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MATEMATICA - SOLUZIONI E COMMENTI «<br />
angolare 5/4 e intercetta (intersezione con l’asse<br />
delle ordinate) pari a 1/2.<br />
205 Risposta: A. L’espressione a ques<strong>it</strong>o non rappresenta<br />
nessun prodotto notevole (dunque non<br />
rappresenta nessuna ident<strong>it</strong>à ricorrente nel calcolo<br />
letterale). Non è infatti differenza o somma di cubi,<br />
differenza di quadrati o altro e non è possibile quindi<br />
scomporla in alcun modo.<br />
206 Risposta: E. In geometria, i cr<strong>it</strong>eri di congruenza<br />
dei triangoli sono un postulato e due teoremi<br />
tram<strong>it</strong>e i quali è possibile dimostrare la congruenza<br />
fra triangoli, nel caso alcuni loro angoli o lati siano<br />
congruenti. Primo cr<strong>it</strong>erio: due triangoli sono congruenti<br />
se hanno ordinatamente congruenti due lati e<br />
l’angolo compreso tra essi equivalente. Secondo cr<strong>it</strong>erio:<br />
due triangoli sono congruenti se hanno ordinatamente<br />
congruenti un lato e i due angoli ad esso<br />
adiacenti. Terzo cr<strong>it</strong>erio: due triangoli sono congruenti<br />
se hanno tutti i lati ordinatamente congruenti.<br />
207 Risposta: A. Poiché sia valida la condizione<br />
richiesta, l’area del parallelogramma dovrà essere<br />
esattamente la metà dell’area del rettangolo.<br />
A rett =ab;A par =ab-2(a-x)b(indichiamol’area<br />
del parallelogramma come differenza tra l’area del<br />
rettangolo e le due aree triangolari, ciascuna di area:<br />
ða xÞb=2). Quindi: a b<br />
2 ¼ a b ðaxÞ b<br />
! ab ¼<br />
¼ 2ab 2ab þ 2bx ! 2bx ¼ ab ! x ¼ a<br />
2 :<br />
208 Risposta: pffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi<br />
D.<br />
16 1 25<br />
¼ ffiffiffiffiffi p pffiffiffi pffiffiffiffiffi 16 1 25 ¼ 4 1 5 ¼ 20<br />
209 Risposta: D. 6nonèun numero primo, è multiplo<br />
di 2 e di 3; per definizione un numero<br />
primo deve esere multiplo solo di uno e di se stesso.<br />
210 Risposta: A. Partendo dal cubo iniziale e dividendoillatoin4partisiottengono64cubetti<br />
più piccoli, infatti 4 l 4 l 4 = 64. Di questi cubetti solo<br />
ipiùinterni, cioè 8, non hanno una faccia che sbuca<br />
sull’esterno del cubo iniziale e quindi colorata.<br />
211 Risposta: C. L’opzione A è da scartare poiché<br />
esistono infin<strong>it</strong>e sfere con centro in C che non<br />
intersecano p nella circonferenza c, poiché hanno<br />
raggio maggiore; B è da scartare poiché esistono<br />
infin<strong>it</strong>e sfere con centro sulla retta passante per C e<br />
perpendicolare a p che non intersecano il piano.<br />
L’unica risposta corretta è la C: esistono infatti infin<strong>it</strong>e<br />
circonferenze aventi per intersezione con p un’area<br />
pari alla circonferenza, unica condizione è quella<br />
di avere centro lungo la retta passante per C e per-<br />
pendicolare a p. Scartiamo di conseguenza anche le<br />
opzioni D ed E.<br />
212 Risposta: B. Scartiamo sub<strong>it</strong>o l’opzione C perché<br />
nell’equazione della parabola è presente un<br />
solo termine di secondo grado ed è da scartare anche<br />
l’opzione A in quanto l’equazione della retta prevede<br />
solo termini di primo grado. In geometria anal<strong>it</strong>ica si<br />
definisce ellisse il luogo dei punti di un piano per i<br />
quali la somma delle distanze da due punti fissi (detti<br />
fuochi) rimane costante. Mentre l’iperbole è defin<strong>it</strong>a<br />
come il luogo dei punti in cui è costante il valore<br />
assoluto della differenza delle distanze dai fuochi.<br />
L’equazione nel ques<strong>it</strong>o corrisponde proprio all’equazione<br />
di un iperbole (il simbolo meno tra i due<br />
termini di secondo grado esplica proprio la differenza<br />
delle distanze).<br />
213 Risposta: D. Ilradianteèil rapporto tra un arco<br />
di circonferenza e il suo raggio; quindi se ad un<br />
angolo giro (360_) corrisponde una circonferenza<br />
lunga 2pr, l’angolo giro ha ampiezza in radianti<br />
pari a 2pr/r =2p. Di conseguenza 2p radianti equivalgono<br />
a 360_ e 1 radiante equivale a 360/2p =<br />
57,29_, ovvero poco meno di 60_.<br />
214 Risposta: E. L’arrotondamento è l’operazione<br />
di approssimare un numero lim<strong>it</strong>ando il numero<br />
di cifre significative con cui è rappresentata tale<br />
quant<strong>it</strong>à. Sol<strong>it</strong>amente si procede con le due regole<br />
seguenti: si lascia inalterata la cifra che precede<br />
quella da scartare se quest’ultima è inferiore a 5; si<br />
aumenta di una un<strong>it</strong>à la cifra che precede quella da<br />
scartare se quest’ultima è uguale o maggiore a 5. Le<br />
opzioni A, B, C, D se arrotondate al primo decimale<br />
diventano: 7,4. Invece 7,33 = 7,3 (non si aumenta di<br />
un’un<strong>it</strong>à perché la cifra da scartare è inferiore a 5).<br />
215 Risposta: E. Supponiamo a =2eb =3.L’opzione<br />
A è da scartare (1/2 + 1/3 = 0,83 L 1/6)<br />
così come l’opzione B (4 + 9 L 25, manca a primo<br />
membro il doppio prodotto). Anche l’opzione C risulta<br />
errata (3,15 L 2,24) così come l’opzione D (10 L<br />
4 + 3). Quindi unica risposta corretta risulta la E.<br />
216 Risposta: A. Per semplificare i calcoli eseguiamo<br />
alcune approssimazioni: 0,502 = 0,5 e<br />
0,125 = 0,1. Quindi: 0,502 l 32 l 0,125 = 0,5 l 32 l<br />
0,1 = 16 l 0,1 = 1,6. Tenendo conto delle approssimazioni<br />
il risultato più probabile dell’espressione è<br />
dunque 2.<br />
pffiffi<br />
217 Risposta: A. Basta calcolare tutti i valori: 3<br />
= -1,73, -1/3 = -0,33, -1/5 = -0,2. Disponendoli<br />
ora in p ordine ffiffiffi crescente si ottiene:<br />
–3, 3,-1/3,-1/5.<br />
p ffiffiffi<br />
Quindi: -3 < 3