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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> potere dell’intercessione<br />

un supporto a questa dottrina. <strong>Il</strong> fondatore dei Wahhabiti,<br />

Muhammad ibn ‘Abd al Wahhab ha scritto un libro intito<strong>la</strong>to The<br />

Book of Unity verso <strong>la</strong> fine del XVIII secolo, nel quale “condanna<br />

le credenze comunemente ammesse del potere dei santi e degli<br />

uomini pii, e le pratiche che ne derivano, in partico<strong>la</strong>re il culto dei<br />

santi e le visite alle tombe; se <strong>la</strong> prende anche con <strong>la</strong> fiducia posta<br />

nell’intercessione del Profeta e dei santi, tutto ciò che costituisce<br />

insomma il fondamento del<strong>la</strong> religione popo<strong>la</strong>re”.<br />

La posizione is<strong>la</strong>mica moderna di fronte all’intercessione è<br />

stata oggetto di un articolo apparso nel The Muslim World League<br />

Journal del maggio-giugno 1983. Con il titolo The Is<strong>la</strong>mic Concept<br />

of God and Prophet (<strong>Il</strong> concetto is<strong>la</strong>mico di Dio e del Profeta) lo<br />

sceicco Gamal al Banna scrive:<br />

L’is<strong>la</strong>m sottolinea con forza il carattere umano del Profeta…<br />

Per questo motivo l’is<strong>la</strong>m non ammette né permette una<br />

mediazione di alcun tipo. I profeti sono dei messaggeri<br />

di Dio; essi non possono concedere il perdono a colui<br />

che ha commesso un peccato, né evitargli il castigo che si<br />

merita. Essi non possono intercedere presso Dio in favore<br />

di chicchessia, poiché l’is<strong>la</strong>m non conosce il principio di<br />

intercessione in questo senso.<br />

Due Hadith concordano con l’affermazione dello sceicco<br />

Gamal al Banna e con le credenze dei Wahhabiti, e si oppongono<br />

all’idea di un’intercessione offerta da Maometto. <strong>Il</strong> primo Hadith<br />

è riportato da Bukhari, al capitolo XXX del libro Testimonies. In<br />

questo capitolo intito<strong>la</strong>to “del<strong>la</strong> consultazione del<strong>la</strong> sorte”, l’autore<br />

riporta il seguente incidente:<br />

Othman, uno dei musulmani più convinti era fuggito dal<strong>la</strong><br />

Mecca in compagnia di Maometto. Poco dopo, si ammalò<br />

e morì. In quel preciso momento, Maometto entrò nel<strong>la</strong><br />

casa e sentì Omm al A<strong>la</strong>, una donna che si era presa cura<br />

di Othman durante <strong>la</strong> sua ma<strong>la</strong>ttia, pronunciare queste<br />

parole sul corpo del defunto: “La grazia di Dio sia su di te.<br />

Io testimonio in tuo favore che Dio si è mostrato generoso<br />

verso di te”. Maometto s’informò dal<strong>la</strong> donna come sapeva<br />

ciò che aveva appena affermato. Come risposta, lei ammise<br />

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