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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> <strong>Corano</strong> o <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong><br />

A. Nel<strong>la</strong> sua lettera ai Ga<strong>la</strong>ti, Paolo dichiara:<br />

Poi, trascorsi quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme<br />

con Barnaba… Vi salii in seguito a una rive<strong>la</strong>zione, ed esposi<br />

loro il vangelo che annunzio fra gli stranieri… per il timore di<br />

correre o di aver corso invano. ...Giacomo, Cefa e Giovanni,<br />

che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba <strong>la</strong> mano<br />

in segno di comunione… ci raccomandarono di ricordarci<br />

dei poveri… (Ga<strong>la</strong>ti 2:1-2,9-10)<br />

B. Atti 21:17-20 descrive <strong>la</strong> fine dell’ultimo viaggio di Paolo a<br />

Gerusalemme, circa cinque anni prima del<strong>la</strong> sua morte:<br />

Arrivati a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero festosamente.<br />

<strong>Il</strong> giorno seguente, Paolo si recò con noi da Giacomo; e vi si<br />

trovarono tutti gli anziani. Dopo averli salutati, Paolo si mise<br />

a raccontare dettagliatamente quello che Dio aveva fatto tra<br />

i pagani, per mezzo del suo servizio. Ed essi, dopo averlo<br />

ascoltato, glorificavano Dio.<br />

C. Infine, nel<strong>la</strong> seconda delle due lettere che Pietro stesso scrive,<br />

leggiamo:<br />

...e considerate che <strong>la</strong> pazienza del nostro Signore è per <strong>la</strong><br />

vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi<br />

ha scritto, secondo <strong>la</strong> sapienza che gli è stata data; e questo<br />

egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti.<br />

In esse ci sono alcune cose difficile a capirsi, che gli uomini<br />

ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche<br />

le altre Scritture. (2 Pietro 3:15-16)<br />

Questi versetti ci insegnano che Paolo si è recato a Gerusalemme<br />

per verificare se <strong>la</strong> sua predicazione era conforme a quel<strong>la</strong> di Pietro,<br />

di Giovanni e di Giacomo. Ci insegnano che al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> sua vita,<br />

Paolo aveva delle cordiali re<strong>la</strong>zioni con Giacomo. Ci insegnano<br />

anche che Pietro considerava gli scritti di Paolo come “Scritture”.<br />

Ga<strong>la</strong>ti 2:11-16 riporta un rimprovero rivolto da Paolo a Pietro ma<br />

il testo citato al punto C tiene conto di una riconciliazione tra i due<br />

uomini.<br />

Perché il dott. Bucaille passa sotto silenzio questi versetti? Se io<br />

omettessi dei versetti tanto importanti come questi quando cito<br />

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