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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> <strong>Corano</strong> e <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong><br />

che abbiamo estratto dal <strong>Corano</strong>, nel<strong>la</strong> rubrica: “favo<strong>la</strong> con<br />

insegnamento morale”. Ma non sembra che il <strong>Corano</strong> stesso<br />

presenti così questo racconto. È vero che esso contiene alcuni<br />

insegnamenti morali; tuttavia le conversazioni ed i fatti del<br />

racconto propriamente detto così come quelli che lo precedono e<br />

quelli che lo seguono, sono presentati come degli elementi di una<br />

vera <strong>storia</strong>.<br />

<strong>Il</strong> racconto di Mosè e del cespuglio ardente, riportato nel<strong>la</strong> stessa<br />

Sura, proprio prima di quello di Salomone e del<strong>la</strong> regina di Saba,<br />

è considerato come una <strong>storia</strong> vera, sia in questa Sura che altrove<br />

nel <strong>Corano</strong>.<br />

I racconti di Salih che si reca verso il Thamud e di Lot che si rivolge<br />

al suo popolo, racconti che fanno seguito a quello di Salomone<br />

e del<strong>la</strong> regina di Saba, appaiono in questa Sura come delle storie<br />

vere.<br />

Aggiungiamo ancora che i versetti dal 59 al 66 si richiamano al<strong>la</strong><br />

natura per provare <strong>la</strong> grandezza di Dio; vi si fa una precisa allusione<br />

al<strong>la</strong> “barriera” fra due tipi d’acque, testo al quale il dott. Bucaille e<br />

il dott. Torki fanno riferimento come prova del<strong>la</strong> preconoscenza<br />

del<strong>la</strong> <strong>scienza</strong> che il <strong>Corano</strong> possiede.<br />

Nel racconto di Iotam che abbiamo riportato sopra, c’è un chiaro<br />

cambiamento fra le diverse parti del racconto, fra il resoconto<br />

storico del<strong>la</strong> morte dei 70 fratelli di Iotam e <strong>la</strong> sua parabo<strong>la</strong> degli<br />

alberi. <strong>Il</strong> narratore ed i suoi ascoltatori sapevano che si trattava di<br />

una parabo<strong>la</strong> ricca di una lezione morale. <strong>Il</strong> racconto coranico di<br />

Salomone e del<strong>la</strong> regina di Saba si inscrive in un contesto di storie<br />

raccontate senza <strong>la</strong> minima indicazione di cambiamento di genere<br />

letterario.<br />

Inoltre, possiamo chiederci perché il dott. Bucaille, così<br />

premuroso nel trovare delle “fonti” dei racconti biblici, non abbia<br />

usato lo stesso atteggiamento verso i racconti coranici. Avrebbe<br />

trovato una miniera di informazioni in opere come The Source of<br />

Is<strong>la</strong>m di W. St. C<strong>la</strong>ir-Tisdall. Avrebbe saputo che questo racconto si<br />

era ripetuto fra i Giudei e che era riportato nel Targum del libro di<br />

Ester che aggiunge che <strong>la</strong> regina aveva le gambe pelose come quelle<br />

di un uomo. Questo partico<strong>la</strong>re, non citato nel <strong>Corano</strong>, è tuttavia<br />

incluso nelle tradizioni musulmane dell’Araish al Majalis.<br />

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