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PDF QUI - nonsolofantasy

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lasciato andare i prigionieri. Perrin si diresse verso la parte anteriore del<br />

padiglione, fermandosi appena davanti al seggio rialzato di Morgase. Faile<br />

rimase al suo fianco. C'erano sedie per lui qui, perciò si sedette. Diversi<br />

passi alla sua sinistra c'era la postazione di Morgase. Alla sua destra, la<br />

gente era seduta a osservare il processo. Perrin dava la schiena al suo<br />

esercito.<br />

Faile - odorando di previdenza - sedette accanto a lui. Altri sfilarono<br />

dentro. Berelain e Alliandre sedettero con le loro guardie vicino a lui; le Aes<br />

Sedai e le Sapienti rimasero sul fondo, rifiutando di sedersi. Gli ultimi posti<br />

vennero occupati da alcuni degli uomini dei Fiumi Gemelli e alcuni degli ex<br />

profughi più anziani.<br />

Gli ufficiali dei Manti Bianchi sedevano di fronte a loro, guardando Faile e<br />

Perrin. Bomhald e Byar sul davanti. C'erano circa trenta sedie, probabilmente<br />

prese dalle risorse di Perrin di cui i Manti Bianchi si erano appropriati.<br />

«Perrin» disse Morgase dal suo seggio. «Sei certo di voler andare fino in<br />

fondo con questo?»<br />

«Lo sono» disse lui.<br />

«Molto bene» replicò lei, il suo volto impassibile, anche se odorava di<br />

esitazione. «Do formalmente inizio a questo processo. L'accusato è Perrin<br />

Aybara, noto come Perrin Occhidoro.» Esitò. «Signore dei Fiumi Gemelli»<br />

aggiunse. «Galad, tu presenterai le accuse.»<br />

«Sono tre» disse Galad, alzandosi in piedi. «Le prime due sono l'omicidio<br />

ingiustificato del Figlio Lathin e l'omicidio ingiustificato del Figlio Yamwick.<br />

Aybara è anche accusato di essere un Amico delle Tenebre e di aver portato dei<br />

Trolloc nei Fiumi Gemelli.»<br />

Ci furono mormorii arrabbiati dagli uomini dei Fiumi Gemelli all'ultima<br />

accusa. Quei Trolloc avevano ucciso la famiglia dello stesso Perrin.<br />

Galad continuò. «L'ultima accusa non può ancora essere suffragata, dal<br />

momento che i miei uomini sono stati costretti ad abbandonare i Fiumi Gemelli<br />

prima di poter raccogliere delle prove. Per quanto riguarda le prime due accuse,<br />

Aybara ha già ammesso la sua colpa.»<br />

«È così, lord Aybara?» chiese Morgase.<br />

«Ho ucciso quegli uomini, certo» disse Perrin. «Ma non si è trattato di<br />

omicidio.»<br />

«Allora questo è ciò che la corte determinerà» disse formalmente Morgase. «E<br />

questa è la disputa.»<br />

Morgase pareva una persona completamente diversa da Maighdin. Era così che la<br />

gente si aspettava che si comportasse Perrin quando venivano da lui in cerca di<br />

giudizio? Doveva ammettere che lei dava ai procedimenti una dose di necessaria<br />

formalità. Dopotutto, il processo si stava tenendo in una tenda su un campo con<br />

lo scanno del giudice rialzato da quella che sembrava una piccola pila di casse<br />

con un tappeto gettato sopra.<br />

«Galad» disse Morgase. «I tuoi uomini possono raccontare la loro versione<br />

della storia.»<br />

Galad annuì a Byar. Quello si alzò. E un altro Manto Bianco - un uomo giovane<br />

con la testa completamente pelata - si fece avanti per unirsi a lui. Bomhald<br />

rimase seduto.<br />

«Vostra Grazia,» disse Byar «è successo circa due anni fa. In primavera. Una<br />

primavera innaturalmente fredda, ricordo. Eravamo di ritorno da affari<br />

importanti per ordine del lord Capitano Comandante e stavamo passando attraverso<br />

le regioni selvagge dell'Andor centrale. Stavamo per accamparci per la notte a<br />

uno stedding ogier abbandonato, alla base di quella che un tempo era una statua<br />

enorme. Il tipo di posto che si suppone sia sicuro.»<br />

Perrin ricordava quella notte. Un vento gelido che gli soffiava addosso,<br />

increspandogli il mantello mentre se ne stava presso una pozza di acqua fresca.<br />

Ricordava il sole che tramontava silenzioso a ovest. Ricordava di aver fissato<br />

la pozza nella luce morente, osservando il vento incresparne la superficie,<br />

tenendo l'ascia tra le mani.<br />

Quella maledetta ascia. Avrebbe dovuto gettarla via allora. Elyas l'aveva<br />

convinto a tenerla.<br />

«Quando arrivammo,» continuò Byar «trovammo che il campo era stato usato di<br />

recente. Quello ci fece preoccupare; poche persone sapevano dello stedding.<br />

Stabilimmo, dalla singola buca per il fuoco, che non c'erano molti di questi<br />

viandanti misteriosi.»

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