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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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Le varianti di lettura nel <strong>Corano</strong> e nel Vangelo<br />

titolo era menzognero, così come lo sarebbe stata l’affermazione<br />

che il <strong>Corano</strong> conterrebbe 50.000 errori . L’autore dell’articolo usava<br />

<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “errore” per indicare delle varianti di lettura e non diceva<br />

ai lettori che <strong>la</strong> maggior parte di queste varianti erano facilmente<br />

rilevabili con una semplice comparazione con altri manoscritti,<br />

né che migliaia tra esse non apparivano che nei manoscritti<br />

tardivi, quindi facili da correggere attraverso <strong>la</strong> comparazione con<br />

manoscritti più antichi.<br />

<strong>Il</strong> dott. Bucaille emette un giudizio altrettanto fal<strong>la</strong>ce quando<br />

scrive:<br />

Si realizza senza fatica come, da versione a versione,<br />

da traduzione a traduzione, con tutte le correzioni che<br />

fatalmente ne risultano, il testo originale ha potuto essere<br />

trasformato in più di due millenni.<br />

Ma il periodo di formazione del<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> non si estende su due<br />

millenni. Le nostre Bibbie attuali sono tradotte su delle copie<br />

del Vangelo risalenti al II, III e IV secolo. Un errore di copiatura<br />

introdotto nel 900 del<strong>la</strong> nostra era non ha alcuna ripercussione<br />

sui nostri esemp<strong>la</strong>ri attuali del Vangelo-Nuovo Testamento, <strong>la</strong> cui<br />

traduzione si basa sul Codice Vaticano e il Codice Sinaitico, tutti e<br />

due dell’anno 350 circa, così come su dei papiri dell’anno 200.<br />

Wescott e Hort hanno trascorso 28 anni, dal 1853 al 1881,<br />

a comparare minuziosamente, tutti i manoscritti greci allora<br />

disponibili. Nel<strong>la</strong> loro edizione del Nuovo Testamento greco, hanno<br />

enumerato sessanta passaggi (di cui so<strong>la</strong>mente sette riguardanti i<br />

nostri quattro Vangeli) che supponevano “di errore primitivo”. Essi<br />

indicavano con questo termine un errore che risaliva ad un’epoca<br />

anteriore a quel<strong>la</strong> dei manoscritti più antichi. Che differenza tra <strong>la</strong><br />

pretesa che <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> conteneva 50.000 errori e l’affermazione che<br />

in 60 punti del Nuovo Testamento, il testo pone un problema!<br />

Dopo il 1881, sono stati scoperti numerosi altri manoscritti greci<br />

antichi e numerosi papiri. In ogni caso queste nuove scoperte<br />

confermano che <strong>la</strong> fiducia posta da Wescott e Hort nell’attuale<br />

testo del Vangelo era del tutto fondata.<br />

Gli editori del<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> inglese Revised Standard Version,<br />

pubblicata nel 1946, scrivevano:<br />

187

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