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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> potere dell’intercessione<br />

Se Al<strong>la</strong>h perdona…<br />

Se Al<strong>la</strong>h castiga…<br />

Questa riflessione di Yazid mi sembra riassumere perfettamente<br />

il pensiero dell’is<strong>la</strong>m. Nessuno, da Maometto stesso fino al<br />

musulmano meno istruito che non par<strong>la</strong> l’arabo e <strong>la</strong> cui conoscenza<br />

si limita al<strong>la</strong> recita di qualche preghiera, nessuno può pretendere<br />

di sapere o osare predire quale sarà il “se” che gli sarà riservato.<br />

In altre parole, Al<strong>la</strong>h esige una sottomissione assoluta di ogni<br />

uomo, ma lui stesso non si impegna mai a rive<strong>la</strong>re una qualsiasi<br />

cosa ai suoi servitori, considerati come individui. Questi non<br />

hanno alcun mezzo per sapere se saranno salvati o no.<br />

La Sura Ash-Shu‘arâ’ (I Poeti) 26:77-82, del periodo meccano<br />

intermedio, esprime molto bene questa incertezza che caratterizza<br />

il musulmano. In questo passaggio Abramo par<strong>la</strong> così:<br />

<strong>Il</strong> Signore dei mondi… Colui che mi farà morire e mi ridarà<br />

<strong>la</strong> vita (Abramo è sicuro di queste verità), è da Lui che bramo<br />

(atma’u ‏(أ َطـْمـَع il perdono delle mie colpe, nel Giorno del<br />

Giudizio (per quanto riguarda il suo perdono, Abramo non<br />

può che bramare o sperare).<br />

Al versetto 51 del<strong>la</strong> stessa Sura, Mosè ed Aronne dichiarano al<br />

Faraone:<br />

Bramiamo (natma’u ‏(نـَطـْمـَع che il nostro Signore perdoni<br />

i nostri peccati.<br />

Ricordiamo ancora il passo del<strong>la</strong> Sura 17:57, già citato:<br />

Quelli stessi (angeli e profeti) che essi invocano… sperano<br />

(yarjuna ‏(يـَر ْجـُون َ nel<strong>la</strong> Sua misericordia e temono il Suo<br />

castigo.<br />

Per chiudere questo capitolo, citeremo ancora tre testi del <strong>Corano</strong><br />

che provano molto chiaramente che anche coloro che avranno<br />

fatto del loro meglio non possono aspettarsi altro che un “forse”<br />

da parte di Al<strong>la</strong>h.<br />

Nel<strong>la</strong> Sura meccana tardiva Al-Qasas (<strong>Il</strong> Racconto) 28:67, Al<strong>la</strong>h<br />

dichiara ai suoi credenti:<br />

Chi invece si sarà pentito, avrà creduto e compiuto il bene,<br />

forse (‘asa an أنْ‏ ‏(عـَسـَى sarà tra coloro che avranno riuscita.<br />

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