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PDF QUI - nonsolofantasy

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una figura lì. Rannicchiata contro la parete bianco-osso. Era una donna con i<br />

capelli argentei, con indosso una sottile sottoveste bianca.<br />

Stava piangendo ora, la sua figura che rabbrividiva e tremolava. Rand si<br />

inginocchiò accanto a lei, facendo sfarfallare la fiammella della candela col<br />

suo movimento. Come aveva fatto questa donna a entrare nel suo sogno? Era<br />

qualcuno di reale oppure si trattava di un parto della sua mente? Le posò una<br />

mano sulla spalla.<br />

Lei lo guardò, gli occhi rossi, il viso una maschera di dolore, lacrime che<br />

le colavano dal mento. «Per favore» implorò. «Per favore. Lui mi trattiene.»<br />

«Chi sei?»<br />

«Tu mi conosci» sussurrò lei, prendendogli la mano e aggrappandosi a essa.<br />

«Sono spiacente. Sono così spiacente. Lui mi trattiene. Flagella la mia anima da<br />

capo ogni sera. Oh, per favore! Fallo smettere.» Le lacrime presero a scorrere<br />

più abbondanti.<br />

«Io non ti conosco» disse Rand. «Io...»<br />

Quegli occhi. Quegli occhi stupendi e terribili. Rand annaspò, lasciandole<br />

andare la mano. Il volto era differente. Ma lui conosceva quell'anima. «Mierin?<br />

Tu sei morta. Io ti ho visto morire!»<br />

Lei scosse il capo. «Vorrei essere morta. Lo vorrei. Per favore! Lui mi<br />

schiaccia le ossa e le spezza come ramoscelli, poi mi lascia a morire prima di<br />

Guarirmi quanto basta per tenermi in vita. Lui...» Si interruppe con un<br />

sussulto.<br />

«Cosa?»<br />

Lei sgranò gli occhi e si girò verso il muro. «No!» urlò. «Sta arrivando!<br />

L'Ombra nella mente di ogni uomo, l'assassino della verità. No!» Si girò,<br />

allungando la mano verso Rand, ma qualcosa la strattonò indietro. La parete<br />

crollò e lei mzzolò nell'oscurità.<br />

Rand balzò in avanti, cercando di afferrarla, ma era troppo tardi. Colse<br />

un'occhiata di lei che svaniva nelle tenebre sottostanti.<br />

Rand rimase immobile con lo sguardo in quella fossa. Cercò calma, ma non<br />

riuscì a trovarla. Invece provò odio, preoccupazione e desiderio, come una<br />

vipera che bruciava dentro di lui. Quella era stata Mierin Eronaile, una donna<br />

che un tempo lui aveva chiamato lady Selene.<br />

Una donna che molti conoscevano col nome che lei stessa si era data. Lanfear.<br />

Un vento secco e crudele soffiava sul volto di Lan mentre guardava giù verso<br />

il paesaggio corrotto. La breccia di Tarwin era un valico ampio, roccioso,<br />

punteggiato di erbalama colpita dalla Macchia. Una volta questo luogo aveva<br />

fatto parte di Malkier. Era di nuovo a casa. Per l'ultima volta.<br />

Masse di Trolloc si accalcavano dall'altro lato della breccia. A migliaia.<br />

Decine di migliaia. Probabilmente centinaia di migliaia. Senza dubbio dieci<br />

volte il numero di uomini che Lan aveva radunato durante la sua marcia lungo le<br />

Marche di Confine. Di solito, gli uomini difendevano il loro lato della breccia,<br />

ma Lan non poteva fare questo.<br />

Era venuto per attaccare, per cavalcare per Malkier. Andere cavalcava accanto<br />

a lui alla sua sinistra, il giovane Kaisel di Kandor alla sua destra. Poteva<br />

percepire qualcosa, distante, che negli ultimi tempi gli aveva dato forza. Il<br />

legame era cambiato. Le emozioni erano cambiate.<br />

Poteva ancora percepire Nynaeve, così meravigliosa, così premurosa e<br />

appassionata in fondo alla sua mente. Avrebbe dovuto provare dolore per il fatto<br />

che sarebbe stata lei e non un'altra a soffrire ora che lui sarebbe morto. Però<br />

quella vicinanza a lei - un'ultima vicinanza - gli portava forza.<br />

Il vento caldo pareva troppo secco; odorava di polvere e terra, e gli sottrasse<br />

l'umidità dagli occhi, costringendolo a sbattere le palpebre.<br />

«È adeguato» disse Kaisel.<br />

«Cosa?» domandò Lan.<br />

«Che sia qui che colpiremo.»<br />

«Sì» disse Lan.<br />

«È audace» disse Kaisel. «Mostra all'Ombra che noi non ci faremo abbattere, che<br />

non ci lasceremo impaurire. Questa è la tua terra, lord Mandragoran.»<br />

La mia terra, pensò lui.<br />

Sì, lo era. Spronò Mandarb in avanti.<br />

«Io sono al'Lan Mandragoran» tuonò Lan. «Signore delle Sette Torri, Difensore<br />

del Muro dei Primi Fuochi, Portatore della Spada dei Mille Laghi! Una volta ero<br />

chiamato Aon'alleiti, ma rifiuto quel titolo, poiché non sono più solo. Temimi,

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