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MATEMATICA - SOLUZIONI E COMMENTI «<br />
548 Risposta: C. In geometria si definisce iperbole<br />
il luogo dei punti del piano per cui è costante la<br />
differenza delle distanze da 2 punti fissi, detti fuochi.<br />
549 Risposta: E. L’equazione generale della circonferenza<br />
ha forma canonica:<br />
x 2 + y 2 + ax + by + c =0.<br />
Se il centro della circonferenza è nell’origine degli<br />
assi (0, 0) l’equazione diventa: x 2 + y 2 = r 2 .Comesi<br />
evince dalla formula una circonferenza con centro in<br />
O non presenta termini di grado primo nella sua<br />
equazione. La risposta p A ffiffiffi è sbagliata perché il raggio<br />
della circonferenza è 3;<br />
B è sbagliata perché la<br />
circonferenza rispetta la forma canonica, C perché<br />
ha centro in (0, 0) e Dpperché ffiffiffi avendo centro nell’origine<br />
e raggio pari a 3 non può essere contenuta<br />
solo nel primo quadrante.<br />
550 Risposta: A. Ricordando che l’equazione cartesiana<br />
di una parabola con asse parallelo all’asse<br />
delle ascisse (asse orizzontale) è: x = ay 2 + by + c,<br />
è evidente che l’equazione del ques<strong>it</strong>o rappresenta<br />
proprio una parabola con asse orizzontale.<br />
551 Risposta: D. In trigonometria la cotangente di<br />
un angolo è defin<strong>it</strong>a come il rapporto tra il<br />
coseno e il seno dell’angolo stesso (è l’inverso della<br />
tangente). cotg90_ =cos90_/sen90_ =0/1=0.<br />
552 Risposta: B. Dalle formule goniometriche di<br />
sottrazione:<br />
cosð Þ¼cos cos þ sin sin<br />
Quindi: cos(2a – b) =cos2a cosb +sen2a senb.<br />
553 Risposta: E. Sviluppando l’equazione otteniamo:<br />
–2x =–9–3k D x =9/2+3k/2. Il ques<strong>it</strong>o<br />
chiede per quali valori di k l’equazione ha soluzione x<br />
= 1. Per risolvere procediamo così: 9/2+3k/2 = 1 D k<br />
=–7/2l 2/3 D k =–7/3.<br />
554 Risposta: A. Chiariamo prima il concetto di<br />
probabil<strong>it</strong>à (p.), defin<strong>it</strong>a come il numero di<br />
casi favorevoli su quelli possibili. Inoltre per eventi<br />
indipendenti la p. totale è data dal prodotto delle<br />
singole p. La p. di scegliere 1 maschio dalla classe è<br />
data da: 10 casi favorevoli (10 maschi nella classe) su<br />
18 casi totali (la classe è composta in totale da 18<br />
persone: 10 ragazzi e 8 ragazze) ed è quindi pari a 10/<br />
18. La p. di estrarre anche un secondo maschio è data<br />
da: 9 casi favorevoli (considerando che il primo<br />
estratto sia un maschio restano 9 ragazzi in classe)<br />
su 17 casi possibili. La p. totale di estrarre due<br />
ragazzi dalla classe sarà dunque: 10/18 l 9/17 = 90/<br />
306 = 5/17.<br />
555 Risposta: D. Il M.C.D. si ottiene scomponendo<br />
i numeri e moltiplicando tra loro i fattori comuni<br />
col minimo esponente:<br />
180 = 2 2 l 3 2 l 5<br />
240 = 2 4 l 3 l 5<br />
300 = 2 2 l 3 l 5 2<br />
M.C.D. = 2 2 l 3 l 5=60.<br />
556 Risposta: B. Il numero di oggetti (persone, n =<br />
4) coincide con il numero di posti, dunque si<br />
parla di permutazione. Nel calcolo combinatorio si<br />
definisce permutazione l’insieme dei modi possibili<br />
con cui ordinare in modo differente n oggetti. Inoltre<br />
non ci sono oggetti identici (le persone sono ovviamente<br />
diverse, k = 0) quindi si parla di permutazione<br />
semplice. La permutazione risulta:<br />
Pn ¼ n!<br />
Quindi: P4 ¼ 4! ¼ 24.<br />
557 Risposta: B. Per verificare l’esistenza di intersezioni<br />
tra la parabola e l’asse delle ascisse si<br />
pone a sistema l’equazione della parabola e quella<br />
dell’asse x (y = 0) ottenendo così: x 2 +1=0D x 2 =<br />
–1. L’equazione risulta impossibile (un termine al<br />
quadrato non può mai assumere valori negativi) quindi<br />
la parabola non ha punti di intersezione con l’asse<br />
orizzontale.<br />
558 Risposta: B. Ricordando che le radici del polinomio<br />
sono quei valori di x che annullano il<br />
polinomio, applichiamo la regola di Ruffini per la<br />
scomposizione di un polinomio. Il primo valore che<br />
annulla il polinomio è x = –1, per cui il polinomio è<br />
scomposto in: (x +1)l(x 2 +5x + 6). Ripetendo lo<br />
stesso procedimento il secondo valore che annulla il<br />
polinomio è x = –2, per cui otteniamo: (x +1)l(x +<br />
2)l(x + 3). Le radici del polinomio sono dunque: x =<br />
–1; x =–2;x = –3. Tre radici reali distinte e negative.<br />
559 Risposta: B. Scomponendoidue termini otteniamo:<br />
60 ¼ 5 2 2 3 e 82 ¼ 41 2. Risposta<br />
corretta B.<br />
560 Risposta: D. L’equazione cartesiana della circonferenza<br />
è: (x - a) 2 +(y - b) 2 = r 2 . L’equazione:<br />
(x –1) 2 +(y –3) 2 = k rappresenta proprio una<br />
circonferenza p ffiffi di centro (a, b) quindi (1, 3) e raggio<br />
pari a k,<br />
ma solo nel caso in cui k > 0(nonpuò<br />
esistere una circonferenza con raggio negativo). La E<br />
è da scartare poiché non presenta quest’ultima condizione.<br />
561 Risposta: B. Geometricamente la derivata di<br />
una funzione in un punto rappresenta il coefficiente<br />
angolare, cioè la tangente trigonometrica dell’angolo<br />
formato dalla retta tangente alla funzione<br />
nel punto e dall’asse delle ascisse. Se la derivata di<br />
una funzione in un punto è uguale a 0 la retta tangente<br />
alla curva in quel punto è parallela all’asse<br />
delle ascisse; se la derivata risulta negativa, la retta<br />
tangente risulta inclinata negativamente (ha coefficiente<br />
angolare negativa), quindi la funzione sarà<br />
decrescente in quel punto.<br />
36 6001 Quiz - Psicologia § Ulrico Hoepli Ed<strong>it</strong>ore S.p.A.