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PDF QUI - nonsolofantasy

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cucciolo! Inseguire un leone quando sei a malapena svezzato?<br />

Perrin rabbrividì e si mise a sedere. L'Assassino l'avrebbe seguito? Poteva<br />

farlo? I minuti passarono e nessuno apparve, così Perrin iniziò a rilassarsi. Lo<br />

scambio con l'Assassino era avvenuto così rapidamente da sembrare qualcosa di<br />

indistinto. Quella forza... era più di quanto qualunque uomo avrebbe potuto<br />

avere. E il ghiaccio, le corde...<br />

«Lui ha cambiato le cose» disse Perrin. «Ha fatto scomparire il molo sotto di<br />

me, ha creato corde per legarmi, ha spinto via l'acqua in modo da poter avere<br />

una traiettoria sgombra per la sua freccia.»<br />

Lui è un leone. Uccide. Pericoloso.<br />

«Ho bisogno di imparare. Devo affrontarlo, Hopper.»<br />

Tu sei troppo giovane. Queste cose vanno oltre le tue capacità.<br />

«Troppo giovane?» disse Perrin alzandosi in piedi. «Hopper, l'Ultima Caccia è<br />

quasi su di noi!»<br />

Hopper si stese con la testa sulle zampe.<br />

«Mi dici sempre che sono troppo giovane» proseguì Perrin. «O che non so cosa<br />

sto facendo. Be', a che scopo insegnarmi se non per mostrarmi come combattere<br />

uomini come l'Assassino?»<br />

Vedremo, trasmise Hopper. Per stanotte andrai. Abbiamo finito.<br />

Perrin percepì un'impronta luttuosa nel messaggio, e anche un senso di<br />

definitività. Stanotte, il branco di Danza Quercia e Hopper avrebbero pianto per<br />

Luce del Mattino.<br />

Sospirando, Perrin sedette a gambe incrociate. Si concentrò e riuscì a<br />

imitare le cose che Hopper aveva fatto nel gettarlo fuori dal sogno.<br />

Quello scomparve attorno a lui.<br />

Si svegliò sul giaciglio nella sua tenda buia, con Faile accoccolata accanto<br />

a lui.<br />

Restò disteso per un po', lo sguardo fisso sul soffitto di tela. L'oscurità<br />

gli ricordava il cielo in tempesta nel sogno del lupo. Il sonno pareva distante<br />

quanto Caemlyn. Alla fine si alzò - districandosi con cautela da Faile - e si<br />

infilò pantaloni e camicia.<br />

Fuori il campo era buio, ma c'era abbastanza luce per i suoi occhi. Annuì a<br />

Kenly Maerin e Jaim Dawtry, gli uomini dei Fiumi Gemelli che sorvegliavano la<br />

sua tenda quella notte.<br />

«Che ora è?» chiese a uno di loro.<br />

«Dopo mezzanotte, lord Perrin» disse Jaim.<br />

Perrin grugnì. Fulmini distanti illuminarono il paesaggio. Lui si allontanò e<br />

gli uomini cominciarono a seguirlo. «Non ci sarà bisogno di una scorta» disse<br />

loro. «Sorvegliate la mia tenda: lady Faile dorme ancora.»<br />

La sua tenda era vicino al bordo dell'accampamento. Questo gli piaceva: gli<br />

dava la sensazione di essere un po' più appartata, annidata vicino al versante<br />

della collina sul lato occidentale del campo. Anche se era tardi, superò Gaul<br />

che affilava la sua lancia accanto a un tronco caduto. L'alto Cane di Pietra si<br />

alzò e iniziò a seguirlo, e Perrin non lo cacciò via. Di recente Gaul aveva la<br />

sensazione di non aver portato a termine il compito che lui stesso si era dato<br />

di vegliare su Perrin e aveva aumentato i propri sforzi. Perrin pensava che in<br />

realtà volesse solo una scusa per stare lontano dalla sua stessa tenda e dalle<br />

due donne gai'shain che avevano preso residenza lì.<br />

Gaul si tenne a distanza e Perrin ne fu lieto. Era così che si sentivano<br />

tutti i governanti? Non c'era da meravigliarsi che così tante nazioni finissero<br />

in guerra le une contro le altre: i loro capi non avevano mai tempo di pensare<br />

per conto loro, e probabilmente attaccavano per fare in modo che la gente<br />

smettesse di tormentarli!<br />

Poco lontano, entrò in una macchia di alberi con una piccola pila di tronchi.<br />

Denton - il suo servitore finché non avevano recuperato Lamgwin - si era<br />

accigliato quando Perrin aveva fatto domande in merito. Un tempo un lord minore<br />

di Cairhien, Denton si era rifiutato di tornare alla sua posizione. Ora si<br />

riteneva un servitore e non avrebbe lasciato che nessuno lo convincesse del<br />

contrario.<br />

C'era un'ascia. Non la mortale lama a mezzaluna che lui una volta aveva<br />

portato in battaglia, ma una robusta scure da boscaiolo con una testa di ottimo<br />

acciaio e un manico reso liscio dalle mani sudate degli operai. Perrin si<br />

rimboccò le maniche, poi si sputò sui palmi e raccolse la scure. Tenere del<br />

legno lavorato fra le mani gli dava una bella sensazione. Se la sollevò fino

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