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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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35<br />

Presupposti fondamentali<br />

formazione dei corrugamenti del terreno. Non c’è alcun motivo di<br />

escludere dal nostro campo di ricerca alcuni fatti religiosi, come le<br />

profezie adempiute.<br />

Un po’ dopo (pagina viii), il dott. Bucaille restringe <strong>la</strong> sua<br />

definizione scrivendo:<br />

Questo confronto con <strong>la</strong> <strong>scienza</strong> esclude ogni problema<br />

religioso propriamente par<strong>la</strong>ndo.<br />

Non posso che trovarmi in disaccordo con il dott. Bucaille sul<strong>la</strong><br />

delimitazione del campo di discussione e l’eliminazione di ogni<br />

“problema religioso propriamente par<strong>la</strong>ndo”. Poiché, riflettendo<br />

bene, se il suo ed il mio libro sono stati scritti, è proprio per amore<br />

del<strong>la</strong> verità religiosa, con il desiderio che i lettori condividano <strong>la</strong><br />

scoperta proposta.<br />

Poiché le domande fondamentali sono queste: “C’è un Dio?” e in<br />

caso affermativo: “Come posso conoscerlo ed avere una re<strong>la</strong>zione<br />

partico<strong>la</strong>re, personale, con lui?”<br />

Un libro di biologia o di chimica può benissimo non contenere<br />

alcun errore, ma non per questo mi par<strong>la</strong> di Dio!<br />

Succede talvolta che <strong>la</strong> conoscenza scientifica sia strettamente<br />

legata a delle affermazioni religiose. Per illustrare questo tipo di<br />

interazione, considereremo ciò che afferma il dott. Bucaille circa le<br />

stelle, i pianeti ed i bolidi fiammeggianti, alle pagine 156 e seguenti<br />

del suo libro. Egli cita <strong>la</strong> Sura As-Sâffât (I Ranghi) 37:6, del periodo<br />

meccano primitivo:<br />

Invero abbiamo ornato di stelle il cielo più vicino…<br />

Fino a qui non abbiamo nessuna obiezione da formu<strong>la</strong>re. Ma<br />

esaminiamo il contesto che va fino al versetto 10:<br />

Invero abbiamo ornato di stelle il cielo più vicino, per<br />

proteggerlo contro ogni demone ribelle. Non potranno<br />

origliare il Supremo Consenso e saranno bersagliati da ogni<br />

<strong>la</strong>to e scacciati: avranno il castigo perpetuo. Eccetto colui<br />

che ne afferri un dettaglio, lo inseguirà allora un bolide<br />

fiammeggiante.<br />

In questo passo si trovano strettamente collegati dei bolidi<br />

fiammeggianti che rientrano perfettamente nel<strong>la</strong> definizione di un<br />

fatto scientifico secondo il dott. Bucaille, e Dio (così come i demoni)<br />

che sono delle entità spirituali scientificamente non verificabili.<br />

Per l’uomo contemporaneo il bolide fiammeggiante non è che una<br />

meteora. Ci troviamo quindi davanti al<strong>la</strong> seguente incongruenza:

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