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Il Corano e la Bibbia alla luce della storia e della scienza (Campbell)

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<strong>Il</strong> <strong>Corano</strong> e <strong>la</strong> <strong>Bibbia</strong><br />

La richiesta degli increduli del<strong>la</strong> Mecca è ripresa nuovamente<br />

nel<strong>la</strong> Sura Al-‘Ankabût (<strong>Il</strong> Ragno) 29:50-51 del periodo meccano<br />

intermedio:<br />

E dissero: “Perché non sono stati fatti scendere su di lui segni<br />

da parte del suo Signore?”.<br />

La risposta è <strong>la</strong> seguente:<br />

Di’: “I segni sono solo presso Al<strong>la</strong>h. Io non sono che un<br />

ammonitore esplicito”. Non basta loro che ti abbiamo<br />

rive<strong>la</strong>to il Libro che recitano?<br />

Abbiamo seguito il ragionamento fino al<strong>la</strong> fine. I miracoli o i<br />

segni sono nel potere e nel volere di Dio. Maometto è incaricato<br />

di annunciare che egli è soltanto “un ammonitore esplicito”. Ne<br />

deduciamo che Dio non ha voluto concedere a Maometto il dono di<br />

un qualsiasi miracolo. Ci troviamo quindi di fronte al<strong>la</strong> domanda:<br />

“Non è il <strong>Corano</strong> sufficiente come secondo testimone?”.<br />

Questo procedimento ci fa entrare in un circolo vizioso in cui <strong>la</strong><br />

domanda sta per risposta. Ora siamo stati ben messi in guardia: non<br />

accettare le parole di un profeta, in questo caso il <strong>Corano</strong>, se non si<br />

può proporre un secondo testimone. Ed ecco che il <strong>Corano</strong> aggira<br />

<strong>la</strong> difficoltà affermando che le parole del profeta costituiscono il<br />

secondo testimone. Ecco il punto debole. Non si può dissociare<br />

il profeta dalle sue parole. Sono inseparabili e formano il primo<br />

testimone.<br />

Supponete che vi dichiari: “La Luna è composta da burro”.<br />

Mi risponderete: “Non è ciò che gli astronauti hanno scoperto!<br />

Provamelo!”<br />

Come prova prendo un foglio di carta sul quale scrivo queste<br />

parole: “La Luna è composta da burro”. Mi giro poi verso di voi,<br />

vi porgo il foglio e aggiungo: “Guardate! È tuttavia proprio ciò che<br />

indica questo foglio di carta!”.<br />

Sotto questa semplice forma, anche semplicistica, è evidente che<br />

le mie parole verbali e quelle scritte sono esattamente le stesse. In<br />

realtà non c’è che un solo testimone. Avrete ragione ad essere più<br />

esigenti e a rec<strong>la</strong>mare un testimone esterno a me stesso. Poiché<br />

non potete considerare <strong>la</strong> mia affermazione scritta come fosse<br />

l’altro testimone del<strong>la</strong> mia affermazione orale.<br />

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