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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> <strong>Corano</strong> e <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong><br />

segni diacritici:<br />

Infine, una terza fonte di varianti proviene dal<strong>la</strong> scrittura<br />

araba del<strong>la</strong> prima epoca, prima dell’uso generalizzato dei<br />

segni diacritici: talvolta è allora possibile leggere una paro<strong>la</strong><br />

come un verbo attivo o passivo, come maschile o femminile,<br />

e il contesto ammette talvolta diverse possibilità.<br />

La fotografia qui sopra presenta appunto una variante di questo<br />

tipo. <strong>Il</strong> testo che inizia verso <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> terza riga e continua fino<br />

al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> settima riga si traduce così:<br />

Al<strong>la</strong>h è <strong>la</strong> <strong>luce</strong> dei cieli e del<strong>la</strong> Terra. La Sua <strong>luce</strong> è come<br />

quel<strong>la</strong> di una nicchia in cui si trova una <strong>la</strong>mpada, <strong>la</strong> <strong>la</strong>mpada<br />

è in un cristallo, il cristallo è come un astro bril<strong>la</strong>nte; il suo<br />

combustibile viene (essa prende <strong>la</strong> sua <strong>luce</strong>) da un albero<br />

benedetto, un olivo né orientale né occidentale…<br />

Nel testo arabo a partire dal quale Yusuf Ali e Hamidul<strong>la</strong>h hanno<br />

fatto rispettivamente le loro traduzioni inglesi e francesi, è scritto<br />

يـُوقـَد (yuqadu) per <strong>la</strong> forma passiva del verbo “prende <strong>la</strong> sua<br />

<strong>luce</strong>”. La forma al maschile si riferirebbe normalmente al nome<br />

maschile “astro” che precede (kaukab ‏.(کـَوکـَب Ma al<strong>la</strong> sesta riga<br />

del testo fotografato c’è una lettera con il segno diacritico. Si tratta<br />

di ‏.توقد I due punti messi al di sopra del<strong>la</strong> lettera <strong>la</strong> modificano in<br />

femminile passivo تـُوقـَد (tuqadu) che si riferisce allora al nome<br />

‏.(زجـَاجـَة arabo femminile tradotto con “cristallo” (zujaja<br />

Questo <strong>Corano</strong> è stato ricopiato da uno studioso in un’epoca in<br />

cui era ancora possibile sfoggiare le proprie preferenze per un testo<br />

piuttosto che per un altro. <strong>Il</strong> copista o <strong>la</strong> persona che gli ordinò di<br />

ricopiare il testo credeva che <strong>la</strong> forma passiva al femminile era più<br />

giusta.<br />

Un traduttore come Yusuf Ali non tiene conto che di due o tre<br />

varianti in tutta <strong>la</strong> sua traduzione; egli dà quindi l’impressione<br />

che ce ne siano pochissime. Hamidul<strong>la</strong>h è uno dei rari autori<br />

musulmani a riconoscere che, come abbiamo visto, le varianti di<br />

lettura si “contano a centinaia”. In effetti, ce ne sono a migliaia.<br />

Jeffery ha sti<strong>la</strong>to <strong>la</strong> lista di tutte le varianti che ha trovato in tutti<br />

i documenti; più di 1700 tra queste sono attribuite soltanto a Ibn<br />

Mas’ud.<br />

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