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PDF QUI - nonsolofantasy

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«La lady Prima è qui su ordine del lord Drago, come me. Non hai notato la<br />

bandiera di Mayene sopra le mie truppe?»<br />

«Io...» Galad serrò la bocca, profondendosi in un inchino per la donna.<br />

Berelain sur Paendrag Paeron? Si diceva che fosse una bellezza straordinaria, ma<br />

quei racconti le rendevano poca giustizia. Galad distolse gli occhi da lei e si<br />

costrinse a mettersi a sedere di fonte ad Aybara. Doveva concentrarsi sul suo<br />

avversario.<br />

Quegli occhi dorati erano inquietanti quanto ricordava. Così strani da<br />

fissare. Sì, quest'uomo non poteva essere altro che Progenie dell'Ombra. Perché<br />

così tanti avrebbero seguito una creatura del genere? Perché lei avrebbe seguito<br />

una creatura del genere?<br />

«Grazie per essere venuto» disse Aybara. «Il nostro ultimo incontro è stato<br />

frettoloso. Lo faremo come si conviene, stavolta. Dovresti essere informato che<br />

questa donna accanto a me è Alliandre Maritha Kigarin, Regina del Ghealdan,<br />

Benedetta dalla Luce, Protettrice delle Mura di Garen.» Dunque quella donna<br />

solenne e dai capelli scuri era l'attuale regina di Ghealdan. Ma certo, con<br />

tutti i disordini qui di recente, probabilmente c'erano mezza dozzina di persone<br />

che cercavano di reclamare il trono. Era graziosa, ma completamente messa in<br />

ombra da Berelain.<br />

Perrin fece un cenno col capo verso una terza donna. «Questa è Faile ni<br />

Bashere t'Aybara, mia moglie e cugina della regina della Saldea.» La moglie di<br />

Aybara squadrò Galad con sospetto. Sì, era evidentemente Saldeana, a giudicare<br />

da quel naso. Bomhald e Byar non avevano saputo dei suoi legami reali.<br />

Due sovrane nella tenda, ed entrambe dietro Aybara. Galad si alzò dalla sua<br />

sedia e rivolse un inchino ad Alliandre che uguagliasse quello che aveva<br />

riservato a Berelain. «Maestà.»<br />

«Sei molto cortese, lord Capitano Comandante» disse Berelain. «E quelli erano<br />

inchini eleganti. Dimmi, dove hai ricevuto un addestramento del genere?»<br />

La sua voce era come musica. «Nella corte dell'Andor, mia signora. Sono Galad<br />

Damodred, figliastro della defunta regina Morgase e fratellastro di Elayne<br />

Trakand, la regina legittima.»<br />

«Ah» disse Perrin. «Era ora che ti attribuissi un nome. Vorrei che l'avessi<br />

detto l'ultima volta.»<br />

Berelain lo fissò negli occhi e sorrise, con l'aria di voler venire avanti.<br />

Si trattenne, però. «Galad Damodred. Sì, pensavo di riconoscere qualcosa nel tuo<br />

volto. Come sta tua sorella?»<br />

«Spero che stia bene» disse Galad. «È un po' di tempo che non la vedo.»<br />

«Elayne sta bene» disse Perrin in tono burbero. «Dalle mie ultime notizie -<br />

che risalgono solo a pochi giorni fa - la sua rivendicazione del trono ha avuto<br />

successo. Non sarei sorpreso se ora stesse pensando di sposare Rand. Se<br />

riuscisse a trascinarlo via da qualunque regno stia conquistando.»<br />

Dietro Galad, Byar sibilò piano. Aybara aveva inteso come un insulto indicare<br />

una relazione fra Elayne e il Drago Rinato? Purtroppo Galad conosceva sua<br />

sorella fin troppo bene. Era impulsiva, e aveva mostrato un'attrazione<br />

disdicevole per il giovane al'Thor.<br />

«Mia sorella può fare come desidera» disse Galad, sorpreso di come riuscisse<br />

a contenere facilmente la propria irritazione sia verso di lei che verso il<br />

Drago Rinato. «Siamo qui per discutere di te, Perrin Aybara, e del tuo<br />

esercito.»<br />

Aybara si sporse in avanti, posando due mani sul tavolo. «Sappiamo entrambi<br />

che questo non riguarda il mio esercito.»<br />

«Cosa riguarda, allora?» chiese Galad.<br />

Aybara incontrò il suo sguardo con quei suoi occhi innaturali. «Riguarda un<br />

paio di Figli della Luce che ho ucciso due anni fa. Ora ogni volta che mi giro<br />

mi sembra che ci sia un gruppo di voi che mi azzanna i calcagni.»<br />

Non accadeva spesso che un assassino fosse così schietto su ciò che aveva<br />

fatto. Galad udì il raschiare di una spada che veniva estratta dietro di lui e<br />

sollevò una mano. «Figlio Bomhald! Tu ti controllerai.»<br />

«Due Figli della Luce, Progenie dell'Ombra?» proruppe Bomhald. «E mio padre,<br />

allora?»<br />

«Io non ho avuto nulla a che fare con la sua morte, Bomhald» disse Aybara.<br />

«Geofram è stato ucciso dai Seanchan, purtroppo. Per essere un Manto Bianco,<br />

pareva un uomo ragionevole, anche se stava progettando di impiccarmi.»<br />

«Stava per impiccarti per gli omicidi che hai appena confessato» disse Galad

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