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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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305<br />

La prova del<strong>la</strong> potenza creativa di Dio<br />

Oppure diranno: “È lui che lo ha inventato”. Di’: “Portate una<br />

sura simile a questa e chiamate [a col<strong>la</strong>borare] chi potrete<br />

all’infuori Al<strong>la</strong>h, se siete veritieri”.<br />

Davanti a questa sfida nasce una domanda, <strong>la</strong> quale richiede una<br />

chiara risposta. Domandando agli abitanti del<strong>la</strong> Mecca di scrivere<br />

una so<strong>la</strong> Sura paragonabile al <strong>Corano</strong>, Maometto aveva in mente <strong>la</strong><br />

qualità poetica del Libro o <strong>la</strong> sua verità religiosa?<br />

I musulmani elogiano il <strong>Corano</strong> per <strong>la</strong> finezza del<strong>la</strong> sua lingua<br />

ed è vero che contiene dei passi di grande bellezza, come quello<br />

che descrive Dio come <strong>luce</strong> nel<strong>la</strong> Sura An-Nûr (La Luce) 24:35-<br />

36, dell’anno 5 o 6 dell’Egira. Ma <strong>la</strong> sfida <strong>la</strong>nciata da Maometto<br />

concerne <strong>la</strong> bellezza dello stile?<br />

Nessun versetto del <strong>Corano</strong> risponde, apparentemente, a questa<br />

domanda. La mia idea personale è che una simile sfida che si<br />

baserebbe sull’aspetto poetico non avrebbe che un’importanza<br />

limitata. È il contenuto religioso che conta essenzialmente. Non<br />

possiamo considerare La Fontane o Racine come dei profeti di<br />

Dio, semplicemente perché hanno scritto dei versi meravigliosi.<br />

Ho posto <strong>la</strong> domanda sul<strong>la</strong> natura del<strong>la</strong> sfida a diversi amici<br />

musulmani. Mi hanno sempre risposto, talvolta con una certa<br />

reticenza, che Maometto sottintendeva <strong>la</strong> verità religiosa. Ma d’altro<br />

canto, bisogna riconoscere che i teologi musulmani considerano<br />

che il miracolo del <strong>Corano</strong> si basa, perfettamente e veritabilmente,<br />

sul suo livello letterario.<br />

Quando ho letto il <strong>Corano</strong> per <strong>la</strong> prima volta, ho pensato che<br />

Maometto <strong>la</strong>nciasse <strong>la</strong> sfida anche al<strong>la</strong> “Gente del Libro” e tentavo<br />

di immaginare quale libro del<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> avrei impugnato per<br />

raccogliere <strong>la</strong> sfida. Poi, ho cambiato idea.<br />

Abbiamo visto nel capitolo I del<strong>la</strong> seconda sezione che Maometto<br />

accettava <strong>la</strong> Torà, gli Zabur e il Vangelo presenti “CON LUI” al<strong>la</strong><br />

Mecca. Tutti questi libri erano già definitivamente completi.<br />

Nel<strong>la</strong> Sura Al-‘Anbiyâ’(I Profeti) 21:105, del periodo meccano<br />

intermedio, ha citato il Salmo 37:29 che riporta le parole di Davide:<br />

“I giusti erediteranno <strong>la</strong> terra”. Maometto ha anche affermato che<br />

l’ispirazione che ha ricevuto era identica a quel<strong>la</strong> dei profeti venuti<br />

prima di lui (Sura 4:163).<br />

Se quindi l’ispirazione che avevano i profeti biblici era analoga

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