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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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Presupposti fondamentali<br />

Comunque sia, accettiamo che questo senso di “periodo”<br />

accordato al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> araba yaum concili il <strong>Corano</strong> con le esigenze<br />

del<strong>la</strong> <strong>scienza</strong> moderna. Ma allora, perché il dott. Bucaille, che si<br />

rallegra di poter adottare questo significato del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> yaum, non<br />

ha proceduto allo stesso modo con <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> appoggiandosi, per<br />

esempio, sul testo seguente:<br />

…mentre i cieli e <strong>la</strong> terra attuali sono conservati dal<strong>la</strong><br />

medesima paro<strong>la</strong>, riservati al fuoco per il giorno del<br />

giudizio e del<strong>la</strong> perdizione degli empi. Ma voi carissimi,<br />

non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno<br />

è come mille anni, e mille anni sono come un giorno… ma è<br />

paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma<br />

che tutti giungano al ravvedimento. 2 Pietro 3:7-9<br />

Questa indicazione di tempo ha una portata “spirituale”.<br />

Essa si applica al Giorno del Giudizio. In pratica è, esattamente,<br />

paragonabile all’uso coranico del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “giorno”.<br />

Nel loro libro Genesis One and The Origin of the Earth, Neuman e<br />

Eckelmann scrivono:<br />

Non c’è affatto bisogno di procedere ad uno studio esaustivo<br />

del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ebraica yom (giorno) per accorgersi che essa è<br />

usata generalmente come <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “giorno” del<strong>la</strong> nostra<br />

lingua. Così, essa può indicare sia <strong>la</strong> durata nel<strong>la</strong> quale il Sole<br />

è effettivamente sorto, cioè approssimativamente dodici ore<br />

secondo le stagioni (Genesi 1:5; 1:14a), sia il giorno so<strong>la</strong>re,<br />

cioè <strong>la</strong> durata che separa due sorgere del Sole, quindi 24 ore<br />

(Genesi 1:14b; Numeri 3:13), sia infine un periodo indefinito<br />

(Genesi 2:4; Ecclesiaste 12:3).<br />

Perché il dott. Bucaille non menziona questi due ultimi riferimenti<br />

biblici? Genesi 2:4, che segue il racconto del<strong>la</strong> creazione in sei<br />

giorni e il riposo del settimo, dichiara:<br />

Queste sono le origine dei cieli e del<strong>la</strong> terra quando furono<br />

creati. Nel giorno che Dio il SIGNORE fece <strong>la</strong> terra e i cieli…<br />

Secondo ogni evidenza <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “giorno” ingloba qui i sette<br />

giorni del<strong>la</strong> creazione.<br />

In Ecclesiaste 12:5 è detto:<br />

…prima dell’età (letteralmente “giorno”) in cui i guardiani<br />

del<strong>la</strong> casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici<br />

si fermano perché sono ridotte a poche, quelli che guardano<br />

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