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PDF QUI - nonsolofantasy

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Migliaia. Ituralde annaspò. Bashere mormorò una preghiera silenziosa.<br />

Al'Thor sollevò una mano, poi la protese - palmo avanti - verso la marea di<br />

Progenie dell'Ombra.<br />

E iniziarono a morire.<br />

Iniziò con ondate di fuoco, proprio come quelle che usavano gli Asha'man.<br />

Solo che queste erano molto più grosse. Le fiamme arsero terribili fasce di<br />

morte fra i Trolloc. Seguirono il corso del terreno, diffondendosi su per la<br />

collina e giù nelle trincee, riempiendole di fuoco incandescente, bruciante e<br />

distruttivo.<br />

Nugoli di Draghkar rotearono nel cielo, gettandosi in picchiata verso<br />

al'Ihor. L'aria sopra di lui divenne blu e frammenti di ghiaccio esplosero verso<br />

l'esterno, sprizzando in aria come frecce dagli archi di un'intera compagnia di<br />

arcieri. Le bestie emisero strida inumane di dolore, le loro carcasse che<br />

precipitavano al suolo.<br />

Luce e Potere esplodevano dal Drago Rinato. Era come un intero esercito di<br />

incanalatoli. La Progenie morì a migliaia. Portali della morte balzarono su,<br />

percorrendo il terreno e uccidendone a centinaia.<br />

L'Asha'man Naeff - in piedi accanto a Bashere - rimase senza fiato. «Non ho<br />

mai visto così tanti flussi tutti assieme» mormorò. «Non riesco a seguirli<br />

tutti. Il Drago Rinato è una tempesta. Una tempesta di Luce e flussi di Potere!»<br />

Sopra la città cominciarono a formarsi e a turbinare delle nubi. Il vento<br />

accelerò, ululando, e il fulmine colpì dall'alto. Boati di tuono sovrastavano i<br />

suoni di tamburi mentre i Trolloc cercavano invano di raggiungere al'Thor,<br />

arrampicandosi sopra carcasse brucianti dei loro fratelli. Le mulinanti nuvole<br />

bianche andarono a cozzare contro la tempesta nera ribollente, mescolandosi.<br />

Il vento roteò attorno ad al'Thor, sferzandogli il mantello.<br />

L'uomo stesso pareva luccicare. Era il riflesso delle distese di fuoco o<br />

forse delle scariche di fulmini? Al'Thor sembrava più luminoso di tutte quante,<br />

la sua mano sollevata contro la Progenie dell'Ombra. Le sue Fanciulle erano<br />

accucciate vicino a terra da ciascun lato, gli occhi in avanti, le spalle<br />

orientate per proteggersi dal vento.<br />

Nubi che ruotavano l'una attorno all'altra creavano imbuti nelle masse di<br />

Trolloc, spazzando la sommità della collina e sollevando in aria le creature.<br />

Enormi zampilli si elevavano dietro, fatti di carne e fuoco. Le bestie piovevano<br />

giù, cadendo sulle altre. Ituralde osservava con soggezione, i peli sulle<br />

braccia e i capelli sulla testa ritti. Cera un'energia nell'aria stessa.<br />

Un urlo provenne da lì vicino. Dall'interno dell'edificio, in una delle<br />

stanze adiacenti. Ituralde non si voltò dalla finestra.<br />

Lui doveva guardare questo momento bellissimo e terribile di distruzione e<br />

Potere.<br />

Ondate di Trolloc andarono in pezzi, i tamburi che rallentavano. Intere<br />

legioni di essi si voltarono e fuggirono, arrancando su per la collina e l'uno<br />

sopra l'altro, scappando di nuovo verso la Macchia. Alcuni rimasero fermi:<br />

troppo arrabbiati, troppo intimiditi da coloro che li spingevano oppure troppo<br />

stupidi per fuggire. La tempesta di distruzione parve giungere a un apice, lampi<br />

di luce che causavano devastazione a tempo con l'ululare del vento, ondate<br />

vibranti di fiamme ardenti, tintinnanti frammenti di ghiaccio.<br />

Era un capolavoro. Un capolavoro terribile, distruttivo e meraviglioso.<br />

Al'Thor sollevò la sua mano verso il cielo. I venti accelerarono, i fulmini<br />

colpirono aree più ampie, i fuochi bruciarono più caldi. Trolloc gridavano,<br />

gemevano, ululavano. Ituralde scoprì che stava tremando.<br />

Al'Thor chiuse la mano a pugno e tutto terminò.<br />

Gli ultimi Trolloc ghermiti dal vento caddero dal cielo come foglie<br />

abbandonate da una brezza passeggera. Tutto tacque. Le fiamme si spensero, le<br />

nubi bianche e nere si diradarono e lasciarono lo spazio a un cielo azzurro.<br />

Al'Thor abbassò la mano. Sul campo davanti a lui erano impilate carcasse su<br />

carcasse. Decine di migliaia di Trolloc morti e fumanti. Proprio davanti ad<br />

al'Thor, una pila larga cento passi formava un costone alto cinque piedi, una<br />

montagnola di morti che lo aveva quasi raggiunto.<br />

Quanto tempo era occorso? Ituralde scoprì di non riuscire a stimarlo, anche<br />

se, guardando il sole, era passata almeno un'ora. Forse più. Erano sembrati<br />

secondi.<br />

Al'Thor si voltò per allontanarsi. Le Fanciulle si alzarono su piedi<br />

tremanti, barcollando dietro di lui:

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