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PDF QUI - nonsolofantasy

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prima della tempesta che distrugge.<br />

«Fai una prova, Emarin» disse Andrai, stando con un gruppetto all'interno di<br />

una macchia di alberi vicino al margine dei terreni della Torre Nera.<br />

Il solenne nobiluomo si concentrò, trattenendo l'Unico Potere. I flussi<br />

balzarono su attorno a lui. Era dotato di un'abilità notevole, considerando da<br />

quanto poco tempo si esercitava, e foggiò con perizia il flusso in un passaggio.<br />

Invece di aprire un buco nell'aria, il flusso si sfilacciòe svanì. Emarin si<br />

voltò verso il resto di loro, il sudore che gli colava dalla faccia. «Formare<br />

questi flussi sembra più difficile di prima» disse.<br />

«Perché non funzionano?» disse Evin. Il volto giovanile dell'uomo avvampò di<br />

rabbia, come se il problema con i passaggi fosse un insulto.<br />

Androl scosse il capo, le braccia conserte. Gli alberi frusciarono, le foglie<br />

fremettero e molte caddero al suolo. Marroni, come se fosse autunno. Questo lo<br />

innervosiva. Aveva passato del tempo a lavorare la terra durante i viaggi della<br />

sua vita e aveva acquisito la sensibilità di un contadino per quello che c'era<br />

di giusto o sbagliato con la terra.<br />

«Prova tu di nuovo, Androl» disse Evin. «Sei sempre così bravo con i<br />

passaggi.»<br />

Lanciò un'occhiata agli altri tre. Canler era l'altro qui; l'attempato<br />

agricoltore andorano esibiva un profondo cipiglio. Naturalmente Canler si<br />

accigliava spesso per una cosa o per l'altra.<br />

Androl chiuse gli occhi, svuotando sé stesso da tutte le passioni,<br />

abbracciando il vuoto. Saidin risplendeva lì dentro, vita e Potere. Lo afferrò,<br />

assorbendolo. Aprì gli occhi a un mondo che era più vivido. Potevano le piante<br />

morte sembrare malate e vivide allo stesso tempo? Una strana sovrapposizione<br />

resa possibile da saidin.<br />

Si concentrò. Creare passaggi gli risultava molto più facile degli altri<br />

flussi; non aveva mai capito perché. Anche se non riusciva a rompere nemmeno una<br />

piccola roccia incanalando, poteva creare un passaggio tanto grande da farci<br />

passare un carro. Logain l'aveva definito impressionante; Taim l'aveva definito<br />

impossibile.<br />

Stavolta, Androl spinse tutto il Potere che aveva nel suo flusso. Comprendeva<br />

i passaggi. Avevano senso. Forse era la sua innata passione per i viaggi, per<br />

scoprire nuovi luoghi e nuove arti.<br />

I flussi si amalgamarono. Lui non notò nessuna delle difficoltà che Emarin<br />

aveva menzionato. Comunque, quando il familiare squarcio di luce sarebbe dovuto<br />

apparire, il flusso iniziò a sfilacciarsi. Androl cercò di aggrapparvisi, di<br />

tenerlo assieme. Per un momento, parve che avrebbe funzionato. Poi i fili<br />

scivolarono dalla sua stretta, evaporando. Il passaggio non si formò mai.<br />

«Gli altri flussi che ho tentato funzionano tutti» disse Evin, creando un<br />

globo di luce. «Tutti quanti.»<br />

«Solo i passaggi» disse Canler con un grugnito.<br />

«È come,» disse Emarin «Come se qualcuno voglia tenerci qui<br />

Nella Torre Nera.»<br />

«Provateli in altri posti dentro il perimetro» disse Androl. «Ma cercate di<br />

non lasciare che nessuno di quelli leali a Taim veda cosa state facendo. Fingete<br />

di fare rilevamenti, come ha ordinato Taim.»<br />

Gli uomini annuirono e tutti e tre si avviarono verso est. Androl lasciòla<br />

radura. Norley era in piedi accanto alla strada, guardandosi intorno per<br />

cercarlo. Il basso Cairhienese salutò con la mano e si avvicinò. Androl lo<br />

incontrò a metà strada. Norley aveva un sorriso aperto e accattivante. Nessuno<br />

sospettava mai che lui lo spiasse, qualcosa che Androl aveva messo a buon<br />

frutto.<br />

«Hai parlato con Mezar?» chiese Androl.<br />

«Certamente» rispose Norley. «Ho pranzato assieme a lui.» Norley salutò<br />

Mishraile nel passargli accanto mentre sovrintendeva a un gruppo di soldati che<br />

esercitavano i loro flussi. L'uomo dai capelli biondi si voltò con aria<br />

sprezzante.<br />

«E?» chiese Androl, teso.<br />

«Non è davvero Mezar» disse Norley. «Oh, ha la faccia di Mezar, sicuro. Ma<br />

non è lui. Posso vederlo nei suoi occhi. Il problema è che, qualunque cosa sia,<br />

ha i ricordi di Mezar. Parla proprio come lui. Ma il sorriso è sbagliato. Tutto<br />

sbagliato.»<br />

Androl rabbrividì. «Dev'essere lui, Norley.»

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