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PDF QUI - nonsolofantasy

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così affamata» sussurrò lei.<br />

«Metterò delle trappole domattina» disse suo marito, fissando le stelle in<br />

cielo.<br />

«Sono giorni che non prendiamo nulla» disse lei.<br />

Lui non rispose.<br />

«Cosa faremo?» sussurrò lei. «Non siamo stati in grado di mantenere una casa<br />

per il nostro popolo dal tempo di mia nonna Tava. Se ci raduniamo, ci attaccano.<br />

Se vaghiamo per il Deserto, moriamo. Nessuno vuole commerciare con noi. Non ci<br />

lasciano attraversare le montagne. Cosa faremo?»<br />

La risposta di Metalan fu sdraiarsi e darle le spalle.<br />

Allora per Norlesh giunsero le lacrime, deboli e sommesse. Le colarono giù<br />

per le guance mentre si slacciava la camicia per allattare Garivan, anche se non<br />

aveva molto con cui allattarlo.<br />

Lui non si mosse. Non si aggrappò a lei. Norlesh sollevò quella piccola<br />

sagoma e si rese conto che non stava più respirando. Era morto in qualche punto<br />

lungo il tragitto verso la cavità, senza che lei se ne rendesse conto.<br />

La parte più spaventosa era quanto trovasse difficile provare tristezza per<br />

quella morte.<br />

Il piede di Aviendha colpì le pietre del selciato. Attorno a lei, la foresta<br />

di colonne di vetro scintillava di colore prismatico. Era come stare nel mezzo<br />

di un fuoco pirotecnico di un Illuminatore. Il sole era alto nel cielo, la<br />

coltre di nubi sorprendentemente svanita.<br />

Lei voleva lasciare questa piazza per sempre. Era pronta per la conoscenza<br />

che gli Aiel un tempo avevano seguito la Via della Foglia. Quella conoscenza non<br />

era molto preoccupante. Presto avrebbero assolto il loro toh.<br />

Ma questo? Questi relitti infranti e sparpagliati? Persone che non si<br />

facevano valere, che supplicavano, che non sapevano come vivere della terra?<br />

Sapere che questi erano i suoi antenati era una vergogna che quasi non riusciva<br />

a sopportare. Era bene che Rand al'Thor non avesse rivelato questo passato agli<br />

Aiel.<br />

Lei poteva fuggire? Scappare dalla piazza e non vedere altro? Se fosse<br />

peggiorato ancora, la vergogna l'avrebbe sopraffatta. Purtroppo sapeva che c'era<br />

una sola via d'uscita, ora che aveva cominciato.<br />

Digrignando i denti, fece un passo avanti.<br />

Lei era Tava, una quattordicenne che urlava nella notte mentre fuggiva dalla<br />

sua casa in fiamme. L'intera vallata - in realtà un canalone, con pareti ripide<br />

- andava a fuoco. Ogni edificio in quella fortezza nascente era stato dato alle<br />

fiamme. Creature da incubo, con colli sinuosi e ampie ali, svolazzavano nel<br />

cielo notturno, portando cavalieri con archi, lance e strane, nuove armi che<br />

emettevano un suono sibilante quando venivano azionate.<br />

Tava pianse, cercando la sua famiglia, ma la fortezza era in preda a caos e<br />

confusione. Pochi guerrieri aiel resistevano, ma chiunque sollevava una lancia<br />

cadeva pochi istanti dopo, ucciso da una freccia o da uno dei tiri invisibili<br />

delle nuove armi.<br />

Un Aiel cadde davanti a lei, il suo cadavere che rotolava a terra. Il suo<br />

nome era stato Tadvishm, un Cane di Pietra. Era una delle poche società che<br />

ancora mantenevano un'identità. Parecchi guerrieri non appartenevano più a una<br />

società; diventavano fratelli e sorelle di coloro con cui si accampavano. Fin<br />

troppo spesso, quegli accampamenti erano comunque sparpagliati.<br />

Questa fortezza sarebbe dovuta essere differente, segreta, in profondità<br />

aU'interno del Deserto. Come avevano fatto i loro nemici a trovarli? Un bimbo di<br />

soli due anni stava piangendo. Tava si precipitò da lui, raccogliendolo da dove<br />

si trovava vicino alle fiamme. Le loro case bruciavano. Il legno era stato<br />

recuperato con difficoltà dalle montagne sul margine orientale del Deserto.<br />

Tenne stretto il bimbo e corse verso i recessi più profondi del canalone.<br />

Dov'era suo padre? Con un improvviso suono fru- sciante, una delle creature da<br />

incubo atterrò davanti a lei, la folata di vento che le faceva svolazzare la<br />

gonna. Un guerriero temibile sedeva sulla schiena della creatura, l'elmo simile<br />

alla testa di un insetto, le mandibole affilate e frastagliate. Abbassò il suo<br />

bastone sibilante verso di lei. Tava urlò dal terrore, rannicchiandosi attorno<br />

al bimbo in lacrime e chiudendo gli occhi.<br />

Il suono sibilante non giunse mai. A un grugnito e a un improvviso stridio<br />

della bestia serpentina, lei alzò lo sguardo e vide una figura lottare contro il<br />

forestiero. La luce del fuoco mostrò la faccia di suo padre, rasata come

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