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PDF QUI - nonsolofantasy

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zampe e spingendosi di lato per cambiare direzione. Quella sua svolta gli fruttò<br />

una frazione di battito di cuore.<br />

Presto stava saltando a solo un respiro di distanza dietro il cervo, ogni<br />

balzo che lo portava a pochi pollici dai suoi zoccoli. Ululò, e i suoi fratelli<br />

e sorelle replicarono appena dietro di lui. Questa caccia era tutti loro. Come<br />

uno solo.<br />

Ma Giovane Toro guidava.<br />

Il suo ululato divenne un ringhio di trionfo quando il cervo svoltò di nuovo.<br />

L'opportunità era giunta! Giovane Toro superò un tronco caduto con un balzo e<br />

prese il collo del cervo tra le fauci. Poteva assaporare il sudore, il pelo, il<br />

caldo sangue al di sotto che si addensava attorno alle sue zanne. Il suo peso<br />

gettò a terra il cervo. Mentre rotolavano, Giovane Toro mantenne la sua presa,<br />

costringendo il cervo sul terreno della foresta, la sua pelle spruzzata di<br />

scarlatto dal sangue.<br />

I lupi emisero un ululato di vittoria, e lui lasciò andare per un momento,<br />

intenzionato a mordere il davanti del collo e uccidere. Non c'era nient'altro.<br />

La foresta era svanita. Gli ululati erano svaniti. C'era solo l’uccisione. La<br />

dolce uccisione.<br />

Una forma si schiantò contro di lui, gettandolo indietro tra la boscaglia.<br />

Giovane Toro scosse il capo, stordito, ringhiando. Un altro lupo l'aveva<br />

fermato. Hopper! Perché?<br />

Il cervo balzò in piedi e riprese a saltellare via per la foresta. Giovane<br />

Toro ululò di rabbia e furia, preparandosi a corrergli dietro. Di nuovo Hopper<br />

saltò, scagliando il suo peso contro Giovane Toro.<br />

Se muore qui, muore l'ultima morte, trasmise Hopper. Questa caccia è finita,<br />

Giovane Toro. Cacceremo un'altra volta.<br />

Giovane Toro quasi si voltò per attaccare Hopper. Ma no. Ci aveva provato una<br />

volta ed era stato un errore. Lui non era un lupo. Lui...<br />

Perrin era steso a terra, sentiva il sapore di sangue che non era<br />

il suo, espirava profondamente, il suo volto che colava sudore. Si spinse in<br />

ginocchio, poi si mise a sedere, ansimando, scosso per quella caccia bellissima,<br />

terrificante.<br />

Gli altri lupi si sedettero, ma non parlarono. Hopper si stese accanto a<br />

Perrin, posando la sua testa grigia su zampe attempate.<br />

«Questo» disse infine Perrin «è ciò che temo.»<br />

No, tu non lo temi, trasmise Hopper.<br />

«Mi stai dicendo quello che provo?»<br />

Non odori di paura, trasmise Hopper.<br />

Perrin si stese all'indietro, alzando lo sguardo verso i rami sopra la sua<br />

schiena, rametti e foglie che si accartociavano sotto di lui. Il cuore gli<br />

palpitava per la caccia. «Mi preoccupo di questo, allora.»<br />

Preoccuparsi non è lo stesso di avere paura, inviò Hopper. Perché dici uno e<br />

provi l'altro? Preoccuparsi, preoccuparsi, preoccuparsi. È tutto quello che fai.<br />

«No. Ucido anche. Se hai intenzione di insegnarmi a dominare il sogno del<br />

lupo, avverrà così?»<br />

Sì.<br />

Perrin guardò da un lato. Il sangue del cervo si era versato su un tronco<br />

secco, l'oscurità che filtrava nel legno. Imparare a questo modo lo avrebbe<br />

spinto fino al limite stesso di diventare un lupo.<br />

Ma aveva evitato questo problema troppo a lungo, facendo ferri di cavallo<br />

nella forgia mentre lasciava da parte, non toccati, i pezzi più difficili e<br />

impegnativi. Faceva affidamento sui poteri dell'olfatto che gli erano stati<br />

dati, protendendosi con la mente a chiamare i lupi quando aveva bisogno di<br />

loro... ma altrimenti li aveva ignorati.<br />

Non potevi fare una cosa finché non ne comprendevi le parti. Perrin non<br />

avrebbe saputo come affrontare - o rifiutare - il lupo dentro di lui finché non<br />

avesse compreso il sogno del lupo.<br />

«Molto bene» disse Perrin. «E sia.»<br />

Galad conduceva Robusto al piccolo galoppo attraverso l'accampamento. Da<br />

tutti i lati, i Figli montavano tende e scavavano buche per il fuoco. I suoi<br />

uomini marciavano quasi fino all'imbrunire ogni giorno, poi si svegliavano al<br />

mattino presto. Prima avessero raggiunto l'Andor, meglio sarebbe stato.<br />

Quelle maledette paludi erano alle loro spalle; ora viaggiavano su distese

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