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un solo piano; una linea o una retta sono una successione<br />

infin<strong>it</strong>a di punti. Queste relazioni derivano dai<br />

V Postulati di Euclide.<br />

439 Risposta: A. LaB comporta 1 = 0, impossibile<br />

come la C perché un quadrato non può essere<br />

negativo. La E ha come primo membro somme di<br />

quant<strong>it</strong>à pos<strong>it</strong>ive p e non ffiffiffiffiffiffiffi può mai essere 0 mentre nella<br />

D si ha senx = g 3=2,<br />

numeri maggiori o minori di<br />

–1.<br />

440 Risposta: E. Datoche:1/10+1/10=2/10=1/5<br />

D (1/5) l (1/5) = 1/25.<br />

441 Risposta: D. Per verificare l’appartenenza di un<br />

punto ad una retta si sost<strong>it</strong>uiscono le sue coordinate<br />

nell’equazione della retta stessa: il punto sarà<br />

appartenente alla retta (quindi la retta passerà per<br />

quel punto) se è verificata l’uguaglianza. L’opzione A<br />

è errata (sost<strong>it</strong>uendo le coordinate otteniamo: 0 = –5<br />

quindi l’uguaglianza non è verificata), come le opzioni<br />

B (0 = –1), C (1 = –1) ed E (1 = –9). Unica<br />

opzione corretta è la D, infatti sost<strong>it</strong>uendo le coordinate<br />

del punto (–1, 1) otteniamo: –1 = –1; l’ident<strong>it</strong>à è<br />

verificata quindi il punto appartiene alla retta.<br />

442 Risposta: B. Sono dette geometrie non euclidee<br />

tutte le geometrie costru<strong>it</strong>e negando o non<br />

accettando alcuni postulati euclidei. Nei primi decenni<br />

del XIX secolo, il fallimento di tutti i tentativi<br />

per dimostrare il quinto postulato di Euclide (o delle<br />

parallele) aveva convinto i matematici dell’impossibil<strong>it</strong>à<br />

di dimostrarlo, generando l’idea di creare altre<br />

geometrie che ne facessero a meno, quali per esempio<br />

la geometria iperbolica o la geometria ell<strong>it</strong>tica.<br />

443 Risposta: B. D(3x + x 2 + e x )=3+2x + e x .<br />

444 Risposta: C. Poiché: 10 –3 = 0,001 D 0,46 l<br />

0,001 = 0,00046.<br />

445 Risposta: B. Il triangolo di Tartaglia (detto<br />

anche triangolo di Pascal) è una disposizione<br />

geometrica a forma triangolare dei coefficienti dello<br />

sviluppo del binomio: (a + b) elevato ad una qualsiasi<br />

potenza n. Ècostru<strong>it</strong>o in modo tale che su ciascuna<br />

riga ogni elemento è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla somma dei due<br />

elementi adiacenti della riga precedente, ed ogni riga<br />

inizi e termini con il termine 1.<br />

446 Risposta: D. L’espressione x 4 +3x 2 –4=0,si<br />

può scomporre in: (x 2 –1)l (x 2 +4)=0.x 2 –1<br />

=0D x = g 1; x 2 + 4 = 0 non ammette soluzioni reali,<br />

poiché il quadrato di un numero è sempre un numero<br />

pos<strong>it</strong>ivo. L’equazione ha solo due soluzioni reali e<br />

distinte pari a: x = g 1.<br />

447 Risposta: D. Arrotondare un numero al centesimo<br />

equivale a troncare le cifre successive al<br />

secondo decimale, in particolare: la cifra precedente<br />

alla cifra troncata, se quest’ultima è compresa tra 0 e<br />

4, rimarrà uguale; se la prima cifra troncata è compresa<br />

tra 5 e 9, la cifra precedente è aumentata di una<br />

un<strong>it</strong>à. Quindi: 0,38213 = 0,38 (2 è compreso tra 0 e 4,<br />

dunque la cifra precedente non è aumentata di una<br />

un<strong>it</strong>à).<br />

448 Risposta: B. Il risultato è uguale alla frazione<br />

che ha come numeratore il prodotto dei numeratori<br />

e come denominatore il prodotto dei denominatori,<br />

eventualmente riducendo il tutto ai minimi<br />

termini. Dunque:<br />

8/3 l 9/11 = (8 l 9)/(3 l 11) = 72/33 = 24/11.<br />

449 Risposta: A. L’equazione generale dell’iperbole<br />

(con centro coincidente con l’origine degli<br />

assi) è: x 2 /a 2 – y 2 /b 2 = 1, se interseca l’asse delle<br />

ascisse; y 2 /a 2 – x 2 /b 2 = 1, se interseca l’asse delle<br />

ordinate. Inoltre se gli asintoti sono perpendicolari<br />

(quindi coincidono con gli assi e a = b), l’equazione<br />

generale dell’iperbole diviene: ylx = k. Lafunzione:<br />

k/y = x, rappresenta dunque un’iperbole equilatera.<br />

450 Risposta: C. Denominiamo U 1 eU 2 le due urne<br />

e osserviamo che gli eventi sono indipendenti,<br />

dunque la probabil<strong>it</strong>à totale è il prodotto delle due<br />

probabil<strong>it</strong>à:<br />

p(‘‘Rossa da U 1’’ e ‘‘Rossa da U 2’’) = p(Rossa da U 1)<br />

l p(Rossa da U 2) = 2/12 l 3/5 = 1/10.<br />

451 Risposta: D. L’equazione della retta in forma<br />

esplic<strong>it</strong>a è: y = mx + q. La bisettrice del II e IV<br />

quadrante per definizione divide in due metà congruenti<br />

l’angolo retto formato dall’origine degli assi<br />

(sia nel II che nel IV quadrante) dunque forma con<br />

l’asse delle ascisse un angolo di 45_. Diconseguenza<br />

il suo coefficiente angolare sarà pari a –1 (il c.a. della<br />

retta è pari alla tangente dell’angolo formato dalla<br />

retta e dall’asse delle x, edènegativo poiché inclinata<br />

negativamente). Inoltre la bisettrice passa per<br />

l’origine degli assi quindi la sua intercetta q 0. La<br />

bisettrice avrà quindi equazione: y =–x.<br />

452 Risposta: C. L’area evidenziata in figura corrisponde<br />

alla differenza tra l’area del triangolo<br />

equilatero di lato 2r e i tre settori circolari delim<strong>it</strong>ati<br />

dei lati del triangolo. Partiamo calcolando l’area del<br />

triangolo; questa si calcola, come al sol<strong>it</strong>o, A = bh/2.<br />

Noi conosciamo la base ma non l’altezza, che però<br />

possiamo calcolare utilizzando il teorema di P<strong>it</strong>agora;<br />

infatti<br />

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi<br />

h ¼ 4r2 r2 p<br />

¼ ffiffiffi p<br />

3r<br />

e quindi l’area ffiffi del triangolo equilatero risulta essere<br />

A = bh/2 =<br />

p 2<br />

3r<br />

. Dopo questo possiamo ricavare<br />

l’area di ciascuno dei tre settori circolari del cerchio<br />

pari a un sesto dell’area del cerchio: A1 = pr 2 /6;<br />

questo perché gli angoli del triangolo equilatero<br />

sono di 60_, quindi pari a 1/6 dell’angolo giro. Ora<br />

§ Ulrico Hoepli Ed<strong>it</strong>ore S.p.A. Soluzioni e commenti 29<br />

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