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PDF QUI - nonsolofantasy

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erbose aperte. Forse sarebbe stato più veloce tagliare a est e prendere una<br />

delle grandi strade verso nord, ma quello non sarebbe stato sicuro. Meglio<br />

tenersi alla larga dai movimenti degli eserciti del Drago Rinato e dei Seanchan.<br />

La Luce avrebbe brillato sui Figli, ma più di un eroe valoroso era morto in<br />

quella Luce. Se non c'era pericolo di morte, non poteva esserci valore, ma Galad<br />

avrebbe preferito che la Luce splendesse su di lui mentre continuava a vivere.<br />

Si erano accampati vicino alla strada di Jehannah e l'avrebbero attraversata<br />

al mattino per proseguire a nord. Aveva inviato una pattuglia per sorvegliare la<br />

strada. Voleva sapere che genere di traffico stava attirando quella via e aveva<br />

particolarmente bisogno di provviste.<br />

Galad continuò i suoi giri per il campo, accompagnato da una mandata di<br />

attendenti a cavallo, ignorando i dolori delle sue varie ferite. L'accampamento<br />

era curato e ordinato. Le tende erano raggruppate per legione, poi disposte a<br />

formare anelli concentrici senza alcun percorso dritto. Quello era fatto per<br />

confondere e rallentare degli assalitori.<br />

Una sezione del campo vicino al centro era vuota. Un buco nella formazione<br />

dove una volta gli Inquisitori avevano eretto le loro tende. Lui aveva ordinato<br />

che gli Inquisitori si sparpagliassero, due assegnati a ciascuna compagnia. Se<br />

gli Inquisitori non fossero stati separati dagli altri, forse avrebbero provato<br />

maggiore affinità con gli altri Figli. Galad prese nota mentalmente di disegnare<br />

una nuova disposizione per il campo, eliminando quel buco.<br />

Galad e i suoi compagni continuarono attraverso l'accampamento. Cavalcava per<br />

essere visto, e gli uomini gli rivolgevano il saluto al suo passaggio. Ricordava<br />

bene le parole che Gareth Bryne aveva detto una volta: buona parte del tempo, la<br />

funzione più importante di un generale non era prendere decisioni, ma ricordare<br />

agli uomini che qualcuno avrebbe preso delle decisioni.<br />

«Mio lord Capitano Comandante» disse uno dei suoi compagni. Brandel<br />

Vordarian. Era un uomo attempato, più anziano dei lord Capitani che servivano<br />

sotto Galad. «Vorrei che ripensassi aH'inviare quella missiva.»<br />

Vordarian cavalcava proprio accanto a Galad, con Trom dall'altro lato. I lord<br />

Capitani Golever e Hamesh cavalcavano dietro, a portata d'udito, e Bomhald<br />

seguiva, fungendo da guardia del corpo di Galad per la giornata.<br />

«La lettera deve essere inviata» disse Galad.<br />

«Pare avventato, mio lord Capitano Comandante» continuò Vordarian. Rasato,<br />

con argento che gli tingeva i capelli dorati, l'Andorano era un omone squadrato.<br />

Galad conosceva vagamente la famiglia di Vordarian, dei nobili minori che erano<br />

stati coinvolti nella corte di sua madre.<br />

Solo uno sciocco rifiutava di ascoltare i consigli di quelli più vecchi e<br />

saggi di lui. Ma solo uno sciocco accettava tutti i consigli che gli venivano<br />

dati.<br />

«Forse avventato» replicò Galad. «Ma è la cosa giusta da fare.» La lettera<br />

era indirizzata agli Inquisitori e ai Figli ancora sotto il controllo dei<br />

Seanchan; ci sarebbe stato qualcuno che non era venuto con Asunawa. Nella<br />

lettera, Galad spiegava quello che era successo e ordinava loro di presentarsi a<br />

rapporto da lui non appena possibile. Era improbabile che qualcuno sarebbe<br />

venuto, ma gli altri avevano diritto di conoscere l'accaduto.<br />

Lord Vordarian sospirò, poi fece spazio quando Hamesh accostò il suo cavallo<br />

a quello di Galad. L'uomo calvo si grattò distrattamente la pelle sfregiata dove<br />

c'era stato il suo orecchio sinistro. «Basta con questa lettera, Vordarian. Il<br />

modo in cui continui a parlarne mette alla prova la mia pazienza.» Per come la<br />

vedeva Galad, c'erano molte cose che mettevano alla prova la pazienza del<br />

Murandiano.<br />

«Hai altre questioni di cui desideri discutere, presumo?» Galad annuì a un<br />

paio di Figli che tagliavano dei tronchi, che interruppero il loro lavoro per<br />

rivolgergli il saluto.<br />

«Hai detto al Figlio Bomhald, al Figlio Byar e ad altri che progetti di farci<br />

alleare con le streghe di Tar Valon!»<br />

Galad annuì. «Capisco che l'idea possa essere preoccupante, ma se ci<br />

rifletti, capirai che è l'unica decisione giusta.»<br />

«Ma le streghe sono malvagie!»<br />

«Forse» disse Galad. Una volta avrebbe potuto negarlo. Ma ascoltare gli altri<br />

Figli e considerare ciò che quelle a Tar Valon avevano fatto a sua sorella lo<br />

stava inducendo a pensare che potesse essere stato troppo morbido con le Aes<br />

Sedai. «Comunque, lord Hamesh, se sono malvagie, sono insignificanti paragonate

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