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PDF QUI - nonsolofantasy

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I tre uomini si guardarono fra loro, le espressioni torve. Mat si alzò in<br />

piedi. La locanda aveva pareti scure da anni di fumo di pipa e le finestre - per<br />

quanto fatte di buon vetro - erano diventate opache per lo sporco e per il fumo.<br />

Era una tradizione che non venissero mai pulite. L'insegna consumata fuori dal<br />

locale aveva una ruota di carro dipinta su di essa, e il nome ufficiale della<br />

locanda era La ruota polverosa. Tutti invece la chiamavano La ruota<br />

chiacchierona: era il posto migliore di Caemlyn per ascoltare dicerie. Molte di<br />

esse non erano vere, ma questo era metà del divertimento.<br />

Quasi tutti nel locale stavano bevendo birra, ma Mat di recente aveva<br />

maturato una predilezione per del buon vino rosso. «Ne vuoi ancora, mastro<br />

Cremisi?» chiese Kati, la cameriera. Era una bellezza dai capelli corvini con un<br />

sorriso così ampio che arrivava a metà strada fino a Cairhien. Aveva civettato<br />

con lui tutta la notte. Non aveva importanza che Mat le avesse detto che era<br />

sposato. Non le aveva nemmeno sorriso. Be', non molto. E di certo non il suo<br />

sorriso migliore. Alcune donne non riuscivano a vedere la realtà delle cose,<br />

anche se era scritta sulla loro stessa fronte: quello era un fatto. Lui la<br />

congedò con un gesto. Solo una coppa quella sera, per darsi coraggio. Che fosse<br />

folgorato, gli serviva proprio un po' di quello. Con rassegnazione, si tolse la<br />

sciarpa dal collo e la gettò da una parte. Si sfilò il medaglione a testa di<br />

volpe - Luce, quant'era bello indossarlo di nuovo! - e lo lasciò pendere sul<br />

davanti dei suoi vestiti. Indossava la nuova giacca rossa e argento che Thom gli<br />

aveva comprato.<br />

Mat prese la sua ashandarei, che aveva appoggiato contro il muro, e tirò via<br />

la copertura di stoffa, rivelando la lama. Se la posò sopra la spalla. «Ehi»<br />

disse lui a voce alta. «Qualcuno in questo dannato posto conosce le regole di<br />

Sputo di Koronko?»<br />

I tre uomini con cui aveva giocato a dadi osservarono l'arma; il terzo di<br />

loro, Snelle, si alzò in piedi, agganciandosi i pollici in cima ai pantaloni,<br />

spingendo indietro la sua giacca e mostrando la spada corta assicurata in vita.<br />

Parecchie persone ignorarono Mat sulle prime. Risuonavano conversazioni,<br />

storie sull'esercito delle Marche di Confine che era passato, sulla gravidanza<br />

della regina, sul Drago Rinato, su morti misteriose o più ordinarie. Tutti<br />

avevano una diceria da condividere. Gli indumenti di alcuni degli occupanti<br />

della locanda erano poco più di stracci, ma altri indossavano i loro abili più<br />

eleganti. Nobili, popolani e tutto quanto c'era in mezzo ve- nivano alla Ruota<br />

chiacchierona.<br />

Pochi uomini presso il bancone lanciarono un'occhiata a Mat per la sua<br />

uscita. Uno esitò, sbattendo le palpebre. Mat abbassò la mano e prese il suo<br />

cappello nero a tesa larga, poi se lo mise in testa. L'uomo diede di gomito ai<br />

suoi compagni. L'uomo sudato e dalla calvizie incipiente con cui Mat aveva<br />

giocato si portò le dita al mento, sfregandoselo pensieroso, come per ricordarsi<br />

qualcosa.<br />

Snelle sorrise a Mat. «Pare che nessuno ti abbia risposto, amico. Immagino<br />

che dovrai fidarti di noi. Non avresti dovuto tirare se non avevi chiesto le<br />

regole. Ora, hai intenzione di pagare oppure...»<br />

Rittle sgranò gli occhi e si alzò in tutta fretta, prendendo il suo amico per<br />

il braccio. Si sporse a sussurrargli qualcosa. Snelle abbassò lo sguardo verso<br />

il medaglione di Mat. Alzò gli occhi e incontrò quelli di Mat.<br />

Mat annuì.<br />

«Scusaci» disse Rittle, precipitandosi via. Gli altri due si unirono a lui.<br />

Lasciarono a terra i dadi e le monete.<br />

Mat si inginocchiò con disinvoltura, raccogliendo le monete e lasciandole<br />

cadere nel suo borsellino. Lasciò i dadi. Erano truccati, fatti per tirare quasi<br />

sempre dei tre. Era stato in grado di valutarlo da alcuni rapidi tiri prima di<br />

mettere a terra le monete.<br />

I sussurri si mossero per la sala comune della locanda come unosciame di<br />

formiche che ricopriva un cadavere. Le sedie vennero spostate in tutta fretta.<br />

Le conversazioni cambiarono ritmo, alcune smorzandosi, altre diventando più<br />

concitate. Mat si alzò per andarsene. La gente si affrettò a togliersi dalla sua<br />

strada.<br />

Mat lasciò una corona d'oro sul bordo del bancone, poi inclinò il suo<br />

cappello verso Hatch, il locandiere. L'uomo era in piedi dietro al bancone a<br />

pulire un bicchiere, con la moglie accanto a lui. Era graziosa, ma Hatch teneva<br />

un randello speciale per usarlo sugli uomini che guardavano troppo a lungo.

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