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! x ¼ 0; x ¼ 2<br />
x ¼ 0; x ¼ 2<br />
L’equazione ha quindi quattro soluzioni reali, due<br />
coincidenti e pari a 0, due distinte e pari a + 2 e – 2.<br />
597 Risposta: D. Dalle formule degli angoli associati,<br />
relativi al terzo quadrante:<br />
tanð þ Þ¼tan . p ffiffiffi<br />
tan 240¼ tanð180þ60Þ ¼ tan 60¼ 3.<br />
Quindi:<br />
pffiffiffiffiffi p ffiffiffiffiffi p ffiffiffi p ffiffi<br />
598 Risposta: A. 27 þ 12 =3l 3 +2l 3 =5l3.<br />
599 Risposta: C. 4 6 l 2 –10 –log 24=<br />
=2 12 l 2 –10 –2=2 2 –2=2.<br />
600 Risposta: C. Dato che il punto (0, 0) coincide<br />
con l’origine degli assi, è sufficiente usare il<br />
teorema di P<strong>it</strong>agora per ricavare la distanza dal centro<br />
del punto (3, 4), senza ricorrere alla formula della<br />
distanza tra due punti. ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi Quindi:<br />
D ¼ 3 2 þ 4 2<br />
p<br />
¼ ffiffiffiffiffi p<br />
25 ¼ 5<br />
.<br />
601 Risposta: C. In statistica la norma o valore<br />
normale è sinonimo di moda, dunque rappresenta<br />
la modal<strong>it</strong>à caratterizzata da frequenza di osservazione<br />
massima (è il valore che compare il maggior<br />
numero di volte).<br />
602 Risposta: B. Utilizziamo la regola di Ruffini: la<br />
prima radice del polinomio (valore che, sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
alla variabile, annulla il polinomio, per questo<br />
chiamata anche zero del polinomio) è 1, infatti sost<strong>it</strong>uendo<br />
nel polinomio a = 1 otteniamo: –1 +2 –1 =<br />
0, il polinomio si annulla. Tram<strong>it</strong>e la regola di Ruffini,<br />
avendo trovato la radice del polinomio, questo si<br />
scompone in: (a – 1)(–a +1)=–(a –1) 2 .<br />
603 Risposta: E. Il minimo comune multiplo dei<br />
denominatori è: 3 l 4 l 5 = 60. Ponendo le<br />
frazioni a denominatore comune si ottiene: (20 + 45<br />
–12)/60=53/60.<br />
604 Risposta: E. Non è dispari, perché f(–a) L –<br />
f(a); non è pari perché f(x) L – f(x); non è<br />
suriettiva, perché nontuttiglielementidiRhanno<br />
controimmagine; non è biettiva perché non è suriettiva<br />
(una funzione è biettivaseesoloseècontemporaneamente<br />
iniettiva e suriettiva).<br />
605 Risposta: A.<br />
8 x<br />
1<br />
3<br />
3x 1<br />
þ<br />
2 2<br />
¼ 4<br />
3x<br />
! 2<br />
1<br />
¼ 2 3xþ1<br />
!<br />
! 3x 1 ¼ 3x þ 1<br />
Dalla risoluzione otteniamo: 0 = 2 D l’equazione è<br />
impossibile.<br />
606 Risposta: D. Un’equazione di secondo grado o<br />
quadratica è un’equazione algebrica la cui formula<br />
è riconducibile alla forma: ax 2 + bx + c =0.<br />
Affinchè l’equazione abbia un’unica radice (quindi<br />
ammetta due soluzioni reali coincidenti) il suo discriminate<br />
deve essere nullo. Dunque: b 2 –4ac =0.<br />
607 Risposta: D. Ilcubo(oesaedro)ha8vertici<br />
(ovvero 4 coppie) ognuno dei quali ne ha un<br />
altro diametralmente opposto.<br />
608 Risposta: E. La tangente di un angolo è una<br />
funzione trigonometrica defin<strong>it</strong>a come il rapporto<br />
tra il seno e il coseno dell’angolo stesso.<br />
Quindi:<br />
tgð =4Þ ¼<br />
senð =4Þ<br />
cosð =4Þ ¼<br />
pffiffi<br />
2<br />
p<br />
2ffiffi2 2<br />
¼ 1<br />
Ricordando che, dalle formule goniometriche relative<br />
agli angoli opposti:<br />
sen(–a) =–sena; cos(–a) =cosa.<br />
609 Risposta: D. p =180_, 180_/4= 45_.<br />
610 Risposta: B. Il ques<strong>it</strong>o è equivalente alla proiezione<br />
di un cateto sull’ipotenusa, in un triangolo<br />
rettangolo (dove il cateto forma con l’ipotenusa<br />
un angolo di 45_). Quindi la proiezione del cateto (o<br />
segmento) su una retta inclinata di 45_ equivale<br />
all’ipotenusa del triangolo p ffiffiffi stesso. p ffiffiffiL’ipotenusa<br />
è pari<br />
a: cateto l cos45_ =2 2=2<br />
¼ 2.<br />
611 Risposta: E. Per prima cosa serve chiarire il<br />
concetto di probabil<strong>it</strong>à (p.), defin<strong>it</strong>a come il<br />
rapporto tra casi favorevoli e casi possibili. Inoltre<br />
per eventi indipendenti la p. finale è data dal prodotto<br />
delle singole p. di estrazione. La p. che nel primo<br />
dadoescaoil4oil6è: 2/6 (2 casi favorevoli sui 6<br />
casi possibili). Nel secondo dado dovrà uscire il<br />
numerotrail4oil6chenonsièottenuto col lancio<br />
del primo, p. 1/6. Quindi dal lancio simultaneo di due<br />
dadi la p. di ottenere un 4 e un 6 è: 2/6l 1/6 = 2/36 =<br />
1/18.<br />
612 Risposta: C. L’equazione della retta in forma<br />
esplic<strong>it</strong>a è: y = mx + q. La bisettrice del I e III<br />
quadrante per definizione divide in due metà congruenti<br />
l’angolo retto formato dall’origine degli assi<br />
(sia nel I che nel III quadrante) dunque forma con<br />
l’asse delle ascisse un angolo di 45_. Diconseguenza<br />
il suo coefficiente angolare sarà pari a 1 (il c.a. della<br />
retta è pari alla tangente dell’angolo formato dalla<br />
retta e dall’asse delle x, edèpos<strong>it</strong>ivo poiché inclinata<br />
pos<strong>it</strong>ivamente). Inoltre la bisettrice passa per l’origine<br />
degli assi quindi la sua intercetta q 0. La bisettrice<br />
avrà quindi equazione: y = x.<br />
613 Risposta: C. Dalle formule degli angoli associati,<br />
relative agli angoli opposti:<br />
§ Ulrico Hoepli Ed<strong>it</strong>ore S.p.A. Soluzioni e commenti 39<br />
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