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PDF QUI - nonsolofantasy

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normali.<br />

No!, pensò, mantenendo un'immagine di sé stesso inginocchiato tra quei campi di<br />

grano. Lui era lì. Lo immaginava, solido e reale. Sentiva l'odore dell'avena e<br />

dell'aria umida, viva delle fragranze di terra e foglie cadute.<br />

Bene, trasmise Hopper. Impari in fretta.<br />

«Non c'è alternativa» disse Perrin, rialzandosi in piedi.<br />

L'Ultima Caccia arriva, convenne Hopper, inviando un'immagine dell'accampamento<br />

dei Manti Bianchi.<br />

Perrin seguì, stando pronto. Non giunse nessun attacco. Si guardò attorno in<br />

cerca del lupo.<br />

Qualcosa si schiantò contro la sua mente. Non d fu alcun movimento, solo<br />

l'attacco mentale. Non fu forte quanto prima, ma fu inatteso. Perrin riusci a<br />

malapena a ricacciarlo indietro.<br />

Hopper cadde dall'aria, atterrando con delicatezza al suolo. Stai sempre<br />

all'erta, trasmise il lupo. Sempre, ma in particolare quando ti muovi.<br />

Un'immagine di un lupo cauto, che saggiava l'aria prima di muoversi in un<br />

pascolo aperto.<br />

«Capisco.»<br />

Ma non venire con troppa forza, lo rimproverò Hopper.<br />

Immediatamente, Perrin si costrinse a ricordare Faile e il posto dove dormiva.<br />

La sua casa. Lui... svanì un poco. La sua pelle non divenne trasparente e il<br />

sogno del lupo rimase lo stesso, ma si sentì più esposto.<br />

Bene, trasmise Hopper. Sempre pronto, ma non reggendoti mai con troppa forza.<br />

Come portare un cucciolo tra i denti.<br />

«Questo non sarà un equilibrio facile» disse Perrin.<br />

Hopper emanò un odore lievemente confuso. Certo che era difficile.<br />

Perrin sorrise. «E ora?»<br />

Correre, trasmise Hopper. Poi altro esercizio.<br />

Il lupo schizzò via, sfrecciando in un insieme indistinto di grigio e argento<br />

verso la strada. Perrin lo seguì. Percepiva determinazione da Hopper, un odore<br />

che era stranamente simile a quello di Tarn quando addestrava i profughi a<br />

combattere. Questo fece sorridere Perrin.<br />

Corsero lungo la strada e Perrin si esercitò con l'equilibrio di non essere nel<br />

sogno con troppa forza, tuttavia essere pronto a rafforzare la sua sensazione di<br />

sé in qualunque momento. Di tanto in tanto Hopper lo attaccava, cercando di<br />

scagliarlo via dal sogno del lupo. Continuarono finché - tutt'a un tratto -<br />

Hopper non smise di correre.<br />

Perrin fece qualche altro passo, slanciandosi davanti al lupo, prima di<br />

fermarsi. C'era qualcosa di fronte a lui. Un muro viola traslucido che tagliava<br />

la strada proprio di traverso. Si estendeva fino al cielo e in lontananza sia a<br />

sinistra che a destra.<br />

«Hopper?» chiese Perrin. «Cos'è questo?»<br />

Sbagliato, trasmise Hopper. Non dovrebbe essere qui. Il lupo odorava di<br />

rabbia.<br />

Perrin fece un passo avanti e sollevò una mano verso la superficie, ma esitò.<br />

Sembrava vetro. Non aveva mai visto nulla del genere nel sogno del lupo. Poteva<br />

trattarsi di una bolla di male? Alzò lo sguardo verso il cielo.<br />

All'improvviso il muro risplendette e scomparve. Perrin sbattè le palpebre,<br />

barcollando all'indietro. Lanciò un'occhiata a Hopper. Il lupo era accovacciato,<br />

e fissava il punto dove si era trovato il muro. Vieni, Giovane Toro, trasmise<br />

infine il lupo. Ci eserciteremo in un altro posto.<br />

Si allontanò a balzi. Perrin tornò a guardare lungo la strada. Qualunque cosa<br />

fosse stata il muro, non aveva lasciato alcun segno visibile della sua<br />

esistenza.<br />

Turbato, Perrin seguì Hopper.<br />

«Che io sia folgorato, dove sono quegli arcieri!» Rodel Ituralde si arrampicò<br />

fino in cima al pendio. «Li volevo in formazioni sulle torri avanzate un'ora fa<br />

per dare il cambio ai balestrieri!»<br />

Davanti a lui, risuonavano i fragori, le urla, i grugniti, i tonfi e il<br />

frastuono della battaglia. Una banda di Trolloc si era precipitata ad<br />

attraversare il fiume, superandolo grazie a zattere da guado o a un rozzo ponte<br />

galleggiante fatto con tronchi legati assieme. I Trolloc odiavano attraversare<br />

l'acqua. Dovevano sforzarsi parecchio per farlo.<br />

Questo era il motivo per cui questa fortificazione era così utile.

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