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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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Presupposti fondamentali<br />

in evidenza, avremo adottato un approccio del tipo conflittuale.<br />

Animato da questo spirito, il lettore troverà gli errori che cerca. Se,<br />

al contrario, un lettore apre il <strong>Corano</strong> o <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> con uno spirito<br />

di tolleranza e con <strong>la</strong> speranza di un’armoniosa convergenza tra<br />

questo libro e <strong>la</strong> <strong>scienza</strong>, è animato da un approccio concordista<br />

che gli farà scoprire ben poche divergenze – tanto poche quanto<br />

grande è l’a priori. Questo lettore è allora tentato ad andare troppo<br />

lontano nel suo sforzo di portare una interpretazione forzata tra<br />

<strong>la</strong> <strong>scienza</strong> e <strong>la</strong> scrittura: farà violenza all’una o all’altra delle due<br />

entità presenti.<br />

<strong>Il</strong> dott. Bucaille ha adottato l’approccio “conflittuale” nei<br />

confronti del<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> e l’approccio “concordista” nei confronti del<br />

<strong>Corano</strong>. Per illustrare questa affermazione, considereremo il modo<br />

in cui affronta i giorni del<strong>la</strong> creazione. Nel<strong>la</strong> parte del suo libro<br />

consacrata al<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong> scrive al capitolo I:<br />

Questa integrazione nel quadro di una settimana delle fasi<br />

successive del<strong>la</strong> creazione… non è difendibile dal punto di<br />

vista scientifico. Si sa perfettamente, ai nostri giorni, che <strong>la</strong><br />

formazione dell’universo e del<strong>la</strong> Terra… è avvenuta a tappe<br />

che si estendono in periodi di tempo estremamente lunghi…<br />

Anche se, come per il racconto coranico, fossimo autorizzati<br />

a considerare che si tratta in effetti di periodi non definiti<br />

piuttosto che di giorni propriamente detti, il racconto<br />

sacerdotale non risulterebbe meno inaccettabile.<br />

Egli ammette quindi che <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> biblica “giorno” può significare<br />

un “periodo non definito”. Ma quando ritorna sullo stesso soggetto<br />

del<strong>la</strong> creazione secondo il racconto coranico, al capitolo III del suo<br />

libro, dichiara:<br />

Così compresa dal<strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong>, <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “giorno” definisce<br />

l’intervallo di tempo compreso tra due sorgere successivi o<br />

due ca<strong>la</strong>re successivi del Sole per un abitante del<strong>la</strong> Terra.<br />

Egli è dunque in contraddizione con se stesso avendo<br />

dimenticato ciò che aveva ammesso precedentemente, cioè che<br />

un giorno biblico poteva corrispondere ad un periodo di tempo –<br />

che è perfettamente difendibile dal punto di vista scientifico. Nel<br />

secondo passaggio prende nettamente posizione per limitare a 24<br />

ore il “giorno biblico”, che non è più sostenibile scientificamente.<br />

Da cui può giungere al<strong>la</strong> conclusione che si tratta di un “grosso<strong>la</strong>no<br />

errore” del testo biblico.<br />

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