentò, poi si sedette nella neve. Alzò lo sguardo verso l'alto,<br />

verso la vetta. Non posso rimanere, trasmise il lupo. Questo non è il mio posto.<br />

«Capisco» disse Perrin.<br />

Il lupo scomparve, ma Perrin continuò. Non poteva spiegare cosa lo attirava,<br />

ma sapeva di aver bisogno di assistere. Camminò per quelle che parvero ore,<br />

concentrato completamente su due sole cose: mantenere i venti lontano da lui e

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