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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> Vangelo nel II secolo<br />

di Roma. Ma le altre lettere erano state destinate a delle chiese<br />

disseminate in Grecia e in quel<strong>la</strong> che è attualmente <strong>la</strong> Turchia. Ciò<br />

prova quanto presto queste lettere abbiano circo<strong>la</strong>to tra i cristiani,<br />

allo stesso modo in cui i versetti delle Sure del <strong>Corano</strong> circo<strong>la</strong>vano<br />

tra i primi musulmani.<br />

Inoltre constatiamo, dall’estratto qui sopra riportato, che non<br />

c’era stato alcun cambiamento nel<strong>la</strong> dottrina del Vangelo, tra il<br />

momento in cui Paolo scrisse, nel 55, e quello in cui Clemente ne<br />

fa una citazione quaranta anni dopo.<br />

Lettera di Policarpo ai Filippesi (anno 107 d.C.)<br />

Policarpo è nato nel 69 o 70 del<strong>la</strong> nostra era, in Asia (attuale<br />

Turchia). Ascoltò il Vangelo dal<strong>la</strong> bocca dell’apostolo Giovanni che<br />

visse <strong>la</strong> sua vecchiaia in Turchia. Secondo Ireneo, Policarpo avrebbe<br />

avuto numerosi incontri confidenziali con diverse persone che<br />

avevano visto il Cristo. Verso <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> sua vita, divenne vescovo<br />

del<strong>la</strong> chiesa di Smirne, a circa 65 km a nord di Efeso. Smirne<br />

esiste ancora, ma con il nome di Izmir, una città di circa 200.000<br />

abitanti.<br />

Verso l’anno 107, Policarpo scrisse una lettera al<strong>la</strong> chiesa dei<br />

Filippesi, chiesa fondata da Paolo negli anni 49-50 d.C.<br />

Nel<strong>la</strong> sua lettera, egli fa riferimento “agli apostoli che ci hanno<br />

predicato il Vangelo e ai profeti che ci hanno annunciato <strong>la</strong><br />

venuta del Signore”. Almeno tre volte menziona il nome di Paolo,<br />

sottolineando il fatto che Paolo aveva predicato e scritto ai<br />

Filippesi. Policarpo attribuisce al<strong>la</strong> lettera di Paolo agli Efesini il<br />

titolo di “Scrittura” (stesso termine usato per <strong>la</strong> Torà di Mosè) come<br />

apprendiamo dal<strong>la</strong> seguente citazione:<br />

Sono certo che siete molto versati nelle Sante Scritture…<br />

infatti è scritto: “Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti<br />

sopra <strong>la</strong> vostra ira” (citazione di Efesini 4:26). Beati coloro che<br />

se ne ricordano… Che Dio il Padre del nostro Signore Gesù<br />

Cristo, e lui stesso, il Sommo Sacerdote eterno, il Figlio di<br />

Dio, Gesù Cristo, vi faccia crescere nel<strong>la</strong> fede e nel<strong>la</strong> verità.<br />

<strong>Il</strong> nostro Signore Gesù Cristo fu determinato fino al<strong>la</strong> morte<br />

per i nostri peccati... Senza vederlo, voi credete in lui... e voi<br />

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