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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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Arabi, secondo G. Rosa, consigliavano di sarchiar l'ulivo quattro<br />

volte all'anno incominciando in primavera 1 .<br />

La concimazione degli uliveti nella regione benacense si fa<br />

quasi esclusivamente con stallatico; in pochi luoghi, dove la diligenza<br />

<strong>del</strong> coltivatore è maggiore, anche con ritagli e avanzaticci<br />

di cuoio conciato e penne di uccelli.<br />

Quest'ultima concimazione è assai vantaggiosa e non mai<br />

abbastanza raccomandata, perché resiste a lungo alla decomposizione<br />

e dà quindi alla pianta un po’ alla volta e per un tempo<br />

abbastanza lungo i materiali nutritivi che le sono necessari.<br />

Un concime molto utile all’ulivo è anche la sansa, cioè il rifiuto<br />

<strong>del</strong>l'oliva dopo estrattone l'olio, come pure la morchia o feccia<br />

<strong>del</strong>l'oliva 2 . Morchia e sansa convenientemente macerate prima,<br />

raccomandano i moderni scrittori come ottimo concime per gli<br />

uliveti e avvertono che con vantaggio sono usate già in più provincie<br />

d'Italia.<br />

Sul <strong>Benaco</strong> credono molti contadini che le sanse siano dannose<br />

all'ulivo o per lo meno inutili. «Che cosa fate dunque <strong>del</strong>le<br />

sanse? chiesi ad uno di essi, ed egli pronto mi rispose: «Le getto<br />

nel lago».<br />

Sono anche ottimo concime per gli oliveti la spazzatura <strong>del</strong>le<br />

case, le foglie secche, gli stracci di panno, la cenere <strong>del</strong>le piante,<br />

la filiggine, lo stereo di pecora – con-<br />

1 Scrive CATONE: Qui oletum saepissime et altissime miscebit, is tenuissimas radices<br />

exarabit, si male arabit, radices sursum adibunt, crassiores fiunt, et in radices<br />

vires oleae abibunt. (Op. cit. Lib. 17.° cap. 28°).<br />

2 COLUMELLA raccomanda d'irrigare con morchia gli ulivi attribuendole virtù di<br />

rinforzare i più deboli e di uccidere anche gli insetti: «Amurca minus valentibus<br />

infundenda est, nam per hiemem, si vermes atque alia suberunt animalia, hoc<br />

medicamento necantur». (Op. cit. Lib. 5° cap. 9°). Gli Arabi, esperti agricoltori e<br />

dotti preparatori di concimi, consigliavano per la concimazione <strong>del</strong>l'ulivo una<br />

miscela di stallatico, paglia, cenere e terra, ed anche morchia e foglie d'ulivo<br />

triturate e miste ad altri concimi; né si accontentavano di darne alle radici, ma<br />

eziandio polverizzandoli ne spruzzavano le foglie e il frutto. I Nabatei anche adoperavano<br />

morchia ed olio per irrigare le radici <strong>del</strong>l'ulivo e rinvigorirle. (G.<br />

ROSA «St. <strong>del</strong>l'agr. nella civiltà»).<br />

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