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PDF QUI - nonsolofantasy

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Non ora.<br />

«No» convenne Perrin. «Non ora. Ora ci esercitiamo.» Si voltò verso il lupo.<br />

«Come faremo ogni notte finché non sarò pronto.»<br />

Rodel Ituralde si rotolava nella sua cuccetta, il collo scivoloso di sudore.<br />

La Saldea era sempre stata così calda e afosa? Desiderò essere a casa, tra le<br />

fresche brezze oceaniche di Bandar Eban.<br />

Tutto sembrava sbagliato. Perché la Progenie dell'Ombra non aveva attaccato?<br />

Cento possibilità si rincorrevano nella sua mente. Stavano aspettando nuove<br />

macchine d'assedio? Stavano perlustrando le foreste per poi costruirle? Oppure i<br />

loro comandanti si accontentavano di un assedio? L'intera città era circondata,<br />

ma dovevano esserci abbastanza Trolloc là fuori per sopraffarla ora.<br />

Avevano iniziato a suonare dei tamburi. A ogni ora. Tump, tump, tump.<br />

Costante, come il battito del cuore di un animale enorme, il Gran Serpente<br />

stesso, avvolto attorno alla città.<br />

Fuori l'alba stava cominciando a risplendere. Lui non era rientrato fin molto<br />

dopo mezzanotte. Durhem - che comandava il turno di guardia del mattino - aveva<br />

ordinato che Ituralde non fosse disturbato fino a mezzogiorno. La sua tenda era<br />

in un'alcova ombreggiata del cortile. Aveva voluto stare vicino alle mura e<br />

aveva rifiutato un letto. Quello era stato sciocco. Anche se un giaciglio negli<br />

anni passati gli era andato bene, non era più giovane come un tempo. L'indomani<br />

si sarebbe trasferito.<br />

Ora dormi, si disse.<br />

Non era così facile. L'accusa di essere un Fautore del Drago lo aveva<br />

lasciato sconvolto. Nell'Arad Doman aveva combattuto per il suo re, qualcuno in<br />

cui aveva creduto. Ora stava combattendo in una terra straniera per un uomo che<br />

aveva incontrato solo una volta. Tutto a causa di una sensazione di pelle.<br />

Luce, quanto faceva caldo. Il sudore gli scorreva giù per le guance,<br />

facendogli prudere il collo. Non avrebbe dovuto fare così caldo di mattina<br />

presto. Non era naturale. E quei tamburi folgorati, che continuavano a battere.<br />

Sospirò, scendendo dal suo giaciglio impregnato di sudore. Gli faceva male la<br />

gamba. Erano giorni, ormai.<br />

Sei un vecchio, Rodel, pensò nel togliersi i suoi indumenti intimi sudati e<br />

tirandone fuori degli altri appena lavati. Ficcò i suoi pantaloni negli stivali<br />

per cavalcare alti fino al ginocchio. Poi si mise una semplice camicia bianca<br />

con bottoni neri, quindi la sua giacca grigia, abbottonandosela su fino al<br />

colletto.<br />

Si stava allacciando la spada quando udì dei passi affrettati all'esterno,<br />

seguiti da sussurri. Quella conversazione si fece accalorata e lui uscì fuori<br />

proprio mentre qualcuno diceva: «Lord Ituralde lo vorrà sapere!»<br />

«Sapere cosa?» domandò Ituralde. Un giovane messaggero stava discutendo con<br />

le sue guardie. Tutti e tre si voltarono verso di lui imbarazzati.<br />

«Sono spiacente, mio signore» disse Connel. «Avevamo ordini di lasciarti<br />

dormire.»<br />

«Un uomo che riesce a dormire con questo caldo deve essere per metà<br />

lucertola, Connel» disse Ituralde. «Ragazzo, quali notizie?»<br />

«Il capitano Yoeli è sulle mura, signore» disse il giovane. Ituralde lo<br />

riconobbe: era stato con lui quasi dall'inizio di questa campagna. «Ha detto che<br />

dovresti venire.»<br />

Ituralde annuì. Posò una mano sul braccio di Connel. «Grazie per aver badato<br />

a me, vecchio amico, ma queste ossa non sono così fragili quanto pensi.»<br />

Connel annuì, arrossendo. La guardia si mise a seguire Ituralde mentre<br />

attraversava il cortile. Il sole era sorto. Molti dei suoi uomini erano in<br />

piedi. Troppi. Non era l'unico ad avere problemi a dormire.<br />

In cima alle mura, fu accolto da una vista sconfortante. Nella terra morente<br />

erano accampati migliaia e migliaia di Trolloc, con fuochi che ardevano. A<br />

Ituralde non piaceva pensare da dove provenisse il legno per quei fuochi. C'era<br />

da sperare che tutta la gente che viveva in villaggi e fattorie nelle vicinanze<br />

avesse dato ascolto all'appello di evacuazione.<br />

Yoeli era in piedi con le mani serrate sulla pietra merlata, accanto a un<br />

uomo in giubba nera. Deepe Bhadar era il più alto in grado fra gli Asha'man che<br />

al'Thor gli aveva dato, uno dei soli tre che portavano le spille sia del Drago<br />

che della spada sul colletto. L'Andorano aveva una faccia piatta e capelli neri<br />

che portava lunghi. A volte Ituralde aveva sentito alcuni degli uomini in giubba<br />

nera borbottare tra sé, ma non Deepe. Lui pareva avere il completo controllo di

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