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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> <strong>Corano</strong> e <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong><br />

Questa non è tuttavia l’opinione dei sostenitori dell’alta critica!<br />

Perché? Semplicemente perché oltre ai numerosi miracoli<br />

riportati da questo libro, vi si scopre una profezia che riguarda<br />

gli avvenimenti politici dei tre secoli che hanno seguito Daniele.<br />

Infatti, leggiamo in Daniele 8:20-21:<br />

<strong>Il</strong> montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re<br />

di Media e di Persia. <strong>Il</strong> capro irsuto è il re di Grecia; e il suo<br />

gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re…<br />

Questa profezia è stata data sotto il regno di Baldassar, nipote di<br />

Nebucadnetsar. Essa annuncia che i Medi e i Persi trionferanno su<br />

Babilonia. Poi a loro volta i Medi e i Persi saranno vinti dai Greci,<br />

ciò che avvenne sotto Alessandro il Grande verso il 330 a.C., cioè<br />

300 anni circa dopo che Daniele ha profetizzato l’avvenimento.<br />

Poiché l’alta critica non ammette né il miracolo né <strong>la</strong> profezia,<br />

è obbligata a fornire un’altra data di redazione per aggirare <strong>la</strong><br />

difficoltà.<br />

I difensori di questa teoria affermano che se <strong>la</strong> profezia si applica<br />

bene agli avvenimenti che hanno avuto luogo nel 330 a.C., il libro è<br />

stato necessariamente scritto dopo il 330, cioè una volta compiuti<br />

gli avvenimenti. Quanto all’autore si sarebbe servito del nome<br />

di Daniele per accreditare il suo messaggio. In altre parole, se i<br />

miracoli non avvengono mai, Daniele non può aver profetizzato<br />

l’avvenire e di conseguenza il libro che porta il suo nome non è che<br />

un falso.<br />

Appoggiandosi sulle tesi dell’alta critica, il dott. Bucaille dichiara<br />

che Daniele è “un’apocalisse sconcertante dal punto di vista<br />

storico”. Infatti <strong>la</strong> vera ragione di questo <strong>la</strong>to “sconcertante” è<br />

precisamente il fatto che il libro annuncia parecchi secoli prima e<br />

in modo preciso lo svolgimento del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>.<br />

Ma esiste ancora un’altra ragione che fa di questo libro profetico<br />

un’opera “sconcertante”. Daniele annuncia degli avvenimenti<br />

che dovevano succedere solo al momento dell’incarnazione<br />

e dell’ascensione di Cristo. Nel capitolo 9:25-26 Daniele, che<br />

profetizza nel VI secolo a.C. e 30 anni prima del<strong>la</strong> distruzione del<br />

tempio di Gerusalemme predisse i seguenti fatti:<br />

1. Gerusalemme ed il tempio saranno ricostruiti;<br />

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