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PDF QUI - nonsolofantasy

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dai capelli biondi le fosse spiccata dal collo.<br />

Dopo qualche tempo a sopportare le cantate, Kaila si avvicinò di nuovo.<br />

Birgitte si mise dritta, incuriosita dal passo rapido della donna. «Cosa c'è?»<br />

domandò piano.<br />

«Sembravi annoiata,» sussurrò Kaila «così ho pensato di venirti a riferire<br />

questo. Problemi alla Porta Prugna.» Quello era l'ingresso sudorientale ai<br />

terreni del palazzo. «Qualcuno ha cercato di intrufolarsi.»<br />

«Un altro mendicante in cerca di avanzi? Oppure una spia di uno dei nobili<br />

minori, che sperava di origliare?»<br />

«Non lo so» disse Kaila. «Ho sentito le notizie di terza mano da Calion<br />

mentre passavamo di pattuglia. Ha detto che gli uomini della Guardia hanno<br />

l'intruso in custodia al cancello.»<br />

Birgitte lanciò un'occhiata di lato. Pareva che stesse per iniziare un altro<br />

as solo. «Hai il comando qui; tieni questa posizione e ricevi i rapporti. Io<br />

andrò a sgranchirmi le gambe e controllare il problema.»<br />

«Portami della cera per le orecchie quando torni, vuoi?»<br />

Birgitte ridacchiò, lasciando il teatro ed entrando in un corridoio di<br />

palazzo bianco e rosso. Anche se aveva donne della Guardia e uomini con archi<br />

supplementari nei corridoi, Birgitte stessa portava una spada, poiché un<br />

tentativo di assassinio molto probabilmente sarebbe risultato in un<br />

combattimento ravvicinato.<br />

Birgitte procedette a passo svelto lungo il corridoio, lanciando un'occhiata<br />

fuori da una finestra quando vi passò davanti. Dal cielo cadeva una<br />

pioggerellina tonificante. Davvero tetra. A Gaidal sarebbe piaciuto questo<br />

tempo. Lui amava la pioggia. Ogni tanto lei aveva scherzato dicendogli che la<br />

pioggerella si adattava meglio alla sua faccia, rendendo meno probabile che<br />

spaventasse i bambini. Luce, quanto le mancava quell'uomo.<br />

La via più diretta verso la Porta Prugna la portò attraverso gli alloggi dei<br />

servitori. In molti palazzi, questo avrebbe significato entrare in una sezione<br />

dell'edificio più smorta, intesa per persone meno importanti. Ma questo edificio<br />

era di fattura ogier e loro avevano visioni particolari riguardo a certe cose.<br />

La muratura in marmo era magnifica qui come altrove, con mosaici a tasselli<br />

bianchi e rossi.<br />

Le stanze, per quanto piccole per i canoni dei reali, erano ciascuna grande<br />

abbastanza per contenere un'intera famiglia. In generale Birgitte preferiva<br />

consumare i suoi pasti nella grande mensa aperta dei servitori. Quattro focolari<br />

separati scoppiettavano qui come una sfida alla notte cupa, e servitori e<br />

guardie fuori servizio ridevano e chiacchieravano. Alcuni dicevano che si poteva<br />

giudicare un monarca dal modo in cui trattava coloro che lo servivano. Se era<br />

quello il caso, allora il palazzo andorano era stato progettato in modo da<br />

incoraggiare il meglio nelle sue regine.<br />

Birgitte superò con riluttanza gli odori invitanti di cibo e invece si fece<br />

strada fuori, nella fredda tempesta estiva. Il gelo non era pungente. Solo<br />

sgradevole. Si tirò su il cappuccio del mantello e attraversò il selciato<br />

scivoloso giù verso la Porta Prugna. Il posto di guardia era illuminato con un<br />

bagliore arancione e gli uomini della Guardia di servizio stavano fuori in<br />

mantelli umidi, le alabarde tenute da un lato.<br />

Birgitte marciò fino al posto di guardia, con acqua che colava dall'orlo del<br />

suo mantello, poi bussò alla pesante porta di quercia. Quella si aprì, rivelando<br />

la faccia calva e baffuta di Renald Macer, il sergente di servizio. Un uomo<br />

robusto, aveva mani grandi e un temperamento calmo. Birgitte aveva sempre<br />

pensato che il suo posto dovesse essere in un negozio da qualche parte a<br />

confezionare scarpe, ma la Guardia accettava ogni tipo di persona, e<br />

l'affidabilità era spesso più importante dell'abilità con la spada.<br />

«Capitano generale!» esclamò lui. «Cosa ci fai qui?»<br />

«Mi prendo la pioggia» sbottò lei.<br />

«Oh, diamine!» Lui fece un passo indietro, facendole spazio per entrare nel<br />

corpo di guardia. Aveva un'unica stanza affollata. I soldati erano di turno<br />

tempesta, il che voleva dire che ci sarebbero stati il doppio degli uomini di<br />

servizio al cancello rispetto al solito, ma avrebbero dovuto star fuori solo<br />

un'ora pruna di darsi il cambio con gli uomini che si riscaldavano all'interno<br />

del corpo di guardia.<br />

Tre uomini della Guardia sedevano a un tavolo, gettando dei dadi in<br />

un'apposita scatola mentre una stufa di ferro aperta sul davanti consumava

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