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MATEMATICA - SOLUZIONI E COMMENTI «<br />

517 Risposta: D. Da:sen 2 x +cos 2 x = 1 si deduce<br />

cos 2 x =1–sen 2 x ovvero ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi<br />

cosx ¼ 1 sen 2 p<br />

x<br />

da cui jcosxj ¼ ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi<br />

1 sen2 p<br />

x.<br />

518 Risposta: C. Per trovare il M.C.D si devono<br />

scomporre i polinomi in fattori irriducibili e<br />

prendere in considerazione quelli comuni con il minimo<br />

esponente. Procedendo nella scomposizione si<br />

ottengono i seguenti polinomi: (x +1)(x +1)e(x –1)<br />

(x + 1). Dunque (x +1)èil fattore irriducibile in<br />

comune, quindi il massimo comune divisore dei due<br />

polinomi.<br />

519 Risposta: A. X=8–3+2=7.Y=8–3–2=3.<br />

Dunque 7 > 3 D X > Y.<br />

520 Risposta: B. Ipotizziamo un perimetro pari a 8<br />

m. A: ilquadratoavràlatoparia2earea:2 2 =4<br />

m 2 . B: l’ottagono avrà lato pari a 1 e area: 4,828 l 2 =<br />

4,828 m 2 . C: il rettangolo avrà base pari a 3,2, altezza<br />

paria0,8earea=2,56m 2 . D: il triangolo equilatero<br />

ha base pari 2,7 mentre l’altezza è pari a 2,34, l’area<br />

é =2,77m 2 . E: l’esagono ha lato pari a 1,3 e area:<br />

2,598 l 2 =4,39m 2 . Il poligono con area massima è<br />

dunque l’ottagono.<br />

521 Risposta: B. Dal teorema di P<strong>it</strong>agora discende<br />

che ad ogni triangolo rettangolo corrisponde<br />

una terna p<strong>it</strong>agorica e viceversa. Si definisce terna<br />

p<strong>it</strong>agorica una terna di numeri naturali a, b e c tali<br />

che: a 2 + b 2 = c 2 . Appare chiaro a questo punto che<br />

una terna di numeri potrà rappresentare i lati di un<br />

triangolo rettangolo solo se rispetta la condizione<br />

sopra ed è quindi una terna p<strong>it</strong>agorica. Unica terna<br />

ammissibile è: 3,4,5poiché:9+16=25.<br />

522 Risposta: A. Illogar<strong>it</strong>modiunnumero(argomento<br />

del logar<strong>it</strong>mo), in una data base, è defin<strong>it</strong>o<br />

come l’esponente a cui elevare la base, per<br />

ottenere il numero stesso:<br />

log a a ¼ n ! a n ¼ a ! n ¼ 1. Il logar<strong>it</strong>mo vale quindi<br />

1, poiché elevando un numero solo per l’un<strong>it</strong>à si<br />

ottiene il numero stesso. (Non fare confusione con la<br />

condizione a ques<strong>it</strong>o: è a L 1, non n L 1).<br />

523 Risposta: B. Perleproprietàdei logar<strong>it</strong>mi: il<br />

logar<strong>it</strong>mo del prodotto di due numeri è uguale<br />

alla somma dei logar<strong>it</strong>mi dei due numeri; il logar<strong>it</strong>mo<br />

di un quoziente è uguale alla differenza tra i logar<strong>it</strong>mi<br />

del dividendo e del divisore. Quindi:<br />

2x<br />

log10 ¼ log10 2x log10 y ¼<br />

y<br />

¼ log10 x þ log10 2 log10 y<br />

524 Risposta: A. Per la presenza del valore assoluto<br />

l’espressione si scompone in un sistema di due<br />

equazioni:<br />

x 2<br />

3x þ 2 ¼ 0<br />

x 2 þ 3x þ 2 ¼ 0<br />

La prima equazione si scompone in: (x –1)(x –2)=0,<br />

quindi ha come soluzioni: x =1ex = 2; la seconda<br />

equazione si scompone in: (x +1)(x + 2) = 0, quindi<br />

ha come soluzioni: x =–1ex = –2. L’equazione nel<br />

complesso ha quattro soluzioni: x = g 1ex = g 2.<br />

525 Risposta: C. Elevandoalcubounnumeronegativo<br />

si ottiene ancora un numero negativo; se<br />

il suo valore assoluto è maggiore di 1, elevando il<br />

numero al cubo il suo valore aumenta, diventando a<br />

maggior ragione superiore a uno.<br />

526 Risposta: E. Il logar<strong>it</strong>mo di un numero (argomento<br />

del logar<strong>it</strong>mo), in una data base, è defin<strong>it</strong>o<br />

come l’esponente a cui elevare la base per ottenere<br />

il numero stesso. Poiché 0; 3 = 1/3, il logar<strong>it</strong>mo<br />

in base 3 di 1/3 sarà: log 3 0; 3 ¼ 1. Infatti 3 –1 =1/3.<br />

527 Risposta: E. In geometria euclidea si definisce<br />

parallelogramma un quadrilatero convesso con<br />

lati opposti paralleli. Inoltre ogni parallelogramma<br />

ha i lati e gli angoli opposti congruenti (diretta<br />

conseguenza del V postulato di Euclide). In generale<br />

nella geometria euclidea la somma degli angoli interni<br />

di una qualunque forma geometrica convessa di<br />

n lati è uguale a : (n –2)l 180_. Quindi per ogni<br />

quadrilatero (compreso dunque il parallelogramma)<br />

la somma degli angoli interni sarà: 2l 180_ =360_.<br />

528 Risposta: D. Un’equazione di secondo grado<br />

ammette due soluzioni reali e distinte solo nel<br />

caso in cui il suo discriminante sia > 0, cioè: b 2 –4ac<br />

> 0. Nel caso in cui il discriminante è negativo,<br />

l’equazione non ammette nessuna soluzione reale;<br />

se il discriminante è nullo, l’equazione ammette due<br />

soluzioni reali coincidenti.<br />

529 Risposta: B. A:2/5=0,4;B:5/2=2,5;<br />

C: 25/100 = 0,25; D: 3/4 = 0,75.<br />

530 Risposta: D. Riordinando i termini a secondo<br />

membro la funzione diventa: y = – 5x + 3.<br />

Ricordando che la forma esplic<strong>it</strong>a della retta è: y =<br />

mx + q, appare evidente come la funzione rappresenti<br />

proprio una retta (con coefficiente angolare pari a –5<br />

e intercetta con l’asse delle ordinate pari a 3).<br />

531 Risposta: D. Il fascio di rette: y =–x/2 + k,<br />

rappresenta un fascio di rette proprio; un fascio<br />

di rette si dice proprio se le sue rette passano tutte per<br />

il medesimo punto. La retta, con equazione riscr<strong>it</strong>ta<br />

in forma esplic<strong>it</strong>a è: y =–x/2 –1, passa dunque per il<br />

punto: (0, –1) (le coordinate di un punto che appartiene<br />

ad una retta, se sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e nella sua equazione<br />

verificano l’uguaglianza). Le rette del fascio devono<br />

avere quindi in comune il punto (0, –1) oppure la<br />

34 6001 Quiz - Psicologia § Ulrico Hoepli Ed<strong>it</strong>ore S.p.A.

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