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PDF QUI - nonsolofantasy

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dolorosa.<br />

Molti Crealuce erano troppo attenti perché lei potesse ucciderli nel sonno.<br />

Non osava affrontarli quando erano svegli. Potevano far scomparire una come lei<br />

con un semplice sguardo.<br />

Nervosamente, seguita da un paio di altri del Popolo, aggirò il carro e vi si<br />

avvicinò da dietro. Come previsto, qui i Crealuce avevano gettato alcuni dei<br />

resti del loro pasto precedente. Lei sgattaiolò avanti e iniziò a scavare tra i<br />

rifiuti. C'erano alcuni tagli di carne, strisce di grasso. Ghermì questi con<br />

impazienza - tenendoli stretti a sé prima che gli altri potessero vedere - e se<br />

li ficcò in bocca. Sentì della terra sfregarle contro i denti, ma la carne era<br />

cibo. Si affrettò a cercare altro in mezzo ai rifiuti.<br />

Una luce vivida brillò su di lei. Rimase immobile, la mano a metà strada per<br />

la bocca. Gli altri due del Popolo urlarono, precipitandosi via. Lei cercò di<br />

fare lo stesso ma inciampò. Ci fu un suono sibilante - una delle armi dei<br />

Crealuce - e qualcosa scoppiò contro la sua schiena. Le sembrava di essere stata<br />

colpita con una piccola roccia.<br />

Crollò a terra, il dolore improvviso e acuto. La luce svanì un poco. Sbattè<br />

le palpebre, gli occhi che si adattavano perfino mentre sentiva la sua vita<br />

scivolare via e attorno alle sue mani.<br />

«Te l'ho detto» disse una voce. Due ombre si mossero di fronte alla luce.<br />

Doveva fuggire! Cercò di alzarsi, ma riuscì solo a dibattersi debolmente.<br />

«Sangue e carbone, Flem» disse una seconda voce. Una sagoma si inginocchiò<br />

accanto a lei. «Poveretta. Quasi una bambina. Non stava facendo nulla di male.»<br />

Flem sbuffò. «Nulla di male? Ho visto queste creature cercare di tagliare la<br />

gola a un uomo addormentato. Tutto per la sua spazzatura. Dannati parassiti.»<br />

L'altra ombra la guardò e lei scorse una faccia cupa. Occhi scintillanti.<br />

Come stelle. L'uomo sospirò, alzandosi in piedi. «La prossima volta seppelliamo<br />

la spazzatura.» Tornò verso la luce.<br />

Il secondo uomo, Flem, rimase a guardarla. Quello era il suo sangue? Sulle<br />

sue mani, caldo, come acqua che era rimasta al sole troppo a lungo?<br />

La morte non la sorprendeva. In un certo senso, se l'era aspettata per buona<br />

parte dei suoi diciotto anni.<br />

«Dannati Aiel» disse Flem mentre la sua vista si offuscava.<br />

Il piede di Aviendha colpì le pietre del selciato nella piazza del Rhuidean e<br />

lei sbattè le palpebre dalla sorpresa. Nel cielo il sole era cambiato. Erano<br />

passate ore.<br />

Cos'era successo? La visione era stata così reale, come quelle che aveva<br />

avuto dei primi giorni della sua gente. Ma non riusciva a trarne alcun senso.<br />

Era andata ancora più indietro nel passato? Quella pareva l'Epoca Leggendaria.<br />

Quegli strani vestiti, abiti e macchine. Ma quella era stata la Terra delle Tre<br />

Piegature.<br />

Riusciva a ricordare distintamente di essere Malidra. Riusciva a ricordare<br />

anni di fame, di ricerche tra i rifiuti, di odio - e paura - dei Crealuce.<br />

Ricordava la sua morte. Il terrore, intrappolata e sanguinante. Quel sangue<br />

caldo sulle sue mani...<br />

Si portò una mano alla testa, nauseata e sconvolta. Tutti si svegliavano dal<br />

sogno e, per quanto lei non lo accogliesse, non l'avrebbe temuto. No, la cosa<br />

orribile della visione era stata la completa mancanza di onore che aveva visto.<br />

Uccidere uomini nella notte per il loro cibo? Cercare tra i rifiuti della carne<br />

mezza masticata? Indossare stracci? Lei era stata più un animale che una<br />

persona!<br />

Meglio morire. Di certo gli Aiel non potevano essere venuti da radici come<br />

quelle, tempo addietro. Gli Aiel nell'Epoca Leggendaria erano stati pacifici<br />

servitori, rispettati. Come potevano aver cominciato come gente che si cibava di<br />

rifiuti?<br />

Forse questo era semplicemente un minuscolo gruppo di Aiel. O forse l'uomo<br />

era stato in errore. Non era possibile capire molto da quest'unica visione.<br />

Perché le era stata mostrata?<br />

Si allontanò con un passo esitante dalle colonne di vetro e non accadde<br />

nulla. Nessuna ulteriore visione. Turbata, fece per andarsene dalla piazza.<br />

Poi rallentò.<br />

Esitante, si voltò indietro. Le colonne si ergevano nella luce sempre più<br />

fioca, silenziose e solitarie, all'apparenza ronzando di un'energia invisibile.<br />

C'era altro?

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