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PDF QUI - nonsolofantasy

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«Arcieri avanti!» gridò Perrin.<br />

Gli uomini dei Fiumi Gemelli si precipitarono fino al bordo della loro<br />

posizione elevata.<br />

«Fanteria, pronti dietro gli arcieri!» urlò Perrin. «Arganda, sul fianco<br />

sinistro. Gallenne, su quello destro! Vi chiamerò se avrò bisogno che spazziate<br />

per noi.» Si voltò verso la fanteria, perlopiù ex profughi. «Mantenete una<br />

formazione serrata, ragazzi. Tenete i vostri scudi su e il vostro braccio della<br />

lancia piegato. Arcieri, incoccate!»<br />

Faile si accorse che stava iniziando a sudare. Questo era sbagliato. Di certo<br />

Perrin non aveva intenzione di...<br />

Lui ancora non stava guardando verso i Manti Bianchi sotto di loro. Stava<br />

fissando il letto del fiume dall'altra parte, forse a un centinaio di iarde<br />

oltre le alture, che terminavano in un ripido strapiombo a causa dell'erosione<br />

dell'antico corso d'acqua. Pareva che Perrin stesse vedendo qualcosa che il<br />

resto di loro non vedeva. E, con quei suoi occhi dorati, forse stava facendo<br />

proprio quello.<br />

«Mio signore» disse Berelain, accostando il suo cavallo a quello di Perrin,<br />

il suo tono disperato. «Se devi attaccare, potresti risparmiare il comandante<br />

dei Manti Bianchi? Potrebbe essere utile per ragioni politiche.»<br />

«Di cosa stai parlando?» disse Perrin. «L'intero motivo per cui sono qui è<br />

tenere in vita Damodred.»<br />

«Tu... cosa?» domandò Berelain.<br />

«Mio signore!» esclamò Grady all'improwiso, cavalcando vicino a lui.<br />

«Percepisco qualcuno incanalare!»<br />

«Cos'è quello, lì?» urlò Jori Congar, indicando. «Qualcosanel- la nebbia.<br />

E...»<br />

Faile strinse gli occhi. Lì, proprio sotto l'esercito in quello che era stato<br />

l'alveo del fiume, delle figure iniziarono a sollevarsi come dal terreno.<br />

Creature informi con teste e corpi di animali, alte una volta e mezzo Perrin,<br />

che impugnavano armi brutali. C'erano figure agili e senza occhi che si<br />

muovevano tra di loro.<br />

La nebbia fluì attorno a loro mentre avanzavano, lasciandosi alle spalle scie<br />

di caligine. Le creature continuarono ad apparire. A dozzine. A centinaia. A<br />

migliaia.<br />

Un intero esercito di Trolloc e Myrddraal.<br />

«Grady, Neald!» urlò Perrin. «Luce!»<br />

Brillanti globi bianchi apparvero nell'aria e rimasero sospesi lì. Sempre più<br />

Trolloc si sollevavano dalla nebbia, come se fosse quella a generarli, ma<br />

parvero confusi dalle luci. Alzarono lo sguardo, stringendo gli occhi e<br />

schermandoli.<br />

Perrin grugnì. «Che ne dite di questo? Non erano pronti per noi; pensavano<br />

che avrebbero avuto vita facile con i Manti Bianchi.» Si voltò, abbassando lo<br />

sguardo verso le file di soldati sorpresi. «Be', uomini, volevate seguirmi<br />

all'Ultima Battaglia. Ne avremo un assaggio proprio qui! Arcieri, scagliate!<br />

Rimandiamo quella Progenie dell'Ombra alla fossa che l'ha generata!»<br />

Sollevò il suo martello appena forgiato e la battaglia cominciò.<br />

Un alleato inatteso<br />

Galad corse col suo scudo sollevato alto. Bomhald si unì a lui, anch'egli con<br />

in mano uno scudo e gettando da parte la sua lanterna mentre quelle luci<br />

innaturali avvampavano nell'aria. Nessuno dei due parlò. La pioggia di frecce<br />

sarebbe caduta a momenti.<br />

Raggiunsero i picchetti dei cavalli, dove un paio di stallieri nervosi<br />

consegnarono loro i destrieri. Galad abbassò il suo scudo, sentendosi<br />

terribilmente scoperto mentre volteggiava in groppa a Robusto. Fece voltare il<br />

cavallo e alzò di nuovo lo scudo. Poteva sentire lo schiocco familiare degli<br />

archi, distante, l'impatto delle frecce mentre piovevano giù.<br />

Nessuna cadde vicino a lui.<br />

Esitò. Le luci sospese nell'aria rendevano la notte chiara come se ci fosse<br />

la luna piena, forse più.<br />

«Cosa sta succedendo?» disse Bomhald, il suo cavallo che danzava nervosamente<br />

sotto di lui. «Hanno mancato? Quelle frecce stanno cadendo molto fuori dal<br />

campo.»

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