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secolo a.C., il quale giunse a elaborare una teoria
eliocentrica. Filolao e Archita furono due pitagorici,
ma non si riconosce loro l’aver elaborato l’eliocentrismo
(A e B sono errate). Senofane non fu un pitagorico,
né elaborò una dottrina eliocentrica (E errata).
102 Risposta: A. Nell’opra Così parlò Zarathustra
Nietzsche, come un profeta, annuncerà la nascita
del ‘‘superuomo’’. Questo non è un uomo superiore,
dotato qualità maggiori rispetto altri uomini. È,
invece, un oltre-uomo, ciò che viene dopo l’uomo,
colui che ‘‘ama la vita’’, che ritorna alla terra. Il
superuomo è l’avversario dei ‘‘predicatori della morte’’,
coloro che adorano gli dèi e diffondono la compassione.
103 Risposta: B. La patristica si divide in tre periodi:
fino al 200 è dedicata alla difesa del cristianesimo
contro i suoi avversari (padri Apologisti);
fino al 450 è il periodo in cui sorgono invece i primi
grandi sistemi di filosofia cristiana (Sant’Agostino);
fino al VIII sec. è rielaborazione delle dottrine già
formulate e formulazioni originali.
104 Risposta: B. Infatti il metodo didattico di Socrate
(la maieutica) consisteva nel tenere le sue
lezioni all’aperto, passeggiando e conversando con i
suoi allievi per la vie di Atene. Nulla nel brano lascia
intendere un collegamento tra la maieutica e Maia
oppure l’arte di guadagnare.
105 Risposta: C. Henry David Thoreau (Concord
1817 – 1862), fu uno dei maggiori rappresentanti
del Trascendentalismo, movimento filosofico e
letterario che si affermò negli Stati Uniti tra il 1830 e
il 1860, sorto da influssi di diversa natura (la filosofia
kantiana dell’idealismo trascendentale e il misticismo
orientale. Thoreau è noto per lo scritto autobiografico
Walden, cioèLa vita nei boschi, unariflessione
sul rapporto dell’uomo con la natura, e per
il saggio Disobbedienza civile messaggio esplicito al
non rispetto delle leggi quando esse vanno contro i
diritti dell’uomo.
106 Risposta: C. Agostino (Tagaste 354 – Ippona
430) riprenderà, in ambito morale, le tesi scettiche,
modificandole in senso cristiano. Il male non è
una realtà oggettiva, come per i manichei (la risposta
A è errata). Tanto meno è possibile ridurre il conflitto
interiore alla persona, non riconoscendo l’autonomia
della volontà rispetto alla conoscenza, come nell’intellettualismo
etico (B errata). Per Agostino, il male è
legato alla responsabilità umana e al suo libero arbitrio.
L’uomo, infatti, può scegliere di perseguire beni
materiali, anziché tendere a Dio (errate la D elaE).
107 Risposta: C. Jean-Jacques Rousseau nacque a
Ginevra (1712) repubblica indipendente, i cui
cittadini austeri, calvinisti erano fieri delle proprie
prerogative. Ereditò dal padre Isaac, orologiaio, violinista
e maestro di danza, il senso della musica e del
ritmo e dalla madre, che morì mettendolo al mondo,
una grande sensibilità.
108 Risposta: C. Schopenhauer vide nel legame tra
atto volitivo e azione, il dominio della volontà
sulla nostra esistenza. Sebbene scoperta nell’uomo,
la volontà è l’essenza di ogni fenomeno: le piante, ad
esempio, hanno la loro essenza nella volontà di crescere,
di fiorire ecc. Questa volontà è, quindi, volontà
di vivere. A e B errate. Nell’uomo, però, lavolontàdi
vivere porta all’estrema sofferenza, perché unita alla
coscienza della sua inevitabile sconfitta (la morte).
La risposta D è errata, si tratta di una forza irrazionale.
La E è errata: lo stato di grazia si ha abbandonando
la volontà di vivere.
109 Risposta: A. Nei suoi scritti giovanili, che risalgono
agli anni 1795-1796, Schelling riprende
il pensiero di Fichte, facendosi sostenitore dell’idealismo
secondo una interpretazione di taglio metafisico.
In questo periodo le sue critiche si rivolgono
soprattutto a Spinoza. Quest’ultimo è accusato di
aver assolutizzato la natura, annullando lo spirito
all’interno di essa (la risposta: B è errata). La risposta
C è errata, Jacobi è stato ampiamente criticato da
Schelling e da Fichte.
110 Risposta: E. Eraclito è comunemente definito
come il filosofo che sostiene che solo il cambiamento
e il movimento siano reali e che l’identità
delle cose uguali a se stesse sia illusoria. Nella
vulgata filosofica Eraclito (Efeso, 535 a.C. – 475
a.C.) è il pensatore del tutto scorre (panta rei) e del
fuoco che sarebbe l’elemento da cui deriva ciò che ci
circonda.
111 Risposta: D. La ‘‘coscienza infelice’’ è una
tappa della Fenomenologia dello Spirito. Costituitasi
l’autocoscienza a partire dalla dialettica
servo-padrone, lo Stoicismo pone la liberazione da
questo dualismo predicando l’indifferenza di tali
condizioni. È, però, una liberazione solo ideale. Negazione
dialettica dello Stoicismo è lo Scetticismo,
che oppone all’indifferenza al mondo, la negazione
del mondo stesso. Sintesi tra i due precedenti è la
‘‘coscienza infelice’’, che ritiene la realtà scissa tra la
finitezza dell’uomo e l’infinitudine di un Dio trascendente.
È La scissione dell’autocoscienza che sarà
recuperata solo con la Ragione.
112 Risposta: E. John Stuart Mill (Pentonville,
Londra 1806 - Avignone 1873) fu un filosofo
ed economista britannico, definito da molti come un
liberaleclassico;malasuacollocazione in questa
tradizione è controversa. Nella sua opera Nella logica
ritiene possibile integrare teoria ed esperienza,
combinare ragionamento e osservazione, per non
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