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PDF QUI - nonsolofantasy

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«Questo sì che è notevole» disse Noal, sfregandosi il mento.<br />

Mat recuperò la sua ashandarei, poi raccolse i dadi e procedette dritto. Gli<br />

altri lo seguirono, lasciandosi indietro l'Eelfinn addormentato.<br />

All'intersezione successiva, Mat tirò di nuovo e ottenne un nove. «Di nuovo<br />

nella direzione da cui siamo venuti?» chiese Thom accigliandosi. «Questo è...»<br />

«Proprio quello che faremo» disse Mat, voltandosi e andando indietro.<br />

Nell'altra stanza, l'Eelfinn addormentato era scomparso.<br />

«Potrebbero averlo svegliato» osservò Noal.<br />

«Oppure potrebbe essere una stanza diversa» disse Mat, tirando di nuovo i<br />

dadi. Un altro nove. Era rivolto dal lato da cui era venuto, perciò un nove<br />

significava tornare di nuovo indietro. «Gli Aelfinn e gli Eelfinn hanno regole»<br />

disse Mat, voltandosi e correndo lungo il corridoio, con gli altri due che gli<br />

correvano dietro. «E questo posto ha regole.»<br />

«Le regole devono avere senso, Mat» disse Noal.<br />

«Devono essere coerenti» disse Mat. «Ma non devono seguire la nostra logica.<br />

Perché dovrebbero?»<br />

Per lui aveva senso. Corsero per un po' : questo corridoio sembrava più lungo<br />

degli altri. Stava iniziando a sentirsi affaticato quando raggiunse la stanza<br />

successiva. Lanciò i dadi di nuovo, ma sospettava quello che avrebbe visto.<br />

Nove. Ancora indietro fino alla prima stanza.<br />

«Ascolta, questo è folle!» disse Noal mentre si voltavano e correvano di<br />

nuovo nell'altra direzione. «Non arriveremo mai da nessuna parte a questo modo!»<br />

Mat lo ignorò, continuando a correre. Presto si avvicinarono nuovamente alla<br />

prima stanza.<br />

«Mat,» disse Noal in tono supplichevole «possiamo almeno...»<br />

Noal si interruppe mentre sbucavano nella prima stanza. Solo che non era la<br />

prima stanza. Questa camera aveva un pavimento bianco ed era enorme, con spesse<br />

colonne nere che si levavano verso un soffitto invisibile molto più in alto.<br />

Il luccicante vapore bianco che si addensava sopra al loro corridoio si<br />

riversò nella stanza e cadde verso l'alto in quel nero, come una cascata che<br />

andava nella direzione sbagliata. Anche se<br />

il pavimento e le colonne sembravano di vetro, Mat sapeva che sarebbero stati<br />

porosi al tatto, come pietra. La stanza era illuminata da una serie di strisce<br />

giallo lucente che correvano su per ciascuna colonna, contrassegnando delle<br />

parti in cui la pietra- vetro intagliata era scanalata fino a una punta.<br />

Thom gli diede una pacca sulla spalla. «Mat, ragazzo, questo è stato folle.<br />

Ed efficace. In qualche modo.»<br />

«Proprio quello che ti aspetteresti da me» disse Mat, abbassando la tesa del<br />

suo cappello. «Sono stato in questa stanza prima. Siamo sulla strada giusta. Se<br />

Moiraine è ancora viva, sarà da qualche parte dopo questa stanza.»<br />

La luce del mondo<br />

Thom tenne sollevata la sua torcia, esaminando le enormi colonne nere a forma<br />

di stella e le loro liree gialle lucenti. Quelle linee davano all'intera stanza<br />

una luce malsana, facendo sembrare Thom smunto e itterico.<br />

Mat ricordava la puzza di questo posto, quell'odore stantio e ammuffito. Ora<br />

che sapeva cosa cercare, poteva sentire anche un odore diverso. Quello muschiato<br />

della tana di un animale. Il covo di un predatore.<br />

C'erano cinque corridoi che conducevano fuori dalla stanza, uno a ciascun<br />

punto interno della forma a stella. Si ricordava di essere passato per uno di<br />

quelli, ma prima non c'era stata un'unica via d'uscita?<br />

«Mi domando quanto arrivino in alto i pilastri» disse Thom, sollevando la sua<br />

torda e stringendo gli occhi.<br />

Mat impugnò la sua ashandarei in una stretta più salda, i palmi sudati. Erano<br />

entrati nella tana delle volpi. Tastò il suo medaglione. Gli Eelfinn non avevano<br />

usato il Potere su di lui in precedenza, ma dovevano averne una certa<br />

comprensione, giusto? Naturale, gli Ogier non potevano incanalare. Forse voleva<br />

dire che non potevano farlo nemmeno gli Eelfinn.<br />

Dei suoni fruscianti provennero dai margini della stanza. Le ombre si<br />

agitarono e si mossero. Gli Eelfinn erano lì dentro, in quell'oscurità. «Thom,»<br />

disse Mat «dovremmo suonare dell'altra musica.»<br />

Thom osservò quell'oscurità. Non obiettò; alzò il suo flauto e cominciò a<br />

suonare. Quel suono pareva solitario nella vasta stanza.

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