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- 2 Benaco completo De Rossi testo - Archivi del Garda

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itirarsi improvvisamente dal comando <strong>del</strong>l'esercito lasciando<br />

scoperte le forti posizioni che occupava tra il Po e l’Oglio. Capitano<br />

<strong>del</strong>l'esercito veneziano restava il Gattamelata; il quale aceortosi<br />

<strong>del</strong> tradimento <strong>del</strong> Gonzaga, e temendo di un colpo di<br />

mano <strong>del</strong> Piccinino su Brescia, verso questa piegò in fretta con<br />

tutte le forze di cui disponeva, e felicemente vi giunse.<br />

Il Gonzaga intanto, ormai apertamente nemico, invadeva il<br />

territorio <strong>del</strong>la Riviera dal Mincio in su fino a Salò, occupandone<br />

tutti i castelli, mentre il Piccinino si rovesciava nel bresciano,<br />

unico impedimento trovando ad occuparlo intero il castello di<br />

Orzinuovi che gli resistette. Strettosi a consiglio il Gattamelata<br />

col Barbaro - Capitano allora di Brescia - e avvisato il pericolo<br />

che la Repubblica correva restando quasi scoperto il Veronese,<br />

su cui avrebbe potuto il nemico tentar con esito fortunato un<br />

assalto, decise di lasciar porzione <strong>del</strong>le sue genti a Brescia, che<br />

non poteva ormai sfuggire un assedio, e indirizzarsi col resto<br />

verso Verona; e per ingannare il nemico facendogli credere che<br />

Brescia fosse munita di soldati più che in realtà non era, stabilì<br />

di tener celata la sua partenza. Era difficile però l'entrar nel Veronese,<br />

essendo la via più diritta e più lesta impedita dalle forze<br />

nemiche; pensò quindi di tentar la via dei monti e per il Trentino<br />

condursi a Verona. Cominciò la ritirata nella Valsabbia, - detta<br />

erroneamente dal Sabellico soggetta al Vescovo di Trento e<br />

per ciò ostile a Venezia - e di là entrò nella valle <strong>del</strong>le Giudicarle,<br />

dove veramente poteva temer danno dagli eserciti <strong>del</strong> vescovo<br />

Trentino; il quale per aver nel 1427 riscattata dal Visconti la città<br />

di Riva mediante esborso di grossa somma di danaro, s'era<br />

avvicinato al partito di lui;<br />

Mandava egli infatti le proprie schiere unite a quelle <strong>del</strong><br />

conte d'Arco e dei signori di Castelbareo e di Lizzana e di Campo,<br />

nella valle <strong>del</strong>le Giudicarle sotto il comando di Antonio d'Arco<br />

e Galeazzo suo figlio, per sorprendere l'esercito repubblicano;<br />

ma paventando i capitani un assalto in quelle strette gole,<br />

retrocessero per attendere il<br />

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