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PDF QUI - nonsolofantasy

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«Ti avevo mandato a sorvegliare la strada di Jehannah, Figlio Byar» disse<br />

Galad con fermezza. «Quel compito non doveva terminare prima di altre quattro<br />

ore buone.»<br />

Byar gli rivolse il saluto e fermò il suo cavallo. «Mio lord Capitano<br />

Comandante. Abbiamo catturato un gruppo sospetto di viaggiatori sulla strada.<br />

Cosa vuoi che facciamo con loro?»<br />

«Li avete catturati?» chiese Galad. «Vi ho mandato a sorvegliare la strada,<br />

non a prendere prigionieri.»<br />

«Mio lord Capitano Comandante» disse Byar. «Come facciamo a sapere che tipi<br />

sono quelli che passano se non parliamo con loro? Volevi che sorvegliassimo la<br />

strada in cerca di Amici delle Tenebre.»<br />

Galad sospirò. «Volevo che steste all'erta per truppe in movimento o mercanti<br />

che potevamo avvicinare, Figlio Byar.»<br />

«Questi Amici delle Tenebre hanno provviste» disse Byar. «Penso che possano<br />

essere mercanti.»<br />

Galad sospirò. Nessuno poteva negare la dedizione di Byar: aveva cavalcato<br />

con Galad per affrontare Valda quando avrebbe potuto significare la fine della<br />

sua carriera. Eppure non c'era nulla come essere troppo zelanti.<br />

Il magro ufficiale pareva turbato. Be', le istruzioni di Galad non erano<br />

state abbastanza precise. Se ne sarebbe dovuto ricordare in futuro, in<br />

particolare con Byar. «Pace,» disse Galad «non hai fatto nulla di sbagliato,<br />

Figlio Byar. Quanti di questi prigionieri ci sono?»<br />

«Dozzine, mio lord Capitano Comandante.» Byar parve sollevato. «Vieni.»<br />

Voltò il suo destriero per fare strada. I fuochi da campo stavano già venendo<br />

accesi nelle fosse, l'odore di legna ardente che si sollevava nell'aria. Galad<br />

colse frammenti di conversazione mentre passava accanto ai soldati. Cosa<br />

avrebbero fatto i Seanchan con quei Figli che erano rimasti indietro? Era stato<br />

davvero il Drago Rinato a conquistare Dlian e Tear, oppure si era trattato di un<br />

falso Drago? C'erano voci di una pietra gigantesca caduta dal cielo che aveva<br />

colpito la terra lontano a nord, nell'Andor, distruggendo un'intera città e<br />

lasciando un cratere.<br />

Le conversazioni tra gli uomini rivelavano le loro preoccupazioni. Avrebbero<br />

dovuto capire che preoccuparsi non serviva a nulla. Nessuno poteva sapere come<br />

intesseva la Ruota.<br />

I prigionieri di Byar si rivelarono essere un gruppo di persone con un numero<br />

sorprendentemente vasto di carretti stracarichi, forse un centinaio o più. La<br />

gente era assiepata assieme attorno ai loro carretti, e osservava i Figli con<br />

ostilità. Galad si accigliò, effettuando una rapida ispezione.<br />

«È un convoglio bello grosso» disse Bomhald piano al suo fianco. «Mercanti?»<br />

«No» disse Galad piano. «Quelli sono mobili da viaggio: nota i perni sui<br />

lati, in modo che possano essere trasportati a pezzi. Sacchi di orzo per<br />

cavalli. Quelli avvolti nella tela in fondo a quel carro sulla destra sono<br />

attrezzi da maniscalco. Vedi i martelli che spuntano?»<br />

«Luce!» mormorò Bomhald. Lo capì anche lui. Questi erano i civili al seguito<br />

di un esercito di dimensioni considerevoli. Ma dov'erano i soldati?<br />

«Sta' pronto a separarli» disse Galad a Bomhald, smontando. Camminò fino al<br />

carro di testa. L'uomo che lo guidava aveva una corporatura grossa e un volto<br />

rubizzo, con capelli che erano stati disposti in un misero tentativo di<br />

nascondere la sua incipiente calvizie. Si torceva un cappello di feltro marrone<br />

tra le mani e aveva un paio di guanti infilati nella cintura della sua giacca<br />

robusta. Galad non riusciva a vedere nessuna arma su di lui.<br />

Accanto al carro c'erano altri due, molto più giovani. Uno era un tipo<br />

massiccio e muscoloso con l'aria da lottatore - ma non un soldato - che poteva<br />

causare qualche problema. Una donna graziosa era stretta al suo braccio, e si<br />

mordeva il labbro inferiore.<br />

L'uomo sul carretto trasalì al vedere Galad. Ah, pensò Galad, dunque sa<br />

abbastanza da riconoscere il figliastro di Morgase.<br />

«Dunque, viaggiatori» disse Galad con cautela. «Il mio uomo mi ha riferito<br />

che gli avete detto di essere mercanti?»<br />

«Sì, mio buon signore» disse il carrettiere.<br />

«So poco di questa zona. Avete familiarità con essa?»<br />

«Non molta, signore» disse il carrettiere, torcendosi il cappello tra le<br />

mani. «In realtà noi stessi siamo lontani da casa. Io sono Basel Gill, di<br />

Caemlyn. Sono venuto a sud a cercare affari con un mercante a Ebou Dar. Ma

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